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UN UOMO AMANTE DEL QUIETO VIVERE (SCHERZO IN UN ATTO PER GIOVINETTI). SCENA QUARTA. Don Tranquillo, Don Ippolito, il servo |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Don Tranquillo, Don Ippolito, il servo
Don Tranquillo, siete qui?
Misericordia, mio cognato.
Perchè vi siete chiuso dentro? vi sentite male?
Presto, tira avanti la poltrona....
Il servo.
mette la scarpa sotto il braccio e spinge la poltrona verso il caminetto.
zoppicando, come se avesse male al piede.
Il servo.
piega l'ombrello e va per aprire.
Lo richiama.
Il servo.
colla scarpa e l'ombrello sotto i bracci torna indietro.
Il servo
nel prendere il cuscino lascia cadere l'ombrello in terra.
Presto, serpente boa.... e ora sta attento.
Siede, mette il piede sul cuscino.
Il servo.
Dirai a tutti che mi son fatto male.
Il servo compassionando.
Sta zitto. Dirai che un asino poco fa nella folla ci ha camminato su.
Il servo.
Il servo.
Un asino, sissignore, anche alla Contessa.
All'asino, sissignore.
Nell'uscire.
Intanto l'asino sono io.
Apri, fa presto....
Tra sè.
È scritto nel libro del mio destino ch'io non abbia mai da avere un minuto di riposo. Un'altra volta voglio nascere frate. Ma fingeremo d'aver un piede ammaccato....