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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
22. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.
Si rallegra di aver finalmente ricevute le lettere aspettate, gl'indica la via di fargliele giungere più sicuramente per l'avvenire e gli parla d'altre cose riguardanti la stampa delle diverse opere.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
NOCERA, 22 OTTOBRE 1756.
Illmo Sig. Sig. mio e Pne colmo.
Gloria Patri! che finalmente dopo due mesi e più che sono stato sospeso per non vedere le sue stimatissime, finalmente ho ricevute le sue ultime.
Io non ho mancato di mandare a vedere anche in Napoli, e non so come sia potuto succedere quest'errore: che V. S. Illma abbia ricevute già le mie, ed io non abbia potuto ricevere le sue. Ora da oggi avanti, per andar più sicuri, ella mi mandi le risposte dentro le lettere di Stasi; mentre io per la stessa via le manderò le mie.
La Pratica, tradotta di già da più settimane, l'ho mandata in Roma al Sig. Giuseppe Agazzi; onde la prego di scrivere subito a lui, acciò gliela ricapiti. E sappia che si è tradotta con tutta l'attenzione.
Ho inteso di già, secondo mi scrive, in qual forma viene l'opera: va tutto bene.
Ringrazio il P. Zaccaria che si abbia degnato di onorare la mia opera con suoi Prolegomeni. Sto compiendo di leggere le sue lettere stampate, che sono piene di spirito e di dottrina.
La prego ad avvisarmi subito, per mia quiete, quando avrà ricevuta la suddetta Pratica dal Sig. Agazzi; per mezzo del quale medesimamente le invierò appresso, quando resterà servita, le mie opere spirituali, che qui hanno avuto un grande smaltimento; onde spero che avranno lo stesso per tutta Italia.
Sto faticando poi sopra il compendio volgare della Morale;1 ma per questo vi bisogna tempo, mentre bisogna che rubi il tempo per compirlo.
Resto facendole umilissime riverenze, e confermandomi
Di V. S. Illma
Umo e divmo servo vero
ALFONSO DE' LIGUORI, della C. del SS. Redentore.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.