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S. Alfonso Maria de Liguori Dichiarazione del sistema...azioni morali IntraText CT - Lettura del testo |
Introduzione
Nonostante Alfonso avesse più volte chiarito il suo pensiero e il suo sistema morale, si trovò in mezzo a roventi polemiche e accuse da ogni parte, che lo tacciavano di lassismo e di "gesuitismo".
Nel 1773 l'abate Magli, canonico di Martina Franca nel tarantino, si scagliò con violenza fanatica contro il sistema morale di Alfonso e quindi contro il suo Istituto: temette perfino la rovina della congregazione. Alfonso giudicò lo scritto del Magli pieno di insostenibili stravaganze, e più che per la sua persona temette il danno che poteva arrecare alle anime.
Perciò nel 1774 pubblica una Dichiarazione del sistema, in cui precisa: "Io di nuovo mi dichiaro in questa breve operetta, ch'io non sono probabilista, né seguito il probabilismo, anzi lo riprovo (al n.1)... Ultimamente non però per questa sentenza mi vedo posto da alcuni fra 'l numero degli equiprobabilisti, chiamati libertini e licenziosi, che voglion vivere in libertà e senza legge, per seguire le loro passioni, e gli appettiti della carne e del vizio; e perciò son essi riputati quasi non dissimili a' manichei, agli epicurei, hobbesiani, e spinozisti (al n. 7)... No, altro è il libertinaggio... altro è la libertà permessa, che importa essere esente da qualche legge non ancor manifestata (al n. 44) ... Non so come potrà persuadermi a rivocar la mia sentenza, la quale... parmi che un solo argomento basta a renderla certa come una dimostrazione. L'argomento è questo:
1. La legge non abbastanza promulgata, non obbliga.
2. La legge dubbia non è abbastanza promulgata.
3. Dunque la legge dubbia non obbliga (al n. 55) ".
Era, tranne nelle parole, l'equiprobabilismo alfonsiano esprsso fin dal 1762. Il Magli doveva essere del tutto all'oscuro delle opere apologetiche di Alfonso per collocarlo, insieme agli equiprobabilisti, tra i seguaci di Hobbes, Spinoza, Epicuro e altri.
Cf. Th. ReyMermet,
Il Santo del secolo dei lumi
Città Nuova 1982, p. 710