69. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.

Parla di altre aggiunte, che sta compiendo, per l'Istruzione e Pratica che tra poco gli manderà, ma anticipatamente lo prega di cercare il mezzo di curare la correzione di questa ristampa, mostrando in fine il desiderio di avere alcune copie di un libro già promesso.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

NOCERA, 2 LUGLIO 1760.

Illmo Sig. Sig. mio e Pne colmo.

Già è uscita la Pratica, ristampata dalli Signori Migliaccio e Stasi, ed io già da più giorni sto faticando in metterci tutte le picciole aggiunte che tenevo già raccolte; e son molte ed utili.

Specialmente a principio del primo tomo, vi ho posta una bellissima aggiunta lunghetta, in un quinternuolo a parte, la quale non sta posta ancora in niuno libro delle mie Morali; ma la prego, essendo quella tutta scritta a mano e di carattere minuto, di raccomandarla ad un buon revisore.

E di nuovo l'avverto, per utile suo, di stare attento a non servirsi molto di quel revisore che ha riveduta la Pratica latina; mentre da giorno in giorno vi si trovano infiniti errori, i quali fan conoscere che tal revisore è poco intendente.

La prego ciò di non dirlo a lui, perché il fatto è fatto; ma lo dico a V. S. Illma per onore della sua stamperia.

Subito che ho compite le aggiunte, le manderò la detta Pratica per via del medesimo Sig. Agazzi; e già ho mandato a far diligenza per sapere quando vi sia barca che parte per Roma.

Frattanto V. S. Illma tenga avvisato il Sig. Agazzi, acciò subito le invii la detta Pratica, quando da me la riceve.

Sto aspettando le Glorie di Maria, come V. S. Illma favorì di scrivermi.

La prego ancora d'avvisarmi a che sta la ristampa dell'Opera grande.

Resto confirmandomi

Di V. S. Illma Umo e divmo servitore vero

ALFONSO DE' LIGUORI, della C. del SS. Redentore.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.