Emilio De Marchi: Raccolta di opere
Emilio De Marchi
Vecchie cadenze e nuove

PARTE I I SEGRETI PENSIERI

A UN VINCITORE IN UN DUELLO

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A UN VINCITORE IN UN DUELLO

 

Or che l'orgoglio è pago e che le strette

Corser dei fidi amici e alfin respira

La bella, che ti spinse alle vendette,

 

Or che pende la spada e cessa l'ira,

Che a te discende per antica vena,

E rossa la tua gloria il mondo gira,

 

A te vien la mia Musa e una serena

Notte invoca di stelle all'agitato

Spirto sfuggito agli aspri colpi appena.

 

Umile ancella essa si pone a lato

Del letto, e mentre van ombre e perigli

Ti chiama al sonno il canto delicato.

 

A nova luce tu al mattino i cigli,

O signor, aprirai; ma se ghermiva

La morte il core coi feroci artigli,

 

A ben più nera e lacrimosa riva

Or scenderesti, ove il fratel si duole

Della ferita che il tuo ferro apriva.

 

Ivi non scende a colorire il sole

I soavi desiri e della cara

Vita son morte tutte le parole.

 

Nella palude senza fine amara,

Lugubre navicel, cerca e non trova

Ove sbattuta approdi ivi una bara.

 

E allora, o ciechi, il dolce amor che giova,

Che negli umani affanni il sole accende

Di vita in questa così breve prova?

 

Perchè da un cieco alto mister si scende

In questa valle inermi pellegrini,

Se nella rete sua l'odio ci prende?

 

Non come esigui e vani moscerini

Nascemmo intorno a un lume a far ronzio,

Ma per toccare agli ultimi gradini

 

D'un sacro tempio, ove il mortal desio

Trova riposo, dove l'uom sicuro

Di sua coscienza si abbandona in Dio.

 

Sia pace dunque, almen nel picciol muro

Che c'imprigiona in una mesta sorte,

Dove il sangue che cade è fango oscuro.

 

Tramontan presto le giornate corte

Del vivere ed ancor bianca è la sera,

Che già bussa nell'anima la Morte.

 

Allor ci sarà buona la preghiera

Dell'opra nostra, se con lampa accesa

Ci accompagni sull'ultima scogliera;

 

L'ira non già, non la fraterna offesa,

Non la vendetta, non dell'odio il vanto,

Non la minaccia, che sull'urna stesa

 

Nella tenebra eterna ulula il pianto.

 

 

 


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