Copertina | Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
S. Alfonso Maria de Liguori
Necessità dell'orazione mentale

IntraText CT - Lettura del testo
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

Necessità dell'orazione mentale

Approccio alla lettura

Scheda

Questo opuscolo fu lasciato inedito da S. Alfonso. Si conserva nell’Archivio Generale dei Redentoristi in Roma. E’ autografo; scrittura minuta condotta col sistema delle abbreviazioni usato dal Santo negli appunti. Consta di 4 fogli cm 20x15, scritti su una colonna r e v. (avanti e dietro?).

Fu pubblicato a prima volta tradotto in francese dal P. L. Dujardin, Oevres complètes de St. Alhonse, Tournai, XIII, 1869, p. 442 ss.

Questa edizione riproduce l’originale italiano. Nel manoscritto manca il titolo; quello dato da noi, Della necessità dell’orazione mentale, è desunto dal contenuto.

E’ uno schema di discorso a giovani ordinandi prossimi al sacerdozio, detto probabilmente in uno dei corsi che precedono l’ordinazione.

La data di composizione è da porsi tra il 1745 e il 1750, con, come crede il Dujardin, nel 1737. Per i seguenti motivi. S. Alfonso riferisce da un’opera del ven. G. Sarnelli (+ 1744), Il mondo santificato, Napoli 1740, con le parole (ms., f. IV; ed. p. 211): "Onde diceva un maestro di spirito, che co ‘l peccato molte volte può starsi unito qualche atto virtuoso, conforme uno può stare in peccato e far limosine, ed essere moderato, ed essere paziente, ma orazione e peccato non mai ponno stare uniti insieme". Più avanti (ms., f. 2 r; ed., p. 213): "Che perciò un maestro di spirito chiamava l’orazione Fornace". I due testi provengono dal op. cit. del Sarnelli, rispettivamente, p. 154-155 e p. 138-139. L’appellativo di "maestro di spirito" dato ad un suo confratello e la maniera di riferirne l’insegnamento, "diceva", "chiamava", suppongono che il Sarnelli non era più in vita.

Nello scritto ricorrono alcune forme grammaticali proprie alla prima formazione letteraria di S. Alfonso: "ò, ave (=ha), co ‘l, Giesuchristo, nè meno, caminare, soccedere, ancorche, azzione", ecc., alcune delle quali sono comuni anche al Sarnelli. Altre riflettono certa popolarità immediata del dialetto napoletano: "troppo due ore d’adorazione né?"; "non si studia davanti a libri no’"; "or và supera tutte queste tentazioni và", ecc.

Fissiamo come secondo termine della composizione il 1750, perché intorno a questo periodo S. Alfonso rivide la propria grammatica eliminando tutte le forme arcaiche adoperate nei suoi primi scritti.

(Giuseppe Cacciatore in Opere Ascetiche, II, Roma 1962, pp. XXXIX-XL)

 

 




Precedente - Successivo

Copertina | Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) © 1996-2006 EuloTech