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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
411. AL DUCA DI MADDALONI.
Essendo grande la carestia, lo supplica a vendere il grano.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
SANT'AGATA, 26 GENNAIO 1764.
Sappia V. Ecc. che qui stiamo con gran timore, perché la scarsezza del pane è giunta a tal segno, che si sta in pericolo da giorno in giorno di vedere rivoltata la gente; mentre vanno co' danari in mano e non trovano a comprare né grano né pane.
È venuta pertanto a ritrovarmi l'università, acciocché io supplicassi l'Ecc. V., come ne la supplico, a dar ordine che il suo grano che si trova in Sant'Agata si tenga per questo pubblico.
Io cerco quanto più posso di soccorrere questi poveri. Ho mandato già a vendere la carrozza e le mule che tenevo, e penso inoltre di farmi un altro debito; ma vedo che non posso
arrivare, come vorrei, e tremo continuamente di vedere qualche rivoluzione, giacché più di una volta il popolo ha fatto commozione e tumulto.
Prego pertanto di nuovo, quanto posso, la bontà di V. Ecc. di fare rimanere qui il suo grano per sovvenimento di questi afflitti suoi vassalli che, se restassero privi di questo soccorso, si ridurrebbero a disperazione, perché resterebbero posti in estrema necessità.
In quanto al prezzo del grano, dice l'università che non vuol pregiudicare agl'interessi di V. Ecc., ma ricompensarle il prezzo che si stimerà convenevole.
In caso che l'Ecc. V. farà questa carità, come tutti certamente speriamo, si degnerà di farne subito avvisato il suo agente, affinché si sedi il rumore che vi è in questo pubblico.
Resto facendole profondissima riverenza, e con tutto l'ossequio mi confermo, ecc.
Conforme all'edizione romana.