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LE DUE POESIE
e a quando queste nozze?
Son disperato e temo già d'esser fritto e bello
- O che mi dici?
- Che l'è un'iniquità.
S'è messa sui puntigli, mi fa le brutte scene:
dice che non mi vuole e non vuol dir perchè.
- Un caso grave insomma. Però tu le vuoi bene.
- Lo cerchi come il mio un altro ben, se c'è.
- Ci vai?
- La non mi guarda.
in cui le tue ragioni esponi come va.
Le dici che tu l'ami, che sol disposto.. eccetera..
a far ogni promessa.
Lei sa come si scrive noi dotti poverini:
il nome o bene o male, un te lo mette giù;
ma il core ti s'impiglia in mezzo a quegli uncini
per poco che tu voglia estenderti di più.
Se lei me la scrivesse la lettera?
- Ti pare?
- Ma scriverla per me.
- S'intende, la tua Lisa non te la vo' rubare.
- Le dica che fa male, che una ragion non c'è,
Le dica che non dormo da dieci notti intere,
che così non la posso durare un pezzo ancor;
che se proprio si ostina e non mi vuol vedere
io.... io.... per quanto è vero che credo nel Signor,
io che ho già la febbre e l'anima avvilita
uno di questi giorni una pazzia farò:
o che mi ammazzo...
- Aspetta che trovo una matita;
- Lisa? ammazzarla? oibò!
- Se buono sono e tenero, non c'è ragion, perdio,
che come un can soffrire mi facciano così:
e se c'è qualche terzo che tocca ciò ch'è mio,
scriva pure che come mi vede adesso qui,
non ho paura. Venga colle ragioni sue,
foss'anche il brigadiere, in un campo quaggiù,
Scriva che, se li trovo, li ammazzo tutti e due,
O falso è Metastasio od io son rimbambito
senza capir un'acca di quel che sia l'amor.
- Capito, arcicapito.
- Li ammazzo tutt'e due.
- Se non mi farà piangere, morir di crepacuore,
se ancora la mi stende con cortesia la man,
non più vino e bestemmie, ma sol casa ed amore
sarò per lei, paziente, onesto cristian:
dica che tutti gli angeli non valgono un capello
della mia Lisa e un bacio di lei vale per me
questo tormento e a lei non manca la grammatica,
E Dio la benedica, Maestro; tornerò.
- Addio: ma in queste cose che conta è più la pratica,
la pratica, la pratica, ahimè, che più non ho.
O divo Metastasio, ed io son rimbambito,
credendo che una cosa fosse così così
tra il chiaro della luna e il giùggiolo candito,
Amore... C'ingannammo: e t'ingannai, Mimì.
Perdona alla grammatica, perdona anche ai poeti,
mia vecchia, e facciam voti che si rinasca ancor.
Ma se si torna a nascere, restiamo analfabeti,
perchè l'altra non guasti la poesia del cuor.