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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
370. A D. LIBORIO CARFORA, VICARIO FORANEO.
Prescrive un mezzo molto efficace per diffondere nel popolo la conoscenza della dottrina cristiana.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
ARIENZO, 17 NOVEMBRE 1772.
Mi è pervenuto a notizia che i parenti, tutori, padroni ed altri, che per officio hanno cura di altri, sono trascurati a mandare i loro figliuoli, pupilli e garzoni alla dottrina cristiana che s'insegna da' parrochi, e che già si è ordinato, sotto grave pena, s'insegnasse in ogni giorno di festa.
Prego perciò V. S. a far intendere, in pubblica congregazione de' casi morali, a tutti i confessori e parrochi di codesta città di Airola, come ancora al parroco e confessori del casale di Bucciano, che, prima di sentire la confessione di detti padri e madri, tutori ed altri, dimandino loro se fanno frequentar la dottrina cristiana alle persone loro soggette; e trovandoli recidivi in una tale trascuratezza, non li assolvano da detto caso.
Di più: che domandino alle persone adulte le cose necessarie alla salute eterna; e circa l'assoluzione da darsi loro, si regolino a tenore di quanto si è da me e da altri scritto su tal punto, e le obblighino o almeno vedano d'indurle ad intervenire alla picciola dottrina, che si farà anche nei giorni di festa nella prima o seconda messa, dove vi è concorso di popolo; e trovandole ignoranti e trascurate ad imparare le dette cose necessarie alla salute eterna, si ricordino li suddetti confessori di non poterle assolvere, se prima non cureranno di essere istruite.
E resto compartendole la mia pastorale benedizione.
Di V. S
Affmo servitore
ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.
Conforme ad un'antica copia.