- VOLUME II
- 579. A D. SALVATORE ROMANO. CAPO ELETTO [SINDACO] DI ARIENZO.
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579.
A D. SALVATORE ROMANO.1 CAPO ELETTO [SINDACO] DI ARIENZO.
Lo
Prega di togliere dalla Città un'occasione di Peccati.
Viva Gesù, Maria, Giuseppe!
ARIENZO, 18 LUGLIO 1768.
Don Salvatore mio, ecco che sono passati tanti giorni, e neppure si è
concluso per la casa, e i soldati seguitano a fare peggio di prima.
Pensi V. Signoria che quanti peccati succedono, V. S. ne ha da rendere
conto a Dio. Come vogliamo avere l'acqua, se non si levano i peccati?
La prego di venirmi a trovare subito, per vedere che si ha da fare; e
compartendole la mia pastoral benedizione, resto
Di V. S. Illma
Affmo servitore obblmo
ALFONSO MARIA vescovo di Sant'Agata.
Conforme all'originale che si conserva in San Felice a
Cancello, presso Napoli, nella cappella gentilizia del nobil signor D. Alfonso
Capobianco.
1 D. Salvatore Romano fu uno dei testimoni nel processo di
Beatificazione del Santo, dove egli parla così: " La prima volta che io
conobbi il Servo di Dio, fu in Napoli, e ciò fu colla seguente occasione: era
io in quel tempo convittore nel collegio de' Cinesi ed egli veniva a fare
qualche triduo, ed a predicare agli alunni, e vi si tratteneva qualche tempo.
Con questa occasione l'intesi predicare, e mi pare di essermi allora anche
confessato da lui, e questo fu sin dal 1754. La seconda volta fu in S. Agata
de' Goti, ove mi portai per fargli una visita insieme con Monsignor Puoti, col
Signor canonico Puoti, ed altri galantuomini di questa terra (d'Arienzo),
essendo già egli venuto in questa sua diocesi. La terza volta fu qui in
Arienzo, in cui dalla detta città di S Agata venn'egli a risiedere per li suoi
acciacchi e per ordine dei medici. Io gli uscii all'incontro sino a Zicola, casale
di Durazzano. Qui poi tante volte ci ho parlato e trattato, anche essendo Capo
eletto di questa università, e governatore della Chiesa A. G. P. , e delle R.
monache Rocchettine. I miei discorsi con lui tenuti erano o di cose di Dio, o
per togliere il peccato, e qualche scandalo, o per procurare delle limosine per
li poveri. " Processo Summ. num. 5
Testis XII.
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