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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
21. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.
Si lamenta con lui del lungo silenzio, e torna ad avvisarlo delle spedizioni fatte al suo indirizzo.
Illmo Sig. Sig. mio e Pne colmo.
Dico la verità, m'è venuto in fastidio di scrivere più; mentre per quante lettere ho scritte, e pregato che mi daste notizia se abbia ricevuto il secondo tomo [della Teologia] ed altre
mie, dove vi erano cose importanti, non vedo più ombra di risposta, come vi fosse venuta la peste fra Napoli e Venezia.
Io l'avviso come già ho mandata al Sig. Giuseppe Agazzi in Roma la traduzione della Pratica, richiestami da V. S. Illma con tanta premura; onde io ho lasciato tutto, e vi ho faticato da tre mesi incirca per finirla presto; ed ora mi ha bisognato mandarla con inquiete e quasi a perdere, non vedendo niuna risposta a tante mie. Ma finalmente l'ho mandata, perch'ella così mi comandò di mandarle lo scritto per detto Sig. Agazzi, a cui ho scritto che mi dasse notizia della persona vostra; giacché io non posso riceverla.
Insieme colla traduzione nello scatolino, le ho inviato ancora un'altro scrittolino aggiunto dell'Esame degli ordinandi, che verrà due o tre fogli di stampa; ma utilissimo e richiesto da molti, e specialmente da' giovani.
Dopo scritta questa, appunto questa mattina ho ricevuto notizia da Foggia col biglietto del Sig. Giacomo Storti suo agente, come asserisce, dove dice di aver ricevuto il secondo tomo dal padrone della barca.
Di V. S. Illma Umo e divmo servitore vero
ALFONSO DE' LIGUORI, della C. del SS. Redentore.
[P. S.] Ricordo di nuovo a diriggere le lettere così: Napoli per Nocera de' Pagani Conforme ad una copia.