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Non il piangere, no, tedio è il sentire
Morire in mezzo al core la speranza:
Non il morir, ma il non poter morire,
Quando non più che la memoria avanza.
Non l'onda umana, non la furibonda
Tempesta al marinar reca tormento:
Ma il deserto del mar senza una sponda,
Ma il legno infranto e non un fil di vento.
Non dir tu che la man stendi per via
Che il chieder pane è una miseria infame,
È più miseria, è più malinconia
Viver tra i vivi e non aver più fame.
Arder nel fuoco e far dal fuoco uscire
Una fiammante idea, gemer in croce
E dalla croce il mondo benedire
Questa che il cor distrugge od affatica
Od altra ancora più nemica sorte
Ti salvi dal languir misera ortica,
Non morto, no, ma segno della morte.
Pur ch'io senta il mio cor, fategli intorno
Di spine una corona e pur ch'io viva
Mi basta il breve luccicar d'un giorno
Di grande incendio scintilluzza viva.