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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
967. AL P. D. GASPARO CAIONE, RETTORE DELLA CASA DI BENEVENTO.
Lo prega di recarsi in Roma per ottenere a' Padri del Regno
la restituzione dei privilegi Pontifici.
Don Gasparo mio, il P. D. Francesco de Paola mi ha scritta una lunga lettera da Roma, dove scrive che aspetta ivi più Padri, e specialmente aspetta V. R. per concludere in Roma qualche cosa di buono.
Io gli ho risposto ch'esso facciasi forza e parli al Papa, e veda di ottenere dal Papa che ci restituisca le facoltà tolte; ma io penso che il P. De Paola non parlerà al Papa se non arriva a Roma V. R. [Bisogna dunque che] unendovi al P. De Paola parliate al Papa, e così uniti potreste ricuperare dal Papa le facoltà a noi tolte.
Io sono inabile a partire. Se non fossi cionco, già a quest'ora sarei partito; onde è necessario che V. R. vada in Roma, e veda col P. De Paola se potesse dal Papa procurare la restituzione delle facoltà, la quale ottenuta da noi, avressimo ottenuto tutto
E così questa vostra andata a Roma è necessaria per lo ristabilimento della Congregazione; altrimenti il P. De Paola stando solo non otterrà niente, ma unito con V. R. spero che ottenga la detta restituzione delle facoltà.
La benedico e prego di andare presto in Roma a parlare col P. De Paola.
Io teneva uniti cento e sette ducati; ma, per le tante spese fatte, non posso promettervi alcuna somma, mentre non so se vi è restato niente. Ognuno di noi bisogna che faccia quel che può per bene della Congregazione.
Aspetto la risposta a Nocera, e la benedico con tutti li compagni.
ALFONSO MARIA DE' LIGUORI, vescovo.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.