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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
213. Ai parroci e confessori.1
Delega parroci e confessori ad impartire la Benedizione Apostolica in articulo mortis.
S. Agata, 16. 01. 1764.
Molto Ill.mi e molto Rev.di Sig.ri
Essendosi degnata la S.tà di N.ro Sig.re PP. Clemente XIII felicem.te regnante concedere a Noi la facoltà di potere impartire la Benedizione Ap.lica coll'Indulgenza Plenaria in articulo mortis agl'infermi costituti in extremis in questa Città e n.ra Diocesi, che siano veramente pentiti e premuniti de' Sagramenti, ò talvolta afflitti dal morbo, non potendo ciò fare, invochino, contriti, colla bocca ò col cuore il S.mo Nome di Gesù, abbracciandosi con pazienza la morte come debito del peccato dalla mano del Sig.re Iddio, con potere ad altri una tal facoltà delegare a chi meglio a Noi piacerà.
Imperciò per non far rimanere prive di un tal Tesoro l'anime, che doveranno far passaggio da questa all'altra vita, colla presente communichiamo la facoltà sudetta a tutti gli Arcipreti, Parochi, Sostituti e Confessori da Noi approvati tanto secolari, quanto regolari di d. a Città e n.ra Diocesi, perché potessero essi prontamente quante volte fa bisogno avvalersene, con osservare ben vero in omnibus la forma di altra lettera in riguardo a ciò spedita in aprile dell'anno 1747 dalla fel. mem. di Benedetto XIV.
Non intralasciando al medesimo tempo di rimettere quì inchiusa la lettera a Noi diretta2 dall'accennata S.tà di N.ro Signore, con cui ci comunica tal facoltà da poterla come sopra anco ad altri delegare, affinché ciascheduno possa trascriversi la formola in piè della medesima ordinata in ogni caso, che doverà impartirsi una tal Benedizione e Plenaria Indulgenza oninamente da osservarsi.
Tanto esseguano le SS.VV. con rimandare a Noi la dinotata originale Lettera di Roma a Noi diretta, con fare in piè della presente le respettive velate. Ed implorandole dal cielo la pienezza di ogni bene, restiamo compartendole la nostra Pastoral Benedizione.
Analisi della lettera fatta dal P. Andreas Sampers.
Pubblicata in Spicilegium Historicum, Roma, 9 (1961) pp. 530-531.