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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
317. A Villani Andrea, CSSR.1
Dubbio sull'adeguata rimunerazione del lavoro di don Giovanni Boracano in favore della Congregazione.
Arienzo, 11. 11. 1772.
Dimando il consiglio vostro per un certo mio scrupolo. Lo scrupolo è questo: D. Gio. Boracano2 aveva fatto molte fatiche per la Cong.ne. Mons. pagò lo scritto, che si era fatto, e [= a] D. Gio.; non gli mandò denari, ma regalo di dolci, ciccolata e moccatoja d'Olanda3, che anche a lui erano stati regalati. Pensava farli un altro regalo, sì per lo passato che per le cause future. Dimanda al P. Villani, essendo morto D. Gio., se si doveva riconoscere dalla Cong.ne le fatiche, che D. Gio. aveva fatte. Ma dice che D. Gio. non andava con interesse e che mai aveva preteso denaro.
Scrive questo dopo la disgrazia4 di D. Gio. e dice: veda V. R., veda di parlarne di questo mio scrupolo col P. Majone5 o Corrado6, e sentite che cosa vi dicono.
Regesto di lettera al p. Andrea Villani CSSR, scritto da lui medesimo. Da un accurato confronto del regesto con diverse lettere scritte dal p. Villani nel 1785 ca., conservate in AGR XXXVII A 7, risulta che il documento è della stessa mano.
Trascrizione dal regesto originale, cons. in A G, Lettere di s. Alfonso.
Il documento è stato trovato tra le notizie riguardanti Alfon.so, raccolte dal p. Tannoia, su richiesta del quale sembra essere stato steso. In margine Tannoia ha scritto la parola «sodisfare».
Analisi della lettera fatta dal P. Andreas Sampers.
Pubblicata in Spicilegium Historicum, Roma, 25 (1977) p. 303, n. 9.