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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
842. ALLA MADRE RAFFAELLA DELLA CARITÀ, SUPERIORA DELLE MONACHE DEL SS. REDENTORE IN SANT'AGATA.
Della Pazienza ed indifferenza necessaria nelle malattie, per trarne Profitto Spirituale.
Viva Gesù, Maria, Giuseppe!
PAGANI, 12 DICEMBRE 1776.
Rispondo in breve al vostro foglio.
Sento l'infermità della povera Suor Maria Francesca. Di questo male difficilmente gli ammalati se ne guariscono, e con ispecialità quando l'etisia è avanzata.
Del resto, io ne pregherò il Signore Iddio, colla condizione che, s'è di gloria sua, la guarisca.
Ma mi dispiace che la sento con troppo desiderio di sanarsi, il che potrebbe essere motivo di tentazione non piccolo.
Ditele, da parte mia, che si metta nell'indifferenza e si gitti tutta nelle mani di Gesù Cristo, poco importando che sia giovane. A quanti si toglie la vita, prima che la malizia li perverta!
Nel vedersi abbandonata dalle altre, si ricordi di Gesù Cristo, abbandonato sulla croce.
Ma, dall'altra parte, le Suore le potrebbero fare la carità di assisterla, almeno le vecchie che non avranno paura.
Stia con animo allegro, ché così avrà giovamento allo spirito ed alla salute.
La benedico, unitamente con voi, in nome di Gesù Cristo e di Maria santissima, e sono vostro
Devmo servidore vero obblmo
ALFONSO MARIA de Liguori, vescovo.
[P. S.] Soggiungo: quando patisce e quando riceve disgusti, specialmente nel vedersi abbandonata, allora dica: Gesù mio, basta che mi assistete voi, a cui spero di stare sempre unita in cielo. E così non perderà le pene che patisce, mentre per lei diventeranno tesori in cielo. Vale più ad essa un atto di rassegnazione nelle sue pene, che se facesse mille digiuni e mille discipline a sangue.
Conforme ad un'antica copia.