IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
| Alfabetica [« »] equivaleva 1 equivalgono 1 equivoche 1 era 1086 eran 63 erano 174 erario 1 | Frequenza [« »] 1278 con 1230 da 1090 mi 1086 era 1013 è 1009 gli 977 della | Ferdinando Paolieri Raccolta di opere Concordanze era |
Novelle agrodolci
Novella
1 1| curvo sul suo lavoro e gli s'era messa alle spalle, in silenzio.~ ~
2 1| Lui disse di sè, chi era, come viveva, giorno per
3 1| un po' strano, da cui s'era lasciata baciare.~ ~Lui
4 2| campagna specialmente, uno non era padrone di accusare un po'
5 2| morì aveva nove anni, ed era nata che lui ne aveva compiuti
6 2| esemplare di codeste razze c'era anche nella nostra famiglia
7 2| seicento uccelli al capanno, era defunto da un bel pezzo,
8 2| mia zia, la quale non s'era più mossa, dopo la morte
9 2| di Santo Romolo dove egli era sepolto nella cappella di
10 2| circondala dalla sua corte, era a godersi gli ultimi residui
11 2| verso mezzogiorno, la zia s'era alzata d'allora, secondo
12 2| del marito, perchè quando era vivo lui codesta gente d'
13 2| disgradarne quello di Ettore. Era l'elmo di «capitano» della
14 2| letto e al capanno, se lo era distanziato con un lei complicato
15 2| la zia, come da quando era stata sposa non fosse più
16 2| chiusi quassù il Granduca era ancora a Firenze. Non ho
17 2| finchè tutto scomparve.~ ~S'era fatto, repente, un freddo
18 3| stile, che, per di più, era riuscita bene. E quel tonto,
19 3| quel criminale idiota, era andato invece, a fare una
20 3| incerta ancora se sognava o era desta.~ ~E i due uomini,
21 3| e previdente la quale s'era scagliata tante volte contro
22 3| nuora.~ ~La giovine nuora era di buona, modesta famiglia
23 3| e collocatolo a posto, s'era dato premura di accasarlo
24 3| suo fallo.~ ~Ma il tempo era troppo ristretto, le faccende
25 3| dell'ex strozzino, dacchè s'era ritirato dagli affari, andavano
26 3| seconda... vuol dire che era fatale! È un bel sogno svanito,
27 4| Nulla. L'esposizione s'era chiusa e non aveva venduto
28 4| gli dissero che nessuno s'era fatto vivo, nemmeno per
29 4| critico Frediani, articolo che era tutto un inno, dal collezionista
30 4| collezionista più generoso, ma era partito per affari del suo
31 4| faceva più acquisti, perchè c'era la crisi e aveva perduto
32 4| desinare e si fa pari.~ ~Ci s'era provato, ma ai primi saggi
33 4| più semplice espressione, era l'anima del paesaggio, non
34 5| SPETTATORI ED ATTORI.~ ~ ~ ~Era un pomeriggio afoso d'agosto;
35 5| Il porto, minuscolo, era deserto. All'ombra d'un
36 5| ingiustificato perché non c'era più attaccato nemmeno un
37 5| passo; tanto sapeva che era lo stesso, soltanto alzò
38 5| La bambina, la quale era vestita, con le calze e
39 5| finito di roder l'osso, s'era acciambellato, al sicuro,
40 5| più grosso, e il gatto s'era accomodato sulla pancia
41 5| per nulla di quello che era successo.~ ~ ~ ~
42 6| sole.~ ~Il giorno prima era stato freddo e fosco; un
43 6| del transito di Gesù.~ ~Era vero. Il nonno che aveva
44 6| Qualche volta quando s'era levato, il cielo era ancor
45 6| quando s'era levato, il cielo era ancor chiaro, ma tirava
46 6| mattina la chiesa di bardiglio era tutta piena di contadini,
47 6| mani.~ ~In fin de' conti le era morto il figliolo in guerra
48 6| guerra e, benchè marchesa, era una mamma anche lei.~ ~Quando
49 6| acre, quasi amarognolo, era una festa di sole che rallegrava
50 6| dar l'idea del candore, era azzurro!~ ~- Lo vedo anche
51 6| interromperlo Pierino che era un ragazzo dimolto intelligente, -
52 6| grandicello, il piccolo redo era sempre incerto sulle gambe
53 6| curiosando qua e là, s'era fermato a veder disporre
54 6| nonno. Il collarino rosso era stato sostituito da un collare
55 7| Argene!~ ~La povera Argene era una vecchia senza nemmeno
56 7| a battere che «il Lella» era pericoloso, perchè sua madre,
57 7| macchia da padre ignoto, quand'era incinta di lui aveva guardato
58 7| all'osteria, e nella quale era la rimessa del diligenzaio
59 7| solita ruota di pane, che era la sua paga quotidiana,
60 7| Perchè il suo unico tormento era la fame; una fame bestiale
61 7| che gli dava codesta roba era giovane e bella, allora
62 7| non farsi toccare perchè c'era da vederlo diventare una
63 7| nonostante fosse in là col conto, era ancor ben portante e formosa,
64 7| spergiurava su tutti i santi che era rimasta gonfia in quel modo
65 7| totalizzatori e il paese s'era diviso in due parti.~ ~I
66 7| affermavano che il Lella era un uomo e non una scimmia
67 7| Finalmente però il proposto era riuscito a preparare ogni
68 7| ventiquattr'ore di seguito!~ ~Era la prima volta che gli succedeva
69 8| stessi?~ ~Eppure la stazione era quella, quello il berceau,
70 8| trentacinque anni prima, egli era sceso dal «trenino» per
71 8| slanciatosi nei commerci, da Roma era passato a Napoli e da Napoli
72 8| passato a Napoli e da Napoli s'era imbarcato e via! in America.
73 8| e terminare la vita dov'era nato.~ ~Ci tornava nella
74 8| quella solitudine che gli era stata compagna anche in
75 8| amore, la compagnìa. Ora era ricco e voleva realizzare
76 8| attimo, e in un attimo se l'era visto sfuggire.~ ~E appunto
77 8| un tratto, così come gli era apparsa, simile a una visione
78 8| notturna.~ ~Ricordava.~ ~S'era seduto sotto il modesto
79 8| incontro e in quella simpatia c'era il dito del così detto destino
80 8| dimenticassero quel che era avvenuto fra loro, e sentissero
81 8| della sua attenzione.~ ~Era una donna, press'a poco
82 8| nuove.... quel volto non era a lui sconosciuto.~ ~La
83 8| l'età non più fresca, s'era voltata e osservava l'uomo.~ ~
84 8| osservava l'uomo.~ ~L'uomo non era cambiato gran fatto. Aveva
85 8| la simpatia con la quale era venuto verso di me fosse
86 9| sua famiglia in casa. Ed era logico, perchè il signor
87 9| di discorrere.~ ~Di fatti era irriconoscibile; due solchi
88 9| circa un'ora fa.~ ~- O chi era questa donna?~ ~- E chi
89 9| l'eminente uomo di legge era al tribunale e non arrivò
90 9| puntuale.~ ~Ed uscì.~ ~Ottavio era restato senza una gocciola
91 9| merciaio, perchè Semini non era che un soprannome!~ ~Scorse,
92 9| la Polizia.... ma, ormai era tardi! ogni minuto d'attesa
93 9| ma il misterioso delitto era successo in Abruzzo! E della
94 9| ipotesi. Il guaio invece era che la vita, su quell'hotel
95 9| domandarsi se tutto quanto gli era successo non fosse che un
96 9| veder di scoprire dove s'era rifugiato lui? Già! ma i
97 9| fin dei conti la morta c'era, e morta bene.~ ~Per la
98 9| sentiva che, ormai, la misura era colma; aveva bisogno, bisogno,
99 9| l'ha ammazzata lei? che era morta, d'un accidente, da
100 10| lanternino dei poveri, Cinci, che era filosofo, pensò: Le disgrazie
101 10| sdraiarsi nel letto dove c'era morta lei, passò la notte,
102 10| ricuciva i tacchi.~ ~Ora però s'era quasi accecato, e lei a
103 10| al ragionamento e Cinci s'era consolato riflettendo che
104 10| materasso di lana sul quale era spirata la compagna della
105 10| mattina, per tempissimo, era al suo barroccio trasformato
106 10| belva feroce?~ ~Cinci, che era alto quanto un soldo di
107 10| volare una mosca, da tanto era alto il silenzio; silenzio
108 10| silenzio pauroso perchè c'era da aspettarsi, da un momento
109 10| strage.~ ~Il Rospo, al quale era quasi venuto un accidente
110 10| questo con quattro salti s'era fatto vicino al Rospo il
111 10| il quale, dalla sorpresa, era rimasto mutolo un'altra
112 10| tutta la sua forza se n'era sfumata, in un attimo, collo
113 11| Enzo tornò dalla guerra era profondamente mutato.~ ~
114 11| neppure.~ ~La mamma gli era morta durante quegli anni
115 11| contentarlo.~ ~Lo studio era sempre lo stesso, colla
116 11| un insolito trapestio e s'era bell'e levata. Si affacciò,
117 11| poltrona alla zia alla quale era preso il solito affanno;
118 11| fra le cognate e la zia, c'era di mezzo un gran fosso e
119 11| faceva piccina piccina; era divenuta d'un umiltà quasi
120 11| sposina prima d'esser moglie, era stata l'amante di Enzo e
121 11| strana creatura la quale era più elegante in casa che
122 11| girani fioriti.~ ~L'orto era tutto avvolto nella nebbia
123 11| fosse odoroso.~ ~La casa era vuota e triste in quell'
124 11| chiamarono per la cena, la stanza era piena di vivo lume lunare
125 12| il più giovane, ma che era come se non ci fosse, e
126 12| detto Pinaverde (da quanto era avaro!) si fu irrigidito,
127 12| ne curava, perchè, tanto, era rimbecillito....~ ~L'eredità
128 12| rimbecillito....~ ~L'eredità non era gran cosa; ma, si sa, l'
129 12| finché il vecchio Sarisi era stato in piedi, avevano
130 12| ugualmente mentre il babbo era ancora in vita.~ ~Ciascuno
131 12| conseguenza ognuno, in cuor suo, era certo che il podere sarebbe
132 12| un modo o nell'altro.~ ~C'era poco da scegliere, non si
133 12| Prima di tutto Nando era un imbecille; e poi, ciascuno
134 12| lucertole, vegetava.~ ~La casa era scortecciata, abbandonata,
135 12| la polvere nei cantucci era divenuta poltiglia.~ ~Negli
136 12| ormai il vecchio Pinaverde era allettato, Nando, zoppicon
137 12| là fuori....~ ~Nando, che era un imbecille, naturalmente,
138 12| nel salire o scendere, s'era scordato di zoppicare, riprese
139 13| di languore, mentre lei era obbligata a spolverare le
140 13| anche in loro assenza, era costretta a servirli.~ ~
141 13| in natura.~ ~L'altro paio era della signora. Se la Natalina
142 13| spiegazione del Vangelo che egli era inimitabile nell'abborracciare
143 13| sciupati.~ ~La Gaetana s'era provata a farle il pateracchio
144 13| amica intima della Gaetana, era andata di corsa a riportarla
145 13| neppure che il signorino s'era vantato, cogli amici del
146 13| fatto con lei quel che gli era parso e piaciuto.~ ~La Natalina
147 13| in cucina a verificare se era pronta l'acqua per i pònci,
148 13| zitta.~ ~Ci soffriva, ne era disgustata, lo avrebbe ammazzato,
149 13| Natalina «a guardar la casa».~ ~Era una serata tiepida, paradisiaca.
150 13| Un giovinotto in gambali era curvo davanti alla macchina,
151 14| diseguale della piazza, il gufo era spaesato.~ ~La camera, una
152 14| delle campane.~ ~Il gufo era un orologio vivente.~ ~Quando
153 14| dormente.~ ~Se l'orologio era guasto, usciva fuori e guardava
154 14| E la vigilia dei morti era lui che faceva pregare per
155 14| In codesta sera il gufo era magnifico.~ ~Squillava il
156 14| compito su questa terra era esaurito, spirò.~ ~ ~ ~
157 15| nove.~ ~La piazza grande era piena di gente che si preparava
158 15| messa dell'otto e il sole era chiaro, come filtrato dagli
159 15| ricoprendomi di parolacce.~ ~Era il babbo del ragazzo. al
160 15| chi al babbo del ragazzo, era un pandemonio infernale.
161 15| vecchio, geometricamente.~ ~Era facile, tutta angoli, luci
162 15| Non facessi complimenti; era disposto anche a spendere
163 15| discorsi, sudavo tutto che era una passione e il cibo non
164 15| specie d'alcova macàbra, era distesa una ragazza tutta
165 16| alla medesima ora.~ ~Non era più tanto sereno, anzi quando
166 16| bosco la mattina di poi c'era la neve, come aveva detto
167 16| fornace inattiva, che s'era costruito da sè, quindi
168 16| signor tenente quando c'era il distaccamento e le coperte
169 18| notte, eccoti la lontra.~ ~«Era lei, soffice, morbida, pareva
170 18| annusando l'aria.~ ~«Il tiro era sforzato, se non stecchivo
171 18| Altro, se me ne rammento! Era lì, fra mezzo alle canne,
172 18| quella bella bestia che m'era costata tanta fatica e che
173 19| un turchino abbagliante, era veleggiato da enormi flotte
174 19| roba lì non aveva senso; era nulla, nel senso assoluto
175 19| Impossibile descriverla; era un ammasso di creta presa
176 19| capisce? mia moglie! Era incinta.... ed era bella...
177 19| moglie! Era incinta.... ed era bella... troppo bella per
178 19| mangiare e coprirci; ma si era felici!~ ~«Ed ecco giunse
179 19| Ospedale e poi mi dissero che era morta, e mi chiesero se
180 19| nella stanza accanto, c'era lei che cantava....~ ~«Ora
181 19| aborti.~ ~Il disgraziato era un «espressionista» senza
182 20| si fermò indispettito.~ ~Era un giovinottaccio grande
183 20| arrabbiasse il solleone, era sempre andato in su e in
184 20| disfatto e spiombante.~ ~Era un affare duro quello di
185 20| zampa della bestia, che si era impigliata nei raggi di
186 20| benchè fosse d'inverno, era insopportabile.~ ~L'asino
187 20| inzuppava Centopelle, (a cui era scivolato di mano l'annoccatoio)
188 21| stoppa per il bambino, e s'era data premura di ritirare
189 21| a chiudere le finestre c'era da impazzire dal soffoco,
190 21| sonava.~ ~Ma il sonatore era invisibile.~ ~Soltanto,
191 21| screpolatura dell'intonaco) s'era chetato, e prima la moglie,
192 21| provviste e cenarono.~ ~L'acqua era diventata, nel fiasco, tiepida
193 21| signora si doleva perchè non era avvezza a mangiare in quel
194 21| Il chiostro superiore era animato dai guizzi capricciosi
195 21| color di rosa della torre era tutto un tripudio di strida,
196 21| aspettavano il signor Proposto era inutile perchè aveva dovuto
197 22| soprannome, forse perchè non era padrone di nulla, altro
198 22| di tre o quattro e così era riuscito a farsi un covo,
199 22| silenzio dell'ora calda, afosa, era un gran ronzio d'api, di
200 22| più visite e il conto s'era fermato, il padrone s'arrabbiava
201 22| Sotto la pergola tutto era uguale alla mattina prima,
202 22| zio.~ ~Entrò in camera.~ ~Era morto.... morto bene.~ ~
203 22| guardasse; ma non trovò nulla.~ ~Era morto intestato. Tanto meglio!
204 22| parente, e il più stretto, era lui.~ ~E dispose ogni cosa
205 23| dalla messa delle dieci era bell'e al suo posto, accanto
206 23| insomma) Sedani capiva che era finita la messa e dava nel
207 23| rame.~ ~Sedani, del resto, era irresistibile.~ ~Una volta
208 23| se stessa da come il sole era a picco) buttò via il torsolo
209 23| avvampata di sole~ ~Ormai s'era sparsa la voce; funzionava
210 23| bicchiere di vino.~ ~Sedani era digiuno, ma la gioia della
211 24| Luciano alla moglie, che gli era corsa incontro col bambino
212 24| testolina, che nel crepuscolo le era parsa gentile e tondetta,
213 24| per di più!~ ~La fruttiera era vuota e funzionava da cestino
214 24| perchè il commendatore era ricco, hanno la specialità
215 24| tornò a casa del critico. Era partito, in missione, per
216 24| divertire il bambino, s'era fermata ad ammirare la vetrina
217 25| di padule.~ ~Ma Eugenia era buona e ora, dopo la sventura,
218 25| e ora, dopo la sventura, era divenuta anche più remissiva,
219 25| proprietario e fittavolo, era stato, da vivo, uno spirito
220 25| per il primo impianto, s'era intestato di fare il pittore,
221 25| modesto impiegato) con cui s'era messo a battere la bohème
222 25| dopo un anno il tifo se l'era portato via, e la vedova
223 25| laceranti dell'animale, era come se quei calci fossero
224 25| un'ipocrita! Il suo marito era troppo buono, si sa....
225 25| zia dormiva, distesa quant'era lunga nel gran letto a colonne,
226 25| chiamare dallo speziale che era sulla porta e si fermò.~ ~-
227 25| lesso attaccato, disse che era una gran brava bestiola,
228 25| egli non tornava....~ ~Ma era il cane o era il marito
229 25| tornava....~ ~Ma era il cane o era il marito che ella attendeva?
230 25| incubo, comprese che il cane era l'ultimo anello della catena
231 25| procedesse al suo fianco. Era dopo tanto tempo, felice.~ ~
Novelle selvagge
Novella
232 1| nave romana, tutto è come era duecento anni fa. Un proprietario
233 1| secolo e domandai se vi era modo d'installarsi lì, per
234 1| lo partorì alla macchia; era adunque un po' fratello
235 1| scusò dicendo che quando s'era addormentato non pioveva!
236 1| latravano d'intorno.~ ~Insomma era una creatura strana e prodigiosa,
237 1| chè qualcuno ogni tanto era stato visto schizzare dal
238 1| più intrigati.~ ~Il luogo era lontano, ma si trovò da
239 1| nella macchia.~ ~Intorno era quel formidabile silenzio
240 2| premeditazione accertata, se l'era scapolata alla meglio; soltanto,
241 2| pigliasse a lavorare.~ ~E lui s'era messo a fare il bracconiere.~ ~
242 2| alta, andava a riguardarli, era un caso raro che non ci
243 2| che pareva di sangue.~ ~Era proprio questo l'uomo che
244 2| cui non ero pratico e che era difficile ad esser battuta,
245 2| preso cotesta fissazione ed era inutile perfettamente che
246 2| tiri neppure il fiato!~ ~C'era poco da obiettare, benchè
247 2| per un secondo.~ ~Il bosco era d'un silenzio cupo, rotto
248 2| Finalmente! Di fronte a me era uno spianato erboso, rotto
249 2| sul punto di mirare; non era la volpe, era qualche cosa
250 2| mirare; non era la volpe, era qualche cosa che il mio
251 2| selvaggia a giocare con lei; era un'orgia di capriòle frenetiche,
252 2| senza movimento.~ ~Il dramma era terminato e la notizia se
253 2| umano!~ ~La faccia d'Astuzia era contratta, corrugata, increspata
254 3| America e la Concetta s'era acconciata per casiera laggiù
255 3| scese in quel modo com'era, scalza e in camicia e s'
256 3| Quando tornai, il delitto era successo; d'allora, "Napoli"
257 3| successo; d'allora, "Napoli" s'era dato alla macchia; battè
258 3| rubò; non lo pigliavano, era come il lupo dell'Amiata,
259 3| asilo d'un misantropo che s'era eletto a compagne le belve,
260 3| La prima?! Ah! perchè era.... una donna?~ ~– Una donna.~ ~
261 3| far lavorare, per via che era forestiero.... sapete bene....
262 3| raccattarla.~ ~– Dunque lei era bella, sola.... io ero tornato
263 3| il su' omo, e con lei s'era stati ragazzi insieme....
264 3| stati ragazzi insieme.... s'era fatto all'amore per ridere....
265 3| dal marito, ogni tanto; era poco e andava via in una
266 3| credeva un babbeo; ora che s'era divertita, ora che s'era
267 3| era divertita, ora che s'era stancata di me, non sapeva
268 3| aveva; e la notte del furto era alla villa ad aspettarmi,
269 3| dopo, bùci! tutti zitti! era tornato il marito e l'aveva
270 4| anche la notte avanti quando era scattata la trappola da
271 4| Dore, il silenzioso, gli era rincresciuto quelle pallottole
272 4| freddi quando lo stomaco era vuoto e gelato, per ingannarlo
273 4| aveva più neanche l'effige, era affondato nel pantano mobile,
274 4| persona o dell'animale.~ ~Ma era una persona.~ ~Le mani battevano
275 4| moribondo, di traverso, era una lunga cosa oscura, forse
276 4| avrei dovuto fare quando era tempo e non l'ho fatto,
277 4| vento; segno che il sole era calato da un pezzetto, le
278 4| esterrefatta.~ ~Il Monco era lì, sulla soglia, col fucile
279 4| rimetterlo in piedi, io?... Via! era un po' troppo!...~ ~Ora
280 4| Monco urlava, che la donna era già lontana sul piano di
281 4| ragazzo di calore e di luce.~ ~Era tanto che non mangiava così
282 5| quell'aggettivo.~ ~Il monte era aspro, ma la pòsta era buona
283 5| monte era aspro, ma la pòsta era buona ed eravamo sicuri
284 5| volta, bracconiere sempre.~ ~Era per quest'ultima qualità
285 5| inconsueta.~ ~Cirillo, del resto, era buono e bravo.~ ~Tarchiato,
286 5| vedessi per la prima volta, era lo sguardo.~ ~Aveva gli
287 5| l'avviso; quando poi si era in vetta, avesse tirato
288 5| espressione di ferocia che non gli era abituale, anzi che divampava
289 5| di domandare a Cirillo se era vedovo, e da quando.~ ~Alla
290 5| tavola il miglior boccone era per lei; aveva il vezzo
291 5| dalla polvere della strada era una zingara, nuda bruca
292 5| più giovane di me?~ ~"Ma era così bella! e io me ne tenevo,
293 5| volevo bene, e per lui c'era la porta aperta e il fiasco
294 5| dallo spavento, diacciati! Era la paura ed era il rimorso,
295 5| diacciati! Era la paura ed era il rimorso, perchè non avevano
296 5| non avevano scuse, non c'era remissione, per un'infamia,
297 5| i sassi.... ridevo! Cos'era, per me, raggiungerli e
298 5| dal muro.... maledizione! era scarico....~ ~"Colla bacchetta
299 5| sventolavano.... perchè s'era levato il libeccio e il
300 5| più bassi di me.~ ~"Non c'era versi, non mi riusciva.
301 5| punto, proprio quando m'era parso di esser arrivato
302 6| esitazioni e senza timori.~ ~S'era vendicato!~ ~La storia è
303 6| della violenza....~ ~Egli s'era vendicato! Aveva ucciso
304 6| aveva dispersi i parenti, s'era ricordato, a uno a uno,
305 6| orgia di strage; e chi s'era provato aveva fatto conoscenza
306 6| perchè dovevano farlo? Era nel suo diritto. L'antica
307 6| scintillanti nel cielo nero, quando era sereno, o nelle cantine
308 6| cacciava un ricordo.~ ~Ed era vano che, graffiandosi il
309 6| alto, ora, e forte.... come era stato lui!~ ~Ma perchè,
310 6| amici ed ai compagni?~ ~Era giusto; dal momento che,
311 6| in un collegio, da dove era passato all'Università di
312 6| Astuto, agile, audace, era divenuto leggendario e si
313 6| Ma bisognava vedere com'era amato dai vecchi! I vecchi
314 6| piovevano le benedizioni.~ ~C'era un fattore che taglieggiava
315 6| Stoppa".~ ~Ormai, però, era qualche diecina d'anni che
316 6| dei falsi testimoni; non c'era più nessuno che desse noia
317 6| bastardo; ma che importava s'era figliuolo anche di lei?
318 6| facile, ma riconoscerlo era più difficile ancora!~ ~
319 6| mezzo alla via fangosa dove era giaciuto tutta la notte
320 6| così.~ ~Ora il bastardo era tornato, era uomo; doveva
321 6| il bastardo era tornato, era uomo; doveva essere educato
322 6| nei polsi; e il bastardo era giovine, sarà stato bello,
323 6| stato d'animo del brigante era, senza che lui lo sapesse,
324 6| trovò in una radura dove era uno sconosciuto fermo nell'
325 6| Lo sconosciuto lo guardò; era un bel giovine poco più
326 6| gli aveva fatto la grazia! Era giunta quell'ora in cui
327 6| compisse il solenne destino; era scritto, dunque, che la
328 6| ultimo di quei maledetti gli era davanti! a tiro di fucile!~ ~
329 6| rispose:~ ~– Ero contento! ed era finita.... anche per me.
330 6| di rondini, e il figlio era lì, accanto al letto, in
331 6| più sorriso da quando gli era successo di uccidere, in
332 7| capra, da' piedi al collo, era capace di passare tre o
333 7| balestra come un antico, era mancino e si divertiva con
334 7| Quest'essere primitivo s'era preso perdutamente della
335 7| contadino e il boscaiolo.~ ~Era Fiamma rimasta insensibile
336 7| Sta di fatto che Fiamma era l'ultima espressione della
337 7| ubbidiscono, come il Moro era l'esempio dell'uomo libero
338 7| dell'universo. E Fiamma era docile, e il Moro non possedeva
339 7| una macchia cieca dove s'era accomodato il suo capannuccio
340 7| non saprei come campare. Era in queste ragnaie dove trovavo
341 7| Prima tutto questo paese era una landa seminata di lentischi,
342 7| esser diventato di pietra.~ ~Era buio pesto, la luna si sarebbe
343 7| quei momenti? Il Moro non c'era, non ci poteva essere, sentivo
344 7| alberi contorti e bizzarri.~ ~Era, certo, la luna.~ ~Quasi
345 7| mai mosso?~ ~Il silenzio era altissimo; non si udiva
346 7| incendio; il damo di Fiamma s'era fermato, raccolto in sè
347 7| incontrai quelli di Fiamma che s'era avvicinata e mi parvero
348 8| venivano a cercare quando c'era un bufalo difficile a ripigliarsi
349 8| una pecora.... E appena era il momento, buttavo il laccio
350 8| avessero visto che bellezza era da ragazza!~ ~– È una bella
351 8| io! Dunque, la Celeste s'era innamorata di me per via
352 8| intendano bene, la Celeste era della contrada dell'"Oca"
353 8| perchè una sera la Celeste, era lume di luna e si stava
354 8| diavolo, chè tutta la strada era piena di gente; ma io quando
355 8| capii subito che la lotta era tra noi due soli e a morte....
356 8| contavano più niente; la città era divisa soltanto in due fazioni
357 8| capiranno, fra i due partiti, c'era da veder succedere, a corsa
358 8| fosse fissato il posto! Era lì, tutta vestita di scarlatto,
359 8| avvertirono che dietro a noi era sdrucciolato qualcuno dell'
360 8| dell'altre contrade, che era successo del male.... e
361 8| colpì il gran silenzio che s'era fatto d'intorno.... non
362 8| consegnarci quelle due nerbate s'era bell'e tornati al punto
363 8| al punto di partenza e c'era sempre un cavallo a traverso
364 8| sdraiato.... e lì si vide chi era Leone, perchè nel saltar
365 8| chiedendo perdono.~ ~– Era la Celeste?~ ~– Era lei.~ ~–
366 8| Era la Celeste?~ ~– Era lei.~ ~– E voi, a quanto
367 8| ragione tutti e due. Ci s'era guastati per amore della
368 8| capiranno.... mutar aria non era male, a scanso di cattivi
369 9| quercia tagliata coll'ascia.~ ~Era una scena pittoresca.~ ~
370 9| dalla facezia salace, si era entrati a piene vele nel "
371 9| Alberto quando venne quassù era grasso, fresco, roseo come
372 9| roseo come una pèsca matura; era qui per andare a caccia
373 9| messi a gridare che quella era una allucinazione, che quella
374 9| allucinazione, che quella era roba edificata la notte
375 9| gli piaceva poco, ma che era ricca, ricca da far paura;
376 9| sento dir dall'Adelaide ch'era uscito la sera avanti, dopo
377 9| avanti, dopo cena, e non era tornato più!~ ~"Mi si rizzarono
378 9| aspettava una sorpresa. Il moro era venuto presto presto, e
379 9| forestiero, che la sera avanti s'era imbattuto nel sor Alberto
380 9| recapitarcelo, e sul biglietto c'era scritto: "Vado a casa, torno
381 9| crinale della montagna.~ ~"Era mezzogiorno, il sole principiava
382 9| seguitar le ricerche.~ ~"S'era a pena a tavola, quando
383 9| dichiarò che ora quel castello era suo e che ci poteva stare
384 9| mano.~ ~"Ma sì! quando s'era chiuso dentro a quella ròcca
385 9| descrivere!~ ~"Il sor Alberto era sdraiato in un gran letto
386 9| impazzar d'amore, poi, stanca, era fuggita, non vista da nessuno,
387 9| vista da nessuno, così come era venuta, a guisa d'uno spirito,
388 9| sola fra questi monti? chi era? E avrà avuto marito? Chi
389 9| donna?...~ ~Il silenzio era alto nella cucinetta fumosa;
390 9| ributtante, esclamò:~ ~– Chi era quella donna, glielo dirò
391 9| cristiano.... quella donna, era il Diavolo!~ ~E questa volta,
392 10| poppava con troppa forza, era stato preso una volta nel
393 10| chiome della tamerice, s'era lasciato condurre dall'ondata
394 10| aveva ingannato così.~ ~Dov'era la bella giumenta, quando
395 10| che lo scatto del puledro era potente, il galoppo serrato
396 10| terreno, e perchè il bùttero era tutto nervi ed ossa, adusto
397 10| precipitò furibondo.~ ~Accanto era l'ombra del grande cavallo
398 10| che fu? La razza rimaneva; era il cavallo generoso il quale
399 10| la forza della vittoria, era lo stallone il quale avrebbe
400 11| fece scura perchè il sole era scomparso dietro una nuvola
401 11| lui, per il figliolo, ch'era il suo orgoglio e la sua
402 11| agitava il petto di Costante s'era acquetata inondandogli l'
403 11| tramonto, chè già il sole era scomparso dietro la linea
404 11| sprizzare la fiamma.... Era la calligrafia di Giannino!
405 11| dopo tante disgrazie, gli era parsa così naturale e anche
406 11| avvertirono il vecchio che era arrivato alla Presella del
407 11| fitto.~ ~Buio perfetto! Era come se uno fosse diventato
408 11| avvallamento umido dove era cresciuta, nascondendola,
409 11| anche!~ ~La voce di Costante era tranquillissima, non un
410 11| sulle ginocchia come quando era bambino, poi abbassò la
411 11| così.~ ~Di fuori l'uragano era scoppiato certamente, violentissimo,
412 11| rapido sopra Giannino che era balzato in ginocchio colle
413 12| originati dal fatto che egli s'era guasto con la dama alla
414 12| e le braccia da statua, era figliuola d'un vecchio cacciatore
415 12| ragazza.~ ~Buriglia ci s'era provato; ma per ricascare
416 12| costui una brutta mattina si era visto recapitare un panierino
417 12| procedere". O venga con me.~ ~Era un buio d'inferno; la boscaglia
418 12| chi l'agguanta?~ ~La faìna era in cima al pino più alto.
419 12| dalla stizza.~ ~– Se si era preso il fucile!~ ~– Bravo!
420 12| di cui, rannicchiata com'era sul pino, vedevo muoversi
421 12| da signora; ma quel boa era animato; l'arco che descrisse
422 12| seconda metà del suo corso era rigidissima; ma noi si sudava
423 12| sotto il ventre. La faìna era lì. E cominciò, come negl'
424 12| faìna cambiava di posto. Non era nel suo covo, se no si poteva
425 12| un'anima in pena. Non c'era un secondo da perdere, perchè
426 13| E chi lo sa! Incrociato era, ma di certo con quel che
427 13| scoglio deserto, la colpa non era nè sua, nè del governo;
428 13| nè sua, nè del governo; era di suo padre, il quale morì
429 13| avuto la bella.~ ~Zè non era un uomo, era una bestia;
430 13| bella.~ ~Zè non era un uomo, era una bestia; lui non sapeva
431 13| Grazia, la figliuola, che era d'una bellezza orientale
432 13| fin dei conti, quella non era proprio terra e il governo (
433 13| nulla di nulla.~ ~Invece Zè era tutto nel suo centro, s'
434 13| ogni cosa, lui, e se non era il figliuolo che aveva girato
435 13| aveva girato il mondo ed era sceso a terra in tutti i
436 13| quella che aveva fatto Zè era la vita dello schiumatore,
437 13| pigliava il gozzo se il mare era calmo, e cosa credete facesse?
438 13| coscienza.... l'Italia? Ma che era italiano padron Zè? Lui
439 13| italiano padron Zè? Lui era figliolo del mare e, o lì
440 13| perchè proprio davanti a lui era un gozzo a due remi....
441 13| isolotto, sicchè il mare era nero come la pece e quel
442 13| cima. S'accorse subito che era stata presa, che qualcuno
443 13| barca di Crisopolos non era più apparsa; del resto non
444 13| più apparsa; del resto non era facile approdare allo scoglio
445 13| Crisopolos con due barili pieni era disceso alla grotta, licenziando
446 13| cinquecento metri dal piroscafo era comparso un oggetto luccicante,
447 13| torretta blindata – non c'era dubbio – il periscopio d'
448 13| distintissime.~ ~La tragedia s'era svolta con una rapidità
449 13| arrivò nella stanza dove era apparecchiato il banchetto
450 13| trascinando il panno a cui s'era abbrancato nella caduta,
451 14| uccelli del buon Dio.~ ~M'era passata la voglia d'averlo
452 14| s'avviò, fischiettando.~ ~Era troppo!~ ~Raggiunsi con
453 14| una notte che il cielo era diventato come la pece e
454 14| invidiavano Follonica cui era toccata la ventura di partorirlo,
455 14| faccenda è da farsi subito (s'era di marzo) o se no bisogna
456 14| più vicina al luogo dove s'era ormeggiato, colle mani alla
457 14| mutato aspetto. Lo scirocco era diventato fortissimo. Capii
458 14| del furto inumano che s'era commesso a' loro danni.
459 14| L'urlo dei gabbiani s'era fatto più rauco e più rabbioso,
460 14| gabbiana che ha ammazzato era sola; se no, a vederla ferita
461 15| suoi numerosi strascichi era dileguata verso l'ombra
462 15| crepuscolo che incupiva rapido, s'era perduta in pochi gemiti
463 15| e m'accorsi che Vendetta era li lì per venir quasi meno
464 15| sassi presso l'argine dove s'era seduto, con la grigia testa
465 15| nemmen per idea!~ ~Ci s'era messi a sedere sotto una
466 15| forse~ ~perchè la stazione era nel desiderio de' pochi
467 15| partita in piena regola. Ci s'era dati l'appuntamento, armato
468 15| Basta! come Dio volle m'era riuscito di battere il tacco
469 15| sapere che alle coltellate s'era fatto per via d'una donna.
470 15| fotografia dell'Assunta che bella era, proprio come la Madonna
471 15| giurare mentre lei mi s'era attaccata al collo, quasi
472 15| m'informava che l'Assunta era stata sposa.... aveva sposato
473 15| dopo tanti anni, l'idea era lì, inchiodata nel mio cervello
474 15| invece, lei, capisce? lei era al caldo, era al lume, era
475 15| capisce? lei era al caldo, era al lume, era a cena....
476 15| era al caldo, era al lume, era a cena.... con quell'altro!
477 15| nessuno per amore e perchè era più ricco di me!~ ~"A questa
478 15| per la china.~ ~"La casa era sempre stata proprietà di
479 15| riconoscevo ogni cosa; era nero come in cantina e ci
480 15| discorrere.... signorino! era lei! la riconobbi alla voce....
481 15| meglio..., anche l'uomo s'era chinato sul ragazzo e tutti
Novelle toscane
Novella
482 1| facesse trovar distesa! —~ ~Era, in verità, una bestia di
483 1| orecchie: segno che la lepre era respinta per i viottoli,
484 1| cercava la lepre? Sapeva che era a bacìo, e non ne cercava
485 1| cercava al solatìo; sapeva che era nel forte, e non ne cercava
486 1| legname — il legname per Foffo era il fitto del bosco, fosse
487 1| almeno si girava e non s’era messo in corpo altro che
488 1| affermando che quello non era il modo, che ormai s’era
489 1| era il modo, che ormai s’era cominciato e bisognava ammazzarne
490 1| erbosi.~ ~Intanto il sole s’era avviato al tramonto, dardeggiando,
491 1| punto solo. In un istante s’era a tavola, davanti a una
492 1| color del bronzo.~ ~Foffo era sempre in cucina a preparar
493 1| fattore, munito d’un lume (era ormai notte profonda), ci
494 1| lauri agitati; il silenzio era enorme.~ ~— La porta della
495 1| po’ questa chiave... —~ ~Era quella; la porta s’aprì,
496 1| cavallo tossiva; la paglia era polverizzata, minuta; non
497 1| polverizzata, minuta; non c’era verso di fare un ‘buscione’;
498 1| Quando tornai, Foffo, che era rimasto al buio, accovacciato
499 1| una mano sopra.~ ~L’atrio era a volta, tutta d’un colore
500 1| altra stanza, dove non c’era nulla, e la cucina, patriarcale,
501 1| draghi, rientrammo là donde s’era venuti.~ ~Foffo vide sotto
502 1| morta, secca come un uscio; era entrata probabilmente dal
503 1| trappola volontaria, ed era morta d’inanizione. Di fatti,
504 1| brillanti come il metallo, ed era schifosamente costellato
505 1| somigliavano tutte. Una stanza era stata accomodata a biblioteca,
506 1| pietà. Ne sfogliai qualcuno; era la collezione, scompagnata
507 1| Eccellentissimo Senato.~ ~Non c’era altro.~ ~Un uscio, ermeticamente
508 1| ragnatele così spesse, che non c’era pericolo cascassero in capo.~ ~
509 1| un armadio a muro, e gli era apparsa una cosa spaventevole:
510 1| tutti i punti del quadrante, era pallido come un cadavere;
511 1| d’aria; nessuno più di me era persuaso che avevo da fare
512 1| lingua lunga come Foffo, era là, e non cercava di meglio
513 1| la felicità è breve. S’era da poco piombati in quel
514 1| la candela, consumata, era spenta), ci consultammo
515 1| folata d’acqua diaccia. Tutto era buio e silenzioso; forme
516 1| deboli dei precedenti. Si era allora alla porta d’ingresso,
517 1| alla rimessa; la chiave era nel portone; apersi, e... (
518 1| cosa si poteva fare? Tutto era inutile, ormai!~ ~Ristemmo,
519 1| terribile colica infiammatoria: era troppo tardi per poter trovare
520 1| uccelli.~ ~Il fattore, che c’era venuto incontro tutto allegro,
521 1| parapiglia la lepre uccisa era rimasta alla fattoria.~ ~[
522 2| foglie dalla parte bianca.~ ~Era una vigilia di festa, e
523 2| un portico, e il cancello era aperto, l’uomo vi tirò dentro
524 2| che, lì sotto, il terreno era quasi asciutto; vi spinse,
525 3| diventare ‘padrone del suo’, era tanto vecchio, che si ricordava
526 3| Campanilista nell’anima, era rimasto col pensiero ai
527 3| tempi ne’ quali l’Italia era divisa come uno scacchiere;
528 3| teneva il lanternino, che non era stato mai acceso; un canino
529 3| fu dura.~ ~Sui vasi non c’era modo di sdraiarsi; e il
530 3| prima di Lucca, che il sole era alto; e i muli, sudati e
531 3| vicino a un muricciolo, c’era un caseggiato candidissimo
532 3| Nella stanzetta bassa era un fresco delizioso, un’
533 3| Ma il ‘Poverino’, ora che era sazio, si sentiva tornato
534 4| Oreste non ascoltava più; si era avvicinato con precauzione
535 4| spezzarsi; ora il vecchio si era mosso, e si avviava pian
536 4| batteva palpebra; il momento era solenne; si sentiva benissimo
537 4| discorrevano più che con gli occhi. Era un incrociarsi continuo
538 4| visto mai? —~ ~La botta era andata! La guardia, dalla
539 4| quanto tempo fa; forse... si era giovinetti tutti e due... —~ ~
540 4| somiglia molto! —~ ~Il vecchio era visibilmente commosso: bevve
541 4| sedere.~ ~Il sor Oreste era divenuto un fiume d’eloquenza.
542 4| dovute cautele, perché c’era da far pigliare un colpo
543 4| lo stesso orto... nulla era cambiato; soltanto il fico,
544 4| bel fico dottato, non c’era più.~ ~La notizia del fico
545 4| Frattigiani. Il sor Agenore era sul cancello, pallido come
546 4| Ma cosa dicevano che era il più basso di tutti?~ ~—
547 4| 57] Frattanto, Antonio si era precipitato nel giardino,
548 4| scalcinato — eccolo qui, dov’era; ve ne ricordate? —~ ~Antonio
549 4| L’avevo detto io che era un mistero! Ma che delegato,
550 4| come poteva fare, se non era lui, a ricordarsi del fico? —~ ~ ~[
551 5| due occhi...~ ~— Ma non era in galera a vita?~ ~— E
552 5| tormentò il pizzo, come era sua abitudine, e guardò
553 5| Giannaccio in persona, era scaturito di dietro il pozzo,
554 5| veniva verso di loro.~ ~Era un uomo e pareva un fagotto
555 5| passo.~ ~Giannaccio non era tornato al suo paese, subito
556 5| poche speranze, il paese dov’era nato.~ ~C’era arrivato quella
557 5| paese dov’era nato.~ ~C’era arrivato quella mattina
558 5| selvaggio, sparuto, estenuato, era apparso sulla piazza affollata,
559 5| il nome di Giannaccio, s’era fatta deserta; qualcuno
560 5| ripensandoci... Il bosco? era stato casa sua, un tempo;
561 5| avessero sfondati! Ma ora? era vecchio, era solo, ed era
562 5| sfondati! Ma ora? era vecchio, era solo, ed era sfuggito come
563 5| era vecchio, era solo, ed era sfuggito come i lebbrosi.~ ~
564 5| di nulla. —~ ~L’accento era rude, il commiato era perentorio;
565 5| accento era rude, il commiato era perentorio; tuttavia Giannaccio,
566 5| capire che per lui non c’era speranza, non c’era salvezza;
567 5| non c’era speranza, non c’era salvezza; in sei mesi aveva
568 5| mentre Io sapevano bene come era morta...~ ~Ma, benché vecchio,
569 5| Ma, benché vecchio, era o non era Giannaccio? Si
570 5| benché vecchio, era o non era Giannaccio? Si fermò di
571 5| palme; e non si mosse più.~ ~Era nel chiostro della collegiata.
572 5| paura, lo so... Quando s’era ragazzi insieme ve ne ricordate?
573 5| insieme ve ne ricordate? Era un’altra cosa... Ve ne ricordate
574 5| paura... —~ ~Giannaccio era caduto in ginocchio; s’attaccava,
575 6| malato~ ~ ~ ~ ~La notte era alta, una notte burrascosa
576 6| pensando con rammarico che era tornato allora da una visita
577 6| curiosità mista a diffidenza.~ ~Era un broccione, alto, ossuto,
578 6| beccacce, il dottore non s’era mai figurato che esseri
579 6| specie di siepe gigantesca, era il covile umano, e, tra
580 6| febbre.~ ~Accanto a lui era un altr’uomo, vestito uguale,
581 6| Ora anche la burrasca s’era sfogata, la temperatura
582 6| sfogata, la temperatura era discesa; si avvicinavano
583 6| trasecolò; ma già il bandito era scomparso come ingoiato
584 6| domandando a se stesso se era desto o sognava!~ ~Ma la
585 6| responsabilità, volere o no, era di lui, che gli aveva salvata
586 6| guardate... —~ ~Il brigadiere era sudato, ansante, eccitato;
587 7| cui potevo disporre.~ ~Si era da due settimane in villeggiatura
588 7| terrazza della trattoria dove s’era finito di pranzare, scorgemmo
589 7| dalla commozione.~ ~— Sì, era stata ferita all’ala da
590 7| in modo impressionante, era bella.~ ~A metà del lavoro,
591 7| scorciatoia per i campi, da tanta era la sua furia di arrivare
592 8| che non sapevo spiegarmi: era come il presentimento, che
593 8| uscio di cucina; ma l’uscio era chiuso. Allora, impensierito
594 8| Beppeee!... —~ ~La notte ormai era scesa; sentivo le raganelle
595 8| già me l’ero figurato che era successo qualcosa...~ ~—
596 8| Stellino (lo sapete com’era... la bramosia, la rabbia
597 8| dette mai un dispiacere: era tant’alta da terra, così.~ ~»
598 8| Smettila, Stellino!” ma gli era lo stesso che dire al muro,
599 8| faceva dalla contentezza; era il suo modo di ridere);
600 8| Quello, signorino, non era un cane!» —~ ~E Beppe s’
601 8| l’aveva strozzata da sé, era capace di mettersi a far
602 8| bacìo a quel modo, capirete, era pieno; ma io non ci potevo
603 8| quello, signorino, non era un cane!) aprì un occhio
604 8| e non ne sentirò più:... era come quando l’uomo, che
605 8| ragazzi volevan sapere cosa era successo; e il cane, ogni
606 8| piano, si distese quanto era lungo, fece un gran balzo,
607 9| Il doppio delle campane era ormai completo; pareva che
608 9| uno slancio che non gli era troppo abituale.~ ~La processione
609 9| avrebbe camminato più spedito; era tanto forte!~ ~Prima del
610 9| al pensiero che la Maria era lì, in processione, e non
611 9| regalo del Conte di cui Beppe era tanto fiero, perché se li
612 9| Che bellezza!~ ~E intanto era arrivata, e s’era messa
613 9| intanto era arrivata, e s’era messa a sfaccendare sullo
614 9| colonnino, accanto al kepì. Com’era bello! E aveva creduto di
615 9| fatto circolo, e la Maria era diventata pallida come una
616 9| Anche la Contessa non s’era potuta distaccare.~ ~Come
617 9| detto nulla?~ ~— Nulla. Era caduto così... come un uccellino.
618 10| galoppata~ ~ ~ ~ ~Non c’era più dubbio: mi dovevo essere
619 10| e la coda fra le gambe, era di malumore, e non cacciava
620 10| quando sono sceso, stamani, era a sinistra... Ma Beppe dove
621 10| di prima.~ ~Intorno a me era la solitudine più selvaggia;
622 10| guida.~ ~Tutto il deserto s’era animato, come se il terreno
623 10| Nessun pericolo, perché era montato; e, poi che volava
624 10| si rituffò nel buio donde era venuto, lasciandomi in asso
625 10| come stavo! Fortuna che c’era il Muto!~ ~— Il Muto?~ ~—
626 10| avanti di fare il buttero, ed era con me, cotesto giorno,
627 10| bel correre, ma sì! non c’era speranza d’arrivare alla
628 10| fucili a bacchetta, non c’era tempo da ricaricare! Bista [
629 10| più andare. —~ ~La notte era, ormai, profondissima, e,
630 11| di Santi il quale non s’era mai cavato il cappello in
631 11| dei grandi segreti di cui era depositario.~ ~Infatti lui
632 11| mani vuote dall’America non era tornato di certo.~ ~Questo
633 11| apriva mai bocca.~ ~Quando era giovine faceva il maestro
634 11| il giorno prima, da tanto era sempre lo stesso, senza
635 11| morte della moglie in poi, era sempre stato solo in casa.~ ~
636 11| dopo una mezz’ora da che era entrato e andare a cenare
637 11| avrebbe fatto? Perché non era mica logico che stesse sull’
638 11| di Martino, che cenava, c’era un circolo di gente come
639 11| indignazione di quella pupilla era talmente sincera che gli
640 11| caduta la tovaglia a cui s’era istintivamente aggrappato,
641 11| latina, «morto sereno com’era vissuto, sorridente alla
642 11| astanti che dentro non c’era nulla, poi cadde a sedere
643 12| vento. Aprite! —~ ~Il tono era perentorio, e la Betta,
644 12| acquistarli.~ ~Ormai però il dado era tratto, e Don Luigi domandò:~ ~—
645 12| stato un ladro, ma certo era obbligato a fuggire viaggiando
646 12| ghiande e marroni crudi... Era morto, anche lui! Tutti
647 12| Quello che uccisi, eh! Era un ragazzo che non faceva
648 12| cacciava un cert’urlo, quand’era roba grossa, ha capito?
649 12| sull’orme; e il mi’ Fido era in testa alla batteria,
650 12| l’amor di Dio!~ ~[150] — Era un bon figliolo, signor
651 12| figliolo, signor curato; era di Maremma anche lui; so
652 12| Sta bene... Vuol dire che era destino, proprio con questa
653 12| uno strappo.~ ~Il lume s’era spento; e il prete, piombato
654 13| Ma occorreva mangiare! Era di carne tiepida e di sangue
655 13| che ne abitava il tronco era salito zitto zitto lungo
656 13| bosco, ben pasciuto com’era di topolini fangosi che
657 13| 155] verso l’abitato non c’era da parlarne neppure perché,
658 13| ringhiando; ma nella tana c’era calduccio e il vento, impedito
659 13| che non stava mai fermo. Era enorme, una lepre vecchia,
660 13| Sì, ma quell’anno c’era la luna e non c’era la neve,
661 13| anno c’era la luna e non c’era la neve, e io feci quel
662 13| odore di pollame! Il pollaio era lì, a portata di ugnelli,
663 13| grazia di Dio!~ ~Nel mezzo c’era una tavola apparecchiata,
664 13| sotto la Rossa, la quale era entrata nel pollaio dove
665 14| meditazione interna; dietro di me era uno scalpiccio sordo e confuso,
666 14| la voce del torrente si era allontanata; e il cielo,
667 14| informati di quello che era avvenuto.~ ~Tutti giuravano
668 14| ombre!~ ~Ma la cosa grave si era che tutti, proprio tutti,
669 14| smarriva, tanto più che non c’era chi non asserisse che la
670 14| asserisse che la strega era seguita [169] da un’altra,
671 14| e peloso, di cui nessuno era riuscito a raccapezzare
672 14| levatosi dal letto al baccano, era corso già per il monte in
673 14| scrollare silenzioso delle teste era quasi dell’incredulità,
674 14| quel mentre, a un tratto, era apparso nel cielo un cirro,
675 14| dietro l’altro, a frotte; era apparso simile alla prima
676 14| ascolto. Il castagneto s’era quetato un tratto, per ricominciare,
677 14| di ruta; e la canna mi s’era aperta vicino a’ grilletti!
678 14| batuffolo di pelo nero, era scomparso. Discesi, tenendo
679 14| uccisi il gatto mascherato, era stata trovata morta stecchita
680 15| scomparve, misteriosamente come era venuta; né mai più un’aquila
681 15| press’a poco, questo.~ ~Era stato un inverno terribile;
682 15| lassù arrivavano, così alto era il silenzio, gli urli lamentosi
683 15| uccisi.~ ~L’aquila maschio era grande e forte, se bene
684 15| Quando calava a predare, era terribile; nessuna folgore
685 15| e feroce, il suo arrivo era preceduto sempre dal silenzio
686 15| terra.~ ~[180] Quanto tempo era trascorso da che l’ultimo
687 15| già si provava al volo, s’era divorati gl’intestini della
688 15| vivi? Tanto, tanto tempo era passato; e ora la madre
689 15| una sera, mentre l’acqua era stata un poco dal rovesciarsi
690 15| occhi del piccolo, che s’era trascinato fino all’orlo
691 15| sangue nel becco inaridito.~ ~Era ormai questione unicamente
692 15| della lotta.~ ~Il cielo era tutto sangue, parato d’immani
693 16| costruzione feudale, in cui era accomodata una stanza a
694 16| stelle.~ ~Su quel fiume era nato, era cresciuto, aveva
695 16| Su quel fiume era nato, era cresciuto, aveva vissuto
696 16| tremare, mentre l’aria era ferma tuttavia; e poi finalmente,
697 16| monti, e tutto il canneto era battuto da un’acqua sorda
698 16| facevano immobili, e il cielo era tutto unito, senza strappi
699 16| quelle cose assopite, ed era, fra le sponde scintillanti
700 16| dargli un’ebbrezza feroce, ed era la piena, la terribile e
701 16| visto il suo fiume così; s’era ribellato a un tratto, come
702 16| feroce; lo capì subito; non c’era più verso di trattenerlo.~ ~[
703 16| e nei dintorni la torre era temuta: si parlava sommesso
704 16| rotonda costruzione rossa, era sempre gremito dalle nere
705 16| sul lavoro. Michele non era un pazzo cattivo. Lavorava
706 16| di qui. Te ne ricordi com’era? Che capelli neri, che labbra
707 16| tenerezza squisita.~ ~E lì era tutto un chiedere e farsi
708 16| Delle volte la quercia era lugubre.~ ~Le notti afose
709 16| cipressi e della quercia era povero.~ ~Una mattina, Michele,
710 16| e non disse parola, come era suo costume.~ ~Ma poi che
711 16| a fare chiasso... quand’era viva! Oh, Michele! Son povero,
712 17| Finalmente! quello l’avevo colto: era caduto, me n’ero avvisto
713 17| acquitrino; quanto a Miseria era scomparso.~ ~Giravo l’occhio
714 17| decidermi a nulla. Il padule era basso, guadabile da per
715 17| bucherellate; la distanza era breve, di faccia avevo l’
716 17| raggi del sole morente, era diventata tutta di sangue;
717 17| il buio del canneto, dove era cascata la preda; la giunsi,
718 17| Finalmente Miseria mi raggiunse; era livido, affannava un po’;
719 17| fa, con la mia donna, che era buona, e bella era, signorino,
720 17| che era buona, e bella era, signorino, bella da parere
721 17| Lei s’ingegnava; io, come era tempo di caccia, mi piantavo
722 17| monta su, e via nel forteto. Era una giornata cattiva, come
723 17| bile! Si faceva sera, e s’era sempre a mani vuote. Allora
724 17| s’è visto!~ ~»Il Ranca era graffiato, pesto, faceva
725 17| aveva bell’e capito, non c’era bisogno di altri discorsi:...
726 17| come ora. Ve l’ho detto: era una serata d’inferno, e
727 17| subito, badate; ma ormai... era tardi! La cornacchia cascò
728 17| corro per il dottore. Non c’era, oppure gli pareva lontano...
729 17| ne facevano, e di più c’era da dar mangiare alla cornacchia;
730 17| disfare, però la Ghita ci s’era abituata, la serviva di
731 17| nemmen uno! Il chinino era finito; alla [207] farmacia
732 17| tornare fanno quattordici, ed era la notte alta, e io non
733 17| notte aveva camminato, e s’era messo un tempo peggio di
734 17| altro che piovere; il padule era gonfio; il canale correva
735 17| buttavano indietro; la strada era un fiume; e dovevo raccapezzarmi
736 17| precipitai nel baratro che mi s’era spalancato ai piedi.~ ~»
737 17| ceduto in quel punto; s’era sfondato; la corrente, rugliando,
738 17| trascorsa da un pezzo, forse era anche il tocco; di passare
739 17| tocco; di passare non c’era da discorrerne; m’inginocchiai
740 17| intervalli, sempre uguale... Era viva!~ ~»Allora mi buttai
741 17| signorino, la stessa voce! L’era rimasto in gola quell’urlo;
742 18| lungo sonno.~ ~La notte era rigidissima; il cielo levigato
743 18| il corno e che, infine, s’era addormentato, annullato
744 18| inumidendolo per sentir meglio.~ ~C’era odore d’uomini, da quella
745 18| rimanere in una tagliola s’era rosicato lo stinco, rabbiosamente,
746 18| stinco, rabbiosamente, ed era fuggito su tre gambe rigando
747 18| lungo tratto; ma a nulla gli era valso il sacrificio, ché
748 18| differenza! Il nuovo venuto era grasso, fresco, assestatino,
749 18| la caccia, a lui, che non era buono neanche da mangiarsi!
750 18| un essere vivente!~ ~Si era sul finire di primavera;
751 18| pervase la schiera. Non era possibile dubitarne. La
752 18| dei quali indubbiamente era un lupo.~ ~Tal vista serrò
753 19| bottega perché, sudicio com’era, nessuno lo voleva a sedere
754 19| di buccia, per il Dodolo, era nulla, in confronto a quello
755 19| 225] Infatti il cappotto era turchino nel groppone, difeso
756 19| sole avevan battuto.~ ~C’era perfino chi aveva visto
757 19| Una bella sera l’osteria era piena come un uovo, quando
758 19| nel campo, lo spauracchio era sempre al suo posto, ma
759 19| cappello, che, per lavorare, era sempre utile, [229] un paio
760 19| posizione sforzata?~ ~Quando era stracco Gosto dava un’occhiata
761 19| posizione, irrigidito com’era, Gosto si rivoltò su se
762 19| Dodolo!~ ~La mattina di poi era in piazza col barroccino,
763 19| segreto del suo commercio era, ormai, stato tradito.~ ~ ~[
764 20| impazzati~ ~ ~ ~ ~Ruggero era, o, per meglio dire, è (
765 20| uccideva la lepre, non c’era pericolo che le picchiasse
766 20| lunghissima agonia. Insomma era un poco di buono e un ragazzo
767 20| perché, come ho detto, era un bravo cacciatore, e poi
768 20| passi lontano da dove s’era levato, mandando il suo
769 20| diritta al punto donde s’era staccato; mi parve che avesse
770 21| verità, il bozzetto non era peregrino; ma c’era tanta
771 21| non era peregrino; ma c’era tanta cordialità in quel
772 21| Santo.~ ~Il Padre Guardiano era rimasto, ritto, di faccia
773 21| E tacemmo, entrambi.~ ~Era lui! il boscaiolo diciottenne,
774 21| de’ suoi colpi d’accètta! Era lui: l’antico terrore di
775 21| incantesimo dai miti antichi: era lui!~ ~E lo trovavo austero,
776 21| ripensando quello che m’era stato raccontato, la mia
777 21| rammentavo!~ ~Ora, il monaco mi s’era seduto accanto, non come
778 21| la voce — dopo quel che era successo!...~ ~»Basta! io
779 21| quelle due legne, non s’era più fatto vivo; i lacci
780 21| della vera [248] selva, si era popolata di piccoli esseri
781 21| scintillante di astri quale non m’era mai apparso; e, fra le nebbie
782 21| frate e alzai la testa, egli era scomparso. Udivo la voce
Uomini, bestie, paesi
Storia
783 1| scaglie dei graniti.~ ~Ma era tale la loro agilità che
784 1| invisibili del mare; ed era come se le avesse fatte,
785 1| tante sue figliole dilette. Era lì, sovrano, in mezzo alla
786 2| sopra la bocca sdentata.~ ~S’era voltato per frugarsi la
787 2| Nella “Fanciulla del West” era insuperabile, ma nelle opere
788 2| maschera”, “Trovatore”, ci s’era ridotti a cantare una sera
789 2| quello che ci scapitava era lui.~ ~» Io ce lo avevo
790 2| dar retta...~ ~È inutile, era invidioso della mia gioventù,
791 3| che il vecchio mendicante era stato trovato morto in mezzo
792 3| del liquido nerastro.~ ~Era in maniche di camicia, ma
793 3| La mobilia della stanza era degna del padrone.~ ~Una
794 3| il carabiniere il quale era stato incaricato di tenere
795 3| folla che rapidamente s’era venuta addensando, mise
796 3| lettuccio il cadavere, s’era rimasti allibiti.~ ~– Ma
797 3| vicino ad andare in pensione, era rimasto a bocca aperta,
798 3| respiro; la folla ansiosa s’era ammutolita d’un tratto.~ ~–
799 3| ah! già, lei ancora non era stato traslocato quassù.....
800 3| detto che in fondo in fondo era un ragazzo di cuore!~ ~Sulla
801 4| disse più nulla perchè s’era rimasti a bocca aperta.~ ~
802 4| bisognerebbe sapere che cosa c’era prima, dove ora sorge questo
803 4| fu eretta e domandai se c’era modo d’arrampicarsi sulla
804 4| anche questa torre, che era intatta coi suoi merli e
805 4| bòtte! e Dio ne liberi a chi era senz’armi!~ ~» È vero che
806 4| rinchiusi! no! no! quello non era il modo di vivere.~ ~» Invece
807 4| dir la sua. Il medioevo era demolito! Il successo di
808 4| demolito! Il successo di Foffo era stato addirittura trionfale.~ ~
809 5| giardino, metà del quale era rimasto giardino e l’altra
810 5| giardino e l’altra metà s’era trasformata in orto.~ ~Sul
811 5| Così ogni angolo della casa era stato utilizzato dal previdente
812 5| siccome quello si ribellava, era una vita terribile.~ ~All’
813 5| per la viottola; ma appena era arrivato in fondo al campo,
814 5| delle zolle fra le quali s’era svegliata, si slanciava
815 5| contadino rubava..... Come se era possibile che, mentre lui
816 5| parete di tramontana che era senza finestre.~ ~– Deprezza
817 5| finestra?~ ~Il notaro Bertuelli era un uomo molto rispettato,
818 5| avrebbe avuto bisogno di lui, era già passato, in armi e bagaglio,
819 5| aspettava il legale che non c’era mai, al ticchettio monotono
820 6| qualche fiocco biancastro, era divenuto, ad un tratto,
821 6| toccava di rimanere dove s’era perchè di salpare non si
822 6| distesa, formarono le isole. Era un disco rosso che, tuffandosi
823 6| sgomento.~ ~Ormai il fuoco era estinto e dal buio fitto
824 6| capito che il colpo da cui era tirato giù era il medesimo
825 6| colpo da cui era tirato giù era il medesimo da cui venivo
826 6| vedeva, chissà a che distanza era! Eppure servì codesto pensiero
827 6| diventassi di sughero, e non c’era più versi (l’istinto!) che
828 6| soltanto che il vecchio, ormai, era morto e che, per quanto
829 6| questi discorsi il tempo era volato e la grande orsa
830 7| bottega perchè, sudicio come era, nessuno lo voleva a sedere
831 7| di buccia, per il Dòdolo, era nulla, in confronto a quello
832 7| accanto.~ ~Infatti il cappotto era turchino nel groppone, difeso
833 7| sole avevan battuto.~ ~C’era perfino chi aveva visto
834 7| Una bella sera l’osteria era piena come un uovo, quando
835 7| nel campo, lo spauracchio era sempre al suo posto, ma
836 7| cappello, che, per lavorare, era sempre utile, un paio di
837 7| posizione sforzata?~ ~Quando era stracco Gosto dava un’occhiata
838 7| posizione, irrigidito com’era, Gosto si rivoltò su se
839 7| Dòdolo!~ ~La mattina di poi era in piazza col barroccino,
840 7| segreto del suo commercio era, ormai, stato tradito.~ ~
841 8| signora Tullio (da tanto era il bene che si volevano
842 8| Tullio concluse: Si va!~ ~Ed era in verità, quello dei due
843 8| qualche cosa che per loro due era moltissimo e ne formava
844 8| e cercavano...~ ~Facile era trovare isole dove addirittura
845 8| Montecristo, già da tempo, era stata venduta dal Marchese
846 8| isola di Giannutri, ormai era stata acquistata da un privato.....~ ~
847 8| della costa maremmana, dove era segnato il nome di certo
848 8| bellezza del luogo, ci s’era fermato una notte ed aveva
849 8| indigeno!~ ~E, per fortuna, non era!~ ~Appena balzato a terra,
850 8| preparativi, giacchè il mare era placido e sarebbe spuntata,
851 9| di Santi il quale non s’era mai cavato il cappello in
852 9| dei grandi segreti di cui era depositario.~ ~Infatti lui
853 9| mani vuote dall’America non era tornato di certo.~ ~Questo
854 9| apriva mai bocca.~ ~Quando era giovine faceva il maestro
855 9| il giorno prima, da tanto era sempre lo stesso, senza
856 9| morte della moglie in poi, era sempre stato solo in casa.~ ~
857 9| dopo una mezz’ora da che era entrato e andare a cenare
858 9| avrebbe fatto? Perchè non era mica logico che stesse sull’
859 9| di Martino, che cenava, c’era un circolo di gente come
860 9| indignazione di quella pupilla era talmente sincera che gli
861 9| caduta la tovaglia a cui s’era istintivamente aggrappato,
862 9| latina, «morto sereno com’era vissuto, sorridente alla
863 9| astanti che dentro non c’era nulla, poi cadde a sedere
864 10| cui potevo disporre.~ ~Si era da due settimane in villeggiatura
865 10| terrazza della trattoria dove s’era finito di pranzare, scorgemmo
866 10| dalla commozione.~ ~– Sì, era stata ferita all’ala da
867 10| in modo impressionante, era bella.~ ~A metà del lavoro,
868 10| scorciatoia per i campi, da tanta era la sua furia di arrivare
869 12| modesta casetta di campagna era stato invaso dalle formicole.~ ~
870 12| Una catastrofe; perchè c’era il caso di veder la dispensa
871 12| pure dove la mèta suprema era costituita dalla cassetta
872 13| lungo sonno.~ ~La notte era rigidissima; il cielo levigato
873 13| il corno e che, infine, s’era addormentato, annullato
874 13| inumidendolo per sentir meglio.~ ~C’era odore d’uomini, da quella
875 13| rimanere in una tagliola s’era rosicato lo stinco, rabbiosamente,
876 13| stinco, rabbiosamente, ed era fuggito su tre gambe rigando
877 13| lungo tratto; ma a nulla gli era valso il sacrificio, chè
878 13| differenza! Il nuovo venuto era grasso, fresco, assestatino,
879 13| la caccia, a lui, che non era buono neanche da mangiarsi!
880 13| un essere vivente!~ ~Si era sul finire di primavera;
881 13| pervase la schiera. Non era possibile dubitarne. La
882 13| dei quali indubbiamente era un lupo.~ ~Tal vista serrò
883 14| a vedere.~ ~Il cavallo s’era fermato a ripigliar fiato,
884 14| nere, e, nel silenzio, s’era udito quella specie di gemito,
885 14| orecchie tese, ma tutto era ripiombato nella quiete
886 14| avviai dalla parte donde m’era parso di sentir provenire
887 14| strano.~ ~La strada maestra era circondata da siepi basse
888 14| glielo serrava, ma non c’era riuscita, forse perchè ancora
889 14| proprio in quell’istante s’era fermato il cavallo, noi
890 14| disse Bista, che non era cattivo.~ ~– Già! povera
891 14| suo egoismo istintivo vi era il germe di uno dei più
892 14| sarebbe adattata alla servitù? Era questo che volevo sapere.~ ~
893 14| il forno. La retrostanza era nuda, colle pareti lisce
894 14| sul tetto; ma il tiraggio era interno e la bocca del forno
895 14| per quella notte la volpe era sicura.~ ~Le fu preparato
896 14| il quale, per fortuna, era foderato di lamiera. E così
897 14| addosso.~ ~Ma il male si era che della volpe non si trovava
898 14| animale color fuliggine le era piombato dalla cappa del
899 14| raccapriccio della cuoca s’era fatta sulla porta di cucina
900 14| altra domestica, la volpe s’era slanciata verso l’unico
901 14| per uno degli uomini che s’era fatto male a una gamba nello
902 14| pure, prudentemente scalze, era perfettamente logico che
903 14| constatare che la volpe era fuggita da capo!~ ~Ma di
904 14| considerato che il suolo non era ammattonato, fece la gatta
905 15| dello sgabuzzino.~ ~Siccome era sempre buio e i galli avevano
906 15| cerca di cibo.~ ~Il sole era già sorto, e tutta la pianura
907 15| informicolamento diffuso, mentre era costretto, per non farsi
908 15| supplizio? E perchè mai era possibile che animali come
909 15| avviata alla prima messa, era la solita storia:~ ~– Ti
910 15| ansante, colle zampe legate, era stato sbalzato sopra un
911 15| verghe di ferro..... che cos’era quella roba sparpagliata
912 15| raccattato il cappone, era tornata a sedere davanti
913 15| Un ragazzo piccino le si era addormentato in grembo,
914 15| grembo, uno, più grande, era andato, ciondolando, a coricarsi
915 15| cappone, poichè il fuoco s’era spento ed aveva il gozzo
916 16| quei dintorni, ma perchè era il più ombroso.~ ~Infatti
917 16| barroccini.~ ~Il libro però (era un libro moderno, di quelli
918 16| personaggio di cui parlo era uno scarabeo, di quelli
919 16| Difatti la ghiotta bestia s’era foggiata, da qualche bovina,
920 16| ha riflettuto che meglio era farsi un’abbondante porzione
921 16| sudava; ma la pallottola era così gigantesca che l’insetto,
922 16| annunciò che la vettura era prossima e quando questa
923 16| lasciato la pallottola, era così eccitante!~ ~Quel profumo
924 17| IL~ MONTONE~ ~Era nella solitudine sterminata
925 17| appuntito e il profilo del muso era arcuato imperiosamente e
926 17| sulla pianura.~ ~L’armento era immenso.~ ~Un favoloso sobbalzare
927 17| Giunse così dove la macchia era tutto un intrico di barbe
928 17| spinose sopra di lui, gli s’era attaccata tenacemente al
929 18| Ma occorreva mangiare! Era di carne tiepida e di sangue
930 18| che ne abitava il tronco era salito zitto zitto lungo
931 18| bosco, ben pasciuto com’era di topolini fangosi che
932 18| spedizioni verso l’abitato non c’era da parlarne neppure perchè,
933 18| ringhiando; ma nella tana c’era calduccio e il vento, impedito
934 18| che non stava mai fermo. Era enorme, una lepre vecchia,
935 18| Sì, ma quell’anno c’era la luna e non c’era la neve,
936 18| anno c’era la luna e non c’era la neve, e io feci quel
937 18| odore di pollame! Il pollaio era lì, a portata di ugnelli,
938 18| grazia di Dio!~ ~Nel mezzo c’era una tavola apparecchiata,
939 18| sotto la Rossa, la quale era entrata nel pollaio dove
940 19| Giglio; ma in verità non mi era mai successo di passare
941 19| raggi ardenti del sole, era insopportabile.~ ~Adagio,
942 19| e stanchezza.~ ~Il mare era deserto, senza una vela,
943 19| senza una vela, il cielo era bianco, come il ferro candente
944 19| un sopore agitato che non era sonno.~ ~Ero all’ombra,
945 20| isola del Giglio, da cui si era venuti, non ci molestassero
946 20| soprannaturale.~ ~Sotto di me l’acqua era di un verde smeraldo limpido
947 20| tutto quanto mi circondava era assurdo, irreale, inesistente...
948 21| giù in fondo ai campi, era un lieto rispondere d’allodole
949 21| nostalgia e rivedo tutto come era allora.~ ~Ecco, il sole
950 22| andare a letto.~ ~Il cane c’era, ma sarebbe stato meglio
951 22| sdrucciolevole che, a quei tempi, era l’unica strada che menasse
952 22| a Pirro: – Ma..... o non era meglio, scusi, se s’era
953 22| era meglio, scusi, se s’era andati per mare? –~ ~Ma
954 22| e, salire, per salire, era meglio arrampicarsi subito
955 22| scarpe imbullettate che ci s’era messe per attaccare sul
956 22| per assicurarsi che non s’era sbagliato.~ ~– E ora, dissi
957 22| Giù per la china del bosco era peggio che andar di notte,
958 22| dalla visiera del berretto, era un insieme di cose tale
959 22| se mi premeva la pelle! Era tutta la mattina che brontolavo,
960 22| acquazzone, quante beccacce s’era ammazzato e se al Castello
961 22| faceva bel tempo!~ ~Pirro era così inquieto per il suo
962 22| s’arrivò all’osteria, si era già seduta sull’anche e
963 23| il capo tribù, da tanto era rispettato, servito, ascoltato
964 23| ricordava di quando non c’era la strada, nè, per conseguenza,
965 23| mi stringeva il bicipite era d’acciaio e mi sentivo tranquillo.
966 25| scettici sentirono che non era soltanto un’immagine dipinta
Uomini e bestie
Novella
967 1| impossibile tubercoloso. Era capace di cose enormi. Una
968 1| Moro (lo chiamavano così) era briaco fradicio. Lo credereste?
969 1| contento come una pasqua. Gli era passata la sbornia!~ ~Mi
970 1| spogliavano, al buio, dopo che s'era entrati nel letto noi altri.
971 1| all'ordine del giorno.... Era tutto un ridere; bastava
972 1| guardavo cautamente se c'era verso di trovar, sola, la
973 1| acqua da una sorgente, ed era così limpida e cristallina
974 1| un dito di pepe e in cui era stato un ferro arroventato
975 1| davano all'inseguimento.~ ~Era un ricercato; ma non lo
976 1| dormiva quel malandrino che era stato un tempo suo onesto (
977 1| furia di coltello, Rigo era riuscito a intagliare una
978 2| tremava....~ ~— O cosa era successo?~ ~— Foffo diglielo
979 2| Foffo diglielo te.~ ~— Era successo, che, appena m'
980 2| fu imposto silenzio.~ ~Si era deciso di cominciare dal
981 3| Aveva sempre campato, era sempre stato felice, e contento,
982 3| non la portava più, che era una bellezza! Arrivato al
983 3| svegliai la cacciatora non c'era più. La lepre, che non era
984 3| era più. La lepre, che non era morta bene, aveva preso
985 3| quattrini e piene di sassi, era un uomo assolutamente felice.~ ~
986 4| in una casetta bianca, era la parrocchia, più avanti,
987 4| beccacce e la donna piangente era, viceversa, un uomo.~ ~Tutte
988 4| capelli neri come il carbone, era assente.~ ~Invitato dal
989 4| moltissimo!~ ~Una mattina, era d'inverno, una di quelle
990 4| intelligenza... sa lei cosa c'era sotto a quella frase?~ ~—
991 4| per la consueta partita, s'era bell'e rassegnato a andare
992 4| dell'uscio.~ ~— Senta.... s'era all'aspetto.... ma mi raccomando!~ ~—
993 4| dunque, dia retta a me: s'era al cinghiale, s'è sentito
994 4| guardia, il sor Giuseppe che s'era precipitato fuori come un
995 4| prete a cui neanche il vino era buono a levar la stizza
996 4| il sor Giuseppe, il quale era agitato da un leggero tremito
997 4| pievano....~ ~— Non vi pareva; era — perchè il pievano l'ho
998 4| tonaca, indovini cosa c'era?~ ~— Cosa?~ ~— Gliela dò
999 4| tenete sulla gruccia!~ ~— C'era un cosciotto di cervo.~ ~
1000 4| bassa che il sor Giuseppe era costretto a tenersi una