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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
520. AL P. D. GIUSEPPE MELCHIONNA,
Lo conforta ne' travagli, tra i quali sostiene le lunghe fatiche del ministero, e gli chiede informazioni d'un'opera sulla potestà del Papa.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
ARIENZO, 3 MARZO 1767.
Rispondo di fretta, perché sono vicine le due ore di notte. Ho letto i vostri travagli: che voglio dire? Fate come avete scritto, aiutatevi colla punta dello spirito. Assicuratevi però che quel poco che fate in mezzo a tante angosce, Dio lo gradisce più che se lo faceste in mezzo ad un mare di dolcezze e tenerezze.
In quest'anno però avete fatta una bella tirata: ringrazio il Signore che vi ha dato forza. Che si ha da fare? così vuole Dio che fatichiate e lo serviate in mezzo a' dolori ed a' secchezze. Buttatevi dunque nel pozzo del costato di Gesù Cristo; basta che da quando in quando dite: Gesù mio, aiutami; Mamma mia, aiutami! Non dubitate che Gesù e Maria vi vogliono bene assai; ve l'assicuro io.
Ho dato l'incombenza per la magnesia; quando l'ho, ve la mando, perché non si trova sempre fatta.
Qui mi han mandati due tomi del P. Benetti Cipriano,1 che tratta della potestà del Papa; ma non ho trovato qui dove parla particolarmente a lungo dell'infallibilità del Papa.
Vedete e fate vedere se ne facesse al terzo tomo; e se ne fa, mandatemelo per la via di Napoli. Ma facilmente ne parlerà dispersamente in questi due tomi che tengo, e non lo farà a parte.
L'abbraccio e la benedico.
Fratello ALFONSO MARIA del SS. Redentore.
Conforme ad una copia.