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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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383. Al Canonico Nicola Roberto. S. Agata.

Sulla sua pensione e il suo successore.

 

Nocera, 29. 07. 1776.

 

Reverendissimo Signore, Signore e Padrone colendissimo

Viva Gesù, Maria e Giuseppe.

Don Nicola mio stimatissimo. Ho ricevuto la vostra carissima, e sommamente la ringrazio di tante carità che mi dispensa.

Giacché V.S. Rev.ma deve andare in Napoli nel mese di Agosto, la prego a farmi la carità di consegnare ivi al nostro Fratello Michele tutto quel danaro che ha potuto raccogliere per la Penzione, e di più la prego a farlo mettere in Fedi di credito di 50 ducati l'una, con alcune poche anche di 30 ducati l'una. E dite a Fratello Michele che quando l'ha ricevute, subito me le mandi. Le Fedi le faccia mettere tutte in testa mia.

Aspetto poi la consolazione di vederla qui verso la fine di Settembre, quando avrò raccolto il resto come scrive.

Ricevendo il danaro debbo pagare a Monsignor Rossi1 la porzione ch'egli pagò in Roma per ragione della mia Penzione. Non so quanto importa questa somma, mi pare 105 scudi. Ho scritto a Roma per sapere quanto importano secondo correva il cambio di quel tempo, se non erro, importa da 140 ducati.

Per la causa nostra in Napoli si sono fatte molte spese, e siamo ancora da capo, e non sappiamo dove andremo a parare, faccia Dio.

Io frattanto sto molto abbattuto di salute, specialmente nella mattina sto come un cadavere, colla testa così stordita, che quasi perdo la memoria di tutte le cose; farei un bel governo, se avessi seguito a stare a Santagata.

Mi riverisca caramente il Signor Arcidiacono, che con affezione si ricorda di me e con affezione anch'io mi ricordo di lui. Saluto poi con modo speciale D. Evangelista, D. Luca, e particolarmente anche D. Giuseppe suo fratello e tutti gli Amici.

E resto aspettando V.S. Rev.ma nella fine di Settembre, rassegnandomi con tutto l'ossequio

Di V.S. Rev.ma

Nocera de' Pagani, li 29 luglio 1776

Divotissimo ed obbligatissimo Servitore Vero

(manu propria) Alfonso M. de Liguori, vescovo

 

Trascrizione secondo l'originale che si trova (anno 1938) nella casa dei Missionari d'Africa (i Padri Bianchi) Boxtel (Olanda). Uno dei Missionari, il P. Giacomo de Louw, l'ha ricevuta insieme ad altre lettere da un vescovo della regione di Napoli.

Analisi della lettera fatta probabilmente dal P. O. Gregorio.

Pubblicata in Analecta, Roma,. 17 (1938) 276.




1 Onofrio Rossi, vescovo di Ischia, dal 1775 trasferito alla sede di S. Agata dei Goti, nacque il 20 agosto 1717 ad Aversa e morì intorno al 1790.






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