Emilio De Marchi: Raccolta di opere
Emilio De Marchi
Oggi si recita in casa dello zio Emilio

LA FIGLIUOLA DEL DIAVOLO (SCENE IN UN ATTO PER BAMBINI).

SCENA QUARTA. Battista e Giulietto.

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SCENA QUARTA.

 

Battista e Giulietto.

 

Battista.

 

nell’entrare passa fra due cespugli, e vede in terra sotto l'erba la tabacchiera di nonna Teresa. La raccoglie.

 

To', la tabacchiera di nonna Teresa. Meno si cerca e più si trova. Buon giorno, Giulietto.

 

Giulietto gravemente.

 

Taci, non rompere il filo delle mie meditazioni. Sto scrivendo l'epitaffio del morto.

 

Battista.

 

Ho avvertito Peppino del fornaio, Bartolomeo della Vela e gli altri della Cascina Rossa, che saranno qui fra poco colla banda da morto.

 

Giulietto.

 

E i preti?

 

Battista.

 

Il prete lo farò io.

 

Giulietto scherzando.

 

Riverisco sor curato. Io farò il maestro del villaggio e leggerò un discorso.

 

Giulietto.

 

Riverisco sor maestro.

 

Con voce e movimenti adatti ai personaggi che rappresentano continuano:

 

Giulietto.

 

Poichè ho avuto la buona ventura d'incontrarla, sor curato, senta che cosa avrei preparato per l'epitaffio, conciossiachè non vi può esser un morto senza epitaffio, epitaffio senza morto.

 

Battista pigliando tabacco.

 

Sentiamo, sentiamo, sor maestro.

 

Giulietto.

 

Qui giace Canarino Canterello

Cantante.

 

Battista.

 

"Uomo probo onesto."

 

Giulietto.

 

Che c'entra il probo e l'onesto?

 

Battista.

 

C'è in tutte le iscrizioni del cimitero. Io sono il sor curato e devo saperlo perchè le ho scritte io.

 

Giulietto.

 

Vuol insegnare a me che sono il maestro?

 

Battista.

 

Io so il latino et trappola trappolorum gamberellis.

 

Fiuta il tabacco.

 

Giulietto.

 

Dove hai trovato quella scatola?

 

Battista.

 

Zitto, è una scatola che mia nonna Teresa cerca da iersera. Questa può servire per il cataletto.

 

Giulietto.

 

Che cosa dirà la nonna?

 

Battista.

 

Dirà nulla, perchè non saprà nulla. Un cataletto d'osso di tartaruga non l'hanno nemmeno i principi. Sentiamo il resto dell'epitaffio.

 

Giulietto.

 

Qui giace

Canarino Canterello

Cantante

Nato in gabbia, morto in gabbia.

 

Battista.

 

Io aggiungerei: "Inferocendo orrido morbo".

 

Giulietto.

 

Che cosa vuol dire "inferocendo orrido morbo"?

 

Battista.

 

Non lo so, ma mi pare che suoni bene all'orecchio, "Inferocendo orrido morbo"; non pare anche a Lei?

 

Giulietto.

 

Non è brutto, è scritto anche su una lapide del cimitero. Dove lo metto?

 

Battista.

 

Dove vuol Lei, sor maestro. Le cose belle stanno bene dappertutto.

 

Giulietto.

 

Zitto, viene la banda. È Peppino del fornaio che la dirige.

 

 

 


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