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S. Alfonso Maria de Liguori Via della salute IntraText CT - Lettura del testo |
BISOGNA PREPARARE I CONTI, PRIMA CHE VENGA IL GIORNO DE' CONTI
"Estote parati, quia qua hora non putatis, Filius hominis veniet" (Luc. 12. 40). Il tempo della morte non è tempo atto per apparecchiarsi a ben morire; per ben morire e con pace, bisogna trovarsi apparecchiato
prima della morte. Non è tempo allora di togliere dall'anima i mal'abiti1 radicati, di sveller2 dal cuore le passioni dominanti e di estinguer l'affetto a' beni della terra. "Venit hora, quando nemo potest operari" (Io. 9. 4). In morte si fa notte, non ci si vede più, onde niente più si può fare. Il cuore indurito, la mente ottenebrata, la confusione, lo spavento, l'ansia di sanare, rendono quasi impossibile l'aggiustare in morte una coscienza imbrogliata di peccati. Allora quel ch è fatto, è fatto. Se la persona si mette a letto in grazia di Dio, in grazia morirà: ma se si mette in peccato, in peccato morirà.
O piaghe sante del mio Redentore, vi adoro, vi bacio e in voi confido.
I santi hanno stimato far poco, ancorché abbiano spesa tutta la lor vita3 in apparecchiarsi alla morte con penitenze, orazioni ed opere sante; e pure in punto di morte tremavano. Il ven. Giovanni Avila,4 che fin da giovane fece una vita sì santa, quando gli fu annunziata l'ora della morte, rispose: "Oh avessi un altro poco di tempo per apparecchiarmi alla morte!" E noi che diremo, quando ci sarà portata la novella della morte?
No, mio Dio, non voglio morire così inquieto e così ingrato, come ora morirei, se mi arrivasse la morte; voglio mutar vita, voglio piangere l'ingiurie che v'ho fatte, voglio amarvi di cuore. Signore, aiutatemi voi, fatemi fare qualche cosa per voi, prima di morire; per voi, dico, che siete morto per me.
"Tempus breve est".5 Così ci avvisa l'Apostolo, è breve il tempo, che ci resta di aggiustare i conti. Per tanto ne avverte lo Spirito Santo: "Quodcunque facere potest manus tua instanter operare" (Eccl. 9. 10). Quel che puoi far oggi, non aspettare a farlo domani: perché quest'oggi passa, e domani forse verrà la morte, che ti chiuderà i passi a fare alcun bene e a rimediare al male fatto.6 Poveri noi se la morte ci troverà anche attaccati al mondo!
Ah mio Signore, e quanti anni son vissuto lontano da voi! E come voi avete potuto avere tanta pazienza con me in aspettarmi e chiamarmi tante volte a penitenza! Ve ne ringrazio, mio Salvatore,
e spero di venire in cielo a ringraziarvene in eterno. "Misericordias Domini in aeternum cantabo".7 Ma allora io non vi amava, e poco curava d'essere amato da voi; ora v'amo con tutt'il cuore,8 v'amo più d'ogni cosa, più di me stesso, ed altro non desidero che d'essere9 amato da voi; e pensando d'aver disprezzato l'amor vostro, vorrei morirne di dolore. Gesù mio, datemi la santa perseveranza.
Maria, madre mia, ottenetemi l'esser fedele a Dio.