456. A SUOR CHIARA GAIANO, NEL MONASTERO DELLA SS TRINITÀ A RAVELLO

Le vieta di mutar monastero, e le addita il modo di santificarsi nelle condizioni in cui si trova.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

SANT'AGATA, 20 FEBBRAIO 1765.

Rispondo alla vostra, e dico primieramente che affatto non pensiate a mutar monastero, perché secondo le circostanze sarebbe una cosa difficilissima e quasi impossibile; onde il solo affacciarlo vi avrebbe da apportare un sommo disturbo.

Del resto, sappiate che, tolti pochi monasteri, tutti gli altri, per quel che so, sono come il vostro, con poca osservanza, pieni d'inquietudini e contrasti.

Dove voi potete rimediare con dire buone parole, rimediate; dove no, statevene raccolta avanti al Sacramento, oppure serratevi nella cella e non ve ne pigliate pena.

In quanto alla Regola, V. R. osservi quel che può osservare: per esempio, la Comunità lascia l'orazione; non la lasciate voi.

In quanto poi alle ore che si trasporteranno per li contrasti ecc., accomodatevi alla Comunità come viene; giacché non sta a V. R. il poter rimediare.

Non vi attaccate mai a niun partito; ma quando si tratta dell'osservanza e del servizio di Dio, unitevi sempre con quelle che sono più zelanti, e non importa che ne siate poi ingiuriata e maltrattata dalle altre.

Per questi disturbi, non lasciate mai le vostre orazioni e comunioni; consolatevi sempre che state nella casa di Dio e non state nel mondo. E raccomandatemi a Gesù Cristo, quando fate la visita al SS. Sacramento.

Vi benedico e mi rassegno, ecc.

Conforme all'edizione romana.