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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
416. AL P. D. FABRIZIO CIMINO,1 RETTORE DELLA CASA DI PAGANI.
È di parere che non si licenzi dalla Congregazione il P. Melchionna, ove questi s'umili.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
SANT'AGATA, 21 FEBBRAIO 1764.
Don Fabrizio mio, per lo P. Melchionna io ne ho compassione, ma il P. Vicario [D. Andrea Villani] sta duro. Io però gli ho scritto che voglio sapere il parere degli altri Consultori
e nel fine della lettera gli ho soggiunto un mio sentimento, cioè, che non conviene di scacciare chi veramente si umilia.
Ho risposto al P. Melchionna tra speranza e timore. V. R legga la lettera che gli ho scritta, e così anche lo mantenga.
Non mi spaventa tanto quel che ha fatto; mi spaventano le massime storte che, fra questo mentre, ha scritto. Tutto sta che abiuri quelle sue massime e veramente s'umilii, perché facendo così, spero che non sarà discacciato.
Qui stiamo in gran timore per la carestia. L'altro ieri successe una sollevazione molto spaventosa, e domenica ne temiamo un'altra.
La benedico.
Fratello ALFONSO MARIA,
del SS. Redentore, e vescovo di Sant'Agata.
Conforme ad un'antica copia.