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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
147. ALLA MADRE ANGIOLA DEL DIVINO AMORE,1 CARMELITANA IN CAPUA.
Si contenta di vedere la sua Congregazione nella povertà, ma ne desidera la legale approvazione per la salvezza delle anime.
Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!
NOCERA, 4 LUGLIO [1753].
Ho ricevuto la sua stimatissima, e la ringrazio prima per la memoria che ha avuta di me, e poi per gli avvertimenti che mi dà. Dice bene V. R., non è prudenza presentare il Breve, se non si vede il buon tempo.
Io sono stato travagliato con dolori di viscere, e specialmente colla testa; ma non mi sono scordato di raccomandare ogni giorno alla messa la persona di V. R., come prego V. R., di seguitare a raccomandarmi a Gesù Cristo, acciò mi faccia tutto suo, che è quello che importa. Del resto, circa l'approvazione faccia Dio.
Quando però la Regina sarà in Caserta, prego V. R. a non dimenticarsi di ciò che le scrissi nell'ultima.
Tutta la difficoltà è per gli acquisti. Noi ci contentiamo che la Maestà del Re, circa degli acquisti, faccia quel che vuole. Se vuole che noi non abbiamo mai a possedere niente, ma che solamente i vescovi ci possano somministrare qualche limosina, ce lo comandi, ché sarà ubbidito. Basta che ci approvi, e non ci faccia stare così in aria. Se il Re sentisse questa nostra proposizione, crederei che s'ammollirebbe, sentendo che noi non vogliamo possedere niente. Ma questa proposizione chi glie la fa? Se io ci potessi parlare, glie la farei io; ma il Re non dà udienza. Ho cercato di parlargli, e non è stato possibile. La Regina potrebbe farlo, se vuole. Basta. Quando sarà tempo, di nuovo pregherò V. R. a dirle questa nuova proposizione.
Io non ho perduta la speranza che Gesù Cristo, per mezzo di V. R., ha da stabilire quest'Opera per la salvazione di tante povere anime abbandonate. Forse che Dio avrà fatt'incontrare a V. R. questo favore della Regina, non solo per l'affare del suo santo Ritiro, ma ancora per tutte le cose di sua gloria. Ma se mai V. R. non stimasse che la nostra approvazione fosse di gloria di Dio, io non pretendo che V. R. ne parli più. Or io penso e dico sempre che il Signore vorrà mortificare la mia superbia, e che l'approvazione non si otterrà, se non moro io.
Dominus est, quod est bonum in oculis suis, hoc faciat. Gesù e Maria ci benedicano sempre!
Umilissimo servo
ALFONSO DE' LIGUORI del SS. Redentore.
Conforme ad una antica copia!