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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
527. AL P. D. ANDREA VILLANI.
Gli dichiara il senso d'una regola dell'Istituto, e gli accenna l'espulsione della Compagnia di Gesù dalla Spagna.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
ARIENZO, 21 APRILE 1767.
Mi ha scritto Suor Illuminata Garzillo dal monastero di Lauro, e mi ha fatto sapere i suoi gran bisogni dell'anima, e che, per essergli stato impedito di avere più risposte dal P. Criscuoli, è ricaduta.
E vero che ai nostri soggetti, e specialmente ai giovani, non è permesso avere direzione da monache; ma non è vietato di dar loro qualche consiglio da quando in quando, specialmente quando si sta lontano. In somma l'officio nostro è di aiutare
le anime, e tanto più di una religiosa male arrivata, e tanto più quando sta lontana. E tutte le regole ne, casi necessari hanno le loro eccezioni; altrimenti tutte le leggi diventerebbero ingiuste.
Mi ha scritto ancora questa religiosa che si contenta che V. R. anche apra le sue lettere.
In somma, avendomi scritto ella i suoi gravi bisogni, mi è paruto davanti a Dio di scrivere al P. Criscuoli che, quando questa religiosa gli scrive, cercandogli qualche consiglio, le risponda, purché sia di rado.
Lo fo noto a V. R. acciocché ne stia intesa.
L'aspetto per quando sarà ritirato da Caposele e Iliceto, per discorrere di più cose. Specialmente sarà necessario mutar la famiglia, almeno in buona parte, in Iliceto. Basta; poi parleremo.
Avrà saputa già V. R. l'infausta nuova de' Gesuiti discacciati da tutti i regni di Spagna.1 Ecco tanti poveri Indiani abbandonati. Fustus es, Domine, et rectum judicium tuum!
La benedico e resto.
Fratello ALFONSO MARIA.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.
Quanto poi ne soffrisse il Santo, lo espresse così egli stesso il 2 luglio, in una lettera a Suor Carafa: Dite al P. Savastano che io non lascio continuamente di pregare Dio per lui e la Compagnia; e spero che il Signore mi voglia consolare. Io non scrivo più a niuno de' suoi Padri, perché non so che dire e temo di aggiungere afflizione agli afflitti; onde non fo altro che adorare i divini giudizi e pregare.