Novelle agrodolci
   Novella
1 10| il lanternino dei poveri, Cinci, che era filosofo, pensò: 2 10| abitua al ragionamento e Cinci s'era consolato riflettendo 3 10| Ecco il tegolo! pensò Cinci, e si fregò le mani tutto 4 10| E con queste parole, Cinci che non aveva mai avuto 5 10| cassa.~ ~Nemmen per idea!~ ~Cinci contrattò semplicemente 6 10| indefettibile filosofia di Cinci.~ ~Però gli parve un po' 7 10| evasivamente, ma poi uno disse a Cinci: Caro voi.... quel che avete 8 10| con quella belva feroce?~ ~Cinci, che era alto quanto un 9 10| avete sentito?~ ~E siccome Cinci, assorto a riflettere, non 10 10| uno stormo di passeri.~ ~Cinci, olimpico, tranquillo, sublime, 11 10| teglia da bruciataio di Cinci che seguitava a soffiare 12 10| s'indirizzò alla volta di Cinci apostrofandolo con la voce 13 10| cosa ci fai, te, qui?~ ~E Cinci, che aveva già riflettuto, 14 10| istante di incertezza perchè Cinci, in base al suo piano disperato, 15 10| per la meraviglia, perchè Cinci, portatosi dalla parte dove 16 10| rivoltella!~ ~- Eccola! - disse Cinci; e tirò fuori di tasca la 17 10| ortaggi e ogni cosa.~ ~Ma Cinci lo richiamò indietro: Se 18 10| aver chiesto il permesso a Cinci, ormai salutato come un
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