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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
193. AL SIG. GIAMBATTISTA REMONDINI.
Consolatissimo per il compimento d'un lavoro lungamente desiderato, lo ringrazia di un dono e, dettogli che presto gli manderà per la ristampa l'Istruzione al popolo, parla di una nuova opera che vuol pubblicare.
Ho ricevuta la sua stimatissima ultima delli 5 di settembre, nella quale ricevo più nuove di consolazione: che sia terminata la Morale, ed anche il libro della Fede con mia meraviglia, sentendo essersi stampato così presto, dove io ho avuto da stentare due anni per vederlo uscito alla luce.
Resto poi confusissimo del dono, come V. S. Illma mi notifica nella sua. Prego il Signore che ce lo rimuneri.
La prego poi ad avvisarmi per quando farà la spedizione per Manfredonia, per mezzo del Sig. Oronzio Noè, con avvisarmi specialmente il nome del padrone della barca; perché sinora non ho potuto avere quelle 200 copie del libretto; onde la prego anche ad avvisarmi, se sé lo ricorda, il nome del padrone a cui si consegnarono i detti libretti.
Sì signore, quando è finito il libro dell'Istruzione, subito ce l'invierò.
Questo libro però viene picciolo, al più sarà di 14 o 15 fogli; ma spero che riesca utile, tanto più ch'è breve; mentre è tutto
sugo, benché sia fatto a stile tutto alla semplice, come si parlasse al popolo; e già sinora ne sono stampati cinque fogli.
Appresso in quest'inverno, se Dio mi dà tempo e forza, spero di dare alla luce un altro libro molto utile, intitolato la Pratica di amare Gesù Cristo.
Io poi non sono uscito dalla speranza che V. S. Illma darà finalmente alla luce il corpo di tutte le mie opere ascetiche.
Frattanto di nuovo la ringrazio e mi rassegno
Divmo ed obblmo servitore vero
ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.
[P. S.] Mi consolo di vedere la stampa del libro della Fede, quale è bellissima.
Quel mio libro chiamato la Via della salute, che già le mandai nell'anno scorso, in Napoli i librari già l'han tornato a ristampare.
Quello, a mio parere, e un libro utilissimo ad ogni stato di persone, a preti, a monache ed a' secolari; ed io continuamente me ne servo per me stesso, e continuamente lo tengo avanti.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro Archivio generalizio di Roma.