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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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137. AL SIG. GIAMBATTISTA REMONDINI.

Ancora della stampa dell'Apologia, per cui gli raccomanda esattezza e sollecitudine, augurandosi pure prossima la ristampa della Morale.

 

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

SANT'AGATA, 31 OTTOBRE 1764.

 

Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.

Mandai, già due settimane sono, gli altri cinque fogli della mia Risposta al P. Patuzzi.

Spero che l'abbiate ricevuti; ma se mai si fossero dispersi, come quelli del Confessore di campagna, non importa; perché tengo qui le altre copie, e tengo ancora le copie di quelle picciole aggiunte che vi ho fatte. Basta che V. S. Illma mi avvisi che non l'ha ricevuti, perché gliele tornerò a mandare. Ho tardato una settimana di più a mandare questi fogli restanti, perché non ho potuto averli prima.

Mando ancora con questi fogli l'Avviso a chi legge, col picciolo indice de' paragrafi che vanno a principio. Il frontespizio già lo mandai insieme col primo foglio.

La prego di raccomandare al compositore che questo picciolo indice lo stampi dopo fatti tutti gli altri fogli; acciò vi possa notare il numero delle pagine in cui stanno i paragrafi; e che stia attento a metterci li titoletti manoscritti, ch'io già ho notati, ne' titoletti che vanno di sovra.

Di nuovo le raccomando di dare l'incombenza della correzione ad alcuno pratico ed intendente.


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La dia a quello stesso che ha corretto il libro del P. Patuzzi, il quale per altro è venuto abbastanza corretto; come anche di nuovo le raccomando di far mettere, se così stima, lo stesso carattere del libro di Patuzzi, il quale è bello; e che la carta sia come quella. Il mal carattere e la mala carta fan comparire come tutti spropositi le cose scritte. E la prego di farla sbrigare quanto più presto; perché ora che va attorno il libro del P. Patuzzi, tutto il mondo si è posto in curiosità di avere questa mia Risposta, per cui continuamente sono richiesto; ma io rispondo che bisogna aspettare che venga da Venezia; perché con Napoli non voglio avere che fare.

Spero poi sentire che abbia già fatta metter mano alla ristampa della Morale, per la quale mando un'altra picciola aggiunta, la quale forse già l'avrò mandata; ma perché non me lo ricordo, la torno a mandare, essendo una cosa che importa. V. S. Illma la faccia attaccare al luogo designato in questa stessa carta, come spero che abbia fatto già fare per tutte le altre aggiunte; altrimenti, se il compositore non tiene avanti gli occhi le aggiunte che si hanno da mettere, secondo i loro luoghi, sarà impossibile che possa ricordarsi de' luoghi, dove quelle van poste.

E così anche raccomandi V. S. al compositore che stia attento a mettere in questa Risposta a Patuzzi tutte le cartelle che vi sono aggiunte; delle quali, come ho detto, me ne ho riserbate le copie, se mai si perdessero per la via.

Faccia avvertire al compositore che in questi fogli che mando, alla pag. 156 del foglio G vi è una lunga aggiunta, stampata a parte, che va in fine del periodo che finisce in mezzo della pagina, dopo le parole: dalla legge. L'aggiunta comincia: Dicono che i Dottori antichi, ecc. Quest'aggiunta già sta posta dietro la pag. 156 col suo segno.

Di più all'ultimo foglio vi è un'altra aggiunta stampata, la quale va in fine dell'ultima pagina che comincia: Aggiungo.

Con questa carta finisce il libro, perché dopo questa si mette: Fine.


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Ultimamente ho ricevute due stimatissime, dove rilevo che non ancora ha ricevuti i primi cinque fogli. Di nuovo la prego a darmi riscontro, quando riceve questi ultimi fogli.

E di nuovo la prego di raccomandare l'attenzione al revisore, acciocché confronti la stampa con questi originali che mando, circa i quali mi ho preso gran fastidio a correggerli perfettamente, anche intorno alla puntatura.

Spero che presto faccia metter mano alla Morale che si sta aspettando; onde spero di sentir presto che siasi posta mano; ed appresso che siasi posta mano ancora all'Opera de' libri spirituali che anche si sta aspettando; e sempre me ne domandano.

Se mai non si sono stampati ancora gli altri fogli che mandai circa questa Apologia, la prego a fare aggiungere queste poche parole che stanno in questa picciola cartella, e si avrebbero da mettere alla pag. 85 del quarto foglio D. Ma se già si trova stampato, non fastidio; perché è cosa di poca importanza.

Mando ancora l'Avviso a chi legge col picciolo indice che va a principio. Il frontespizio già lo mandai, unito col primo foglio.

Resto confermandomi

Di V. S. Illma Divmo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.

 




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