Emilio De Marchi: Raccolta di opere
Emilio De Marchi
Oggi si recita in casa dello zio Emilio

UN UOMO AMANTE DEL QUIETO VIVERE (SCHERZO IN UN ATTO PER GIOVINETTI).

SCENA SESTA. Don Tranquillo solo agitato, fuori di sè, passeggiando in fretta e zoppicando senza accorgersi.

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SCENA SESTA.

 

Don Tranquillo solo

 

agitato, fuori di , passeggiando in fretta e zoppicando senza accorgersi.

 

Egli ha voluto fare della satira e della morale, egli l'uomo indispensabile, l'uomo omnibus, il seccatore perpetuo, il distillatore del buon senso, il sale, la canfora della virtù. E a un povero uomo non deve essere concesso di vivere a modo suo, in casa sua, no, no....

 

Lancia lontano il bastone.

 

Abbiamo fatto il quarantotto, il cinquantanove, il sessanta per conquistare questa santa libertà

 

stringe tra le due mani la callotta

 

e sono questi signori liberaloni, che non permettono a un galantuomo di morire senza la croce di cavaliere. No, ci deve essere una croce prima di morire e una croce dopo sul tuo povero corpo....

 

Butta in alto la callotta. Scalmanato.

 

Melchisedecco! Mi sento già la febbre addosso, son rauco, ho freddo; ma no, miserabile, tu non hai più diritto di avere i polmoni in disordine, di tossire e di star.... star....

 

Starnuta forte.

 

I tuoi polmoni sono proprietà del ministro dei lavori pubblici, e il tuo stomaco è una assicella per l'esposizione delle decorazioni e delle Grazie Ricevute. È un'infamia, un'ignominia, una barbarie che l'eguale non si è data nemmeno ai tempi dei Goti, degli Ostrogoti, dei Visigoti,

 

Colla voce più rauca.

 

Melchidesecco! (Nota bene l'errore).

 

Pigliando la giubba nera dalla sedia.

 

Volete decorare il mio palandrone? pigliatelo!

 

Getta il vestito contro l'uscio.

 

Pigliatevi anche la mia pelle e fatene il

tamburo del progresso.

 

Più rauco ancora.

 

Melsichedecco! visigoto.

 

Cercando intorno.

 

Non c'è più nemmeno un campanello! Una volta c'era un cordone qui.... Melsidechecco! sei qui, visigoto?

 

 

 


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