Emilio De Marchi: Raccolta di opere
Emilio De Marchi
Oggi si recita in casa dello zio Emilio

UN UOMO AMANTE DEL QUIETO VIVERE (SCHERZO IN UN ATTO PER GIOVINETTI).

SCENA QUARTA. Don Tranquillo, Don Ippolito, il servo

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SCENA QUARTA.

 

Don Tranquillo, Don Ippolito, il servo

 

Don Ippolito dal di fuori.

 

Don Tranquillo, siete qui?

 

Don Tranquillo spaventato.

 

Misericordia, mio cognato.

 

Don Ippolito c. s.

 

Perchè vi siete chiuso dentro? vi sentite male?

 

Don Tranquillo.

 

No, scusate, adesso vengo....

 

Al servo, sottovoce,

 

Presto, tira avanti la poltrona....

 

Il servo.

 

mette la scarpa sotto il braccio e spinge la poltrona verso il caminetto.

 

Don Tranquillo sottovoce.

 

Ora dammi il mio bastone.

 

Il servo porta il bastone.

 

Don Tranquillo.

 

zoppicando, come se avesse male al piede.

 

Togli quel brutto ombrello.

 

Il servo.

 

piega l'ombrello e va per aprire.

 

Don Tranquillo stizzoso.

 

Melchisedecco.

 

Lo richiama.

 

Il servo.

 

colla scarpa e l'ombrello sotto i bracci torna indietro.

 

Don Tranquillo.

 

Mettimi un cuscino in terra.

 

Il servo

 

nel prendere il cuscino lascia cadere l'ombrello in terra.

 

Don Tranquillo stizzoso.

 

Presto, serpente boa.... e ora sta attento.

 

Lo afferra per un braccio.

 

Vedi tu questo piede?

 

Siede, mette il piede sul cuscino.

 

Il servo.

 

Sissignore.

 

Don Tranquillo.

 

Dirai a tutti che mi son fatto male.

 

Il servo compassionando.

 

O povero padr....

 

Don Tranquillo.

 

Sta zitto. Dirai che un asino poco fa nella folla ci ha camminato su.

 

Il servo.

 

Sissignore.

 

Don Tranquillo.

 

Lo dirai anche alla Contessa.

 

Il servo.

 

Un asino, sissignore, anche alla Contessa.

 

Don Tranquillo.

 

E che faccia le mie scuse....

 

 

Il servo mezzo stordito.

 

All'asino, sissignore.

 

Nell'uscire.

 

Intanto l'asino sono io.

 

Don Tranquillo.

 

Apri, fa presto....

 

Tra .

 

È scritto nel libro del mio destino ch'io non abbia mai da avere un minuto di riposo. Un'altra volta voglio nascere frate. Ma fingeremo d'aver un piede ammaccato....

 

 

 


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