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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
612. AL DUCA DI MADDALONI.
Costanza del Santo nel difendere i diritti della Mensa vescovile.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
ARIENZO, 15 GIUGNO 1769.
Eccellenza,
Sento che il Signor avvocato D. Giuseppe Mazzachera già negozia? e siasi coll'aiuto divino ricuperato alquanto dalla sua infermità. All'incontro, mi viene riferito che il Signor D. Francesco Mostillo faccia girare un soldato della squadra di
V. Ecc. per il feudo di Bagnoli, esigendo non solo la fida del pascolo, ma ben anche i diritti spettanti alla bagliva, zecca e misura, ed anche quei diritti che pagano i forastieri che vengono a negoziare in detto feudo.
Onde sono colla presente di nuovo a pregare V. Ecc. a destinare il tempo della nuova sessione; giacché la coscienza non mi fa resistere, né posso vederla quietata, mentre vedo, che i suoi ministri attendono a spogliare in tutto la Mensa de' suoi diritti sopra il castello di Bagnoli.
Tanto sono a supplicarla, e facendole umilissima riverenza, resto pieno di ossequio, confermandomi
Di V. Ecc.
Umo, devmo servitore vero
ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.