Emilio De Marchi: Raccolta di opere
Emilio De Marchi
Oggi si recita in casa dello zio Emilio

UN UOMO AMANTE DEL QUIETO VIVERE (SCHERZO IN UN ATTO PER GIOVINETTI).

SCENA TERZA. Don Tranquillo, il servo.

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SCENA TERZA.

 

Don Tranquillo, il servo.

 

Il servo.

 

rientra correndo colle pantofole in mano.

 

Don Tranquillo.

 

E non ti basta di avere un nome lungo come il serpente boa che tu voglia essere lungo anche a servirmi?

 

Il servo.

 

Non sono ancora molto pratico della casa.

 

Don Tranquillo tra .

 

Ha fatto molto male a morire il povero Anselmo.

 

Al servo.

 

Animo, tirami fuori queste scarpe che sembrano due spugne.

 

Siede sulla poltrona e alza una gamba, Il servo nel tirare la scarpa trascinerà un poco anche il padrone e la poltrona sulle ruote.

 

Il servo.

 

La signora contessa mi ha detto di dirle....

 

Don Tranquillo.

 

Che cosa ti ha detto di dirmi? Una nuova seccatura?

 

Il servo.

 

Se deve invitare al pranzo degli ufficiali anche l'organista.

 

Don Tranquillo.

 

Tu vuoi dire al pranzo ufficiale. Dille che lo inviti pure. Per me son già malato d'indigestione. Anzi, aspetta; intanto che sono a tempo, scriveremo a buon conto a donna Teresa un bel bigliettino, come, qualmente....

 

Con un piede in una pantofola e l'altro calzato va alla scrivania e piglia la penna.

 

"Cara Teresa, per tua regola e norma io sono morto. Di' a tutti questi bravi signori, che mi dispiace tanto, ma non posso prendere parte alla nobile festa del progresso, perchè...."

 

S'interrompe e pensa

 

Che cosa devo dirle? se mi per malato mia moglie mi manda qui tutti i medici del Circondario. Ne ho riconosciuti tre nella folla.... E d'altra parte non ho proprio voglia di fare il grande cerimoniere....

 

Seguendo il filo de' suoi pensieri, si alza e viene più innanzi simulando una specie di ricevimento.

 

È un mestiere abbastanza nojoso quello del padron di casa in queste circostanze. Ti piantano sulla porta o mentre gli altri mangiano i tuoi sandwiches e bevono il tuo Marsala, tu devi fare riverenze a destra, riverenze a sinistra, salutare, chieder scusa, ringraziare, e non sai di che e perchè.... - Oh troppo onore! prego, prego, restino serviti. - Commendatore, anche lei? io sono mortificato. - Caro direttore generale! Avvocato, mi rallegro, ho letto il suo articolo sullo Scarafaggio.... Chi vedo, anche la baronessa Struzzi - Merluzzi.... Io son commosso.... Posso servirla in qualche cosa? un caffè, una tazza di birra? un ? un catino per la barba? uno scaldaletto? presto, Martino, Gaspare, Melchiorre, Baldassare, Melchisedecco....

 

Il servo.

 

Durante la scena era rimasto in piedi colla scarpa nelle mani, cogli occhi in aria. Sentendo il suo nome, si scuote da una specie di sogno e grida:

 

Comandi.

 

Don Tranquillo.

 

Che fai con una scarpa in mano?

 

Il servo.

 

Aspetto l'altra.

 

Don Tranquillo.

 

Hai detto alla signora Contessa ciò che ti ho detto di dirle?

 

Il servo.

 

Il signor conte non mi ha detto nulla da dire alla signora contessa.

 

Don Tranquillo stizzoso.

 

Va a dirle dunque che t'ho detto di dirle che non posso salutare e ricevere quei signori, perchè....

 

cercando un pretesto

 

perchè sono in pantofola.

 

 

 


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