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S. Alfonso Maria de Liguori
Iliceto, (Notizie della fondazione)

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Notizie della fondazione del collegio nel ritiro di s. Maria della Consolazione in Iliceto

Approccio alla lettura

Scheda

E’ un manoscritto integrale di S. Alfonso edito per la prima volta dal redentorista Andreas Sampers in Spicilegium Historicum 5 (1957) alle pp. 292-299.

Il manoscritto descrive in modo sommario la storia del convento di Deliceto (a quel tempo Iliceto) prima dell’arrivo dei redentoristi nel 1744-45 e presenta varie notizie sull’accettazione della chiesa e del convento.

Alla fine delle notizie S. Alfonso parla anche dell’estrema povertà della nuova fondazione, testimoniata personalmente dal P. Celestino De Robertis che vi fu novizio nel 1745-46. Altra testimonianza viene data dal P. Francesco Garzilli (1690-1786) che fece il noviziato in Deliceto nel 1746 e viene citato da una lettera del Santo inviata al P. Cesare Sportelli in quanto aveva chiesto una sovvenzione. Questa povertà fu alleviata in certo modo verso la fine del 1745, quando il vescovo Lucci il 10/XII concesse ai Padri vari possedimenti, e ancora di più dai testamenti fatti da Caterina Ciccone il 22/I/1746 e dal Canonico Casati il 2/II/1746

Quale sia stata la causa e la finalità della raccolta delle notizie su Deliceto da parte di S. Alfonso, non si sa. Una gran parte del manoscritto è dedicata alla storia del convento prima della venuta dei Padri: pertanto non sembra essere stato scritto per la difesa della proprietà e per l’esposizione dell’attività della Congregazione.

Sul tempo della composizione si può subito dire che non è stato scritto immediatamente dopo la fondazione (1744-45). Il manoscritto presenta uno spazio bianco proprio per l’anno in cui S. Alfonso ha la prima notizia della fondazione che deve essere fatta, cioè il 1744 (pag. 8). Un ulteriore chiarimento viene offerto dall’ultimo paragrafo, dove si tratta delle Missioni tenute (pag. 11). Le ultime missioni ricordate, da quanto ci risulta, sono state tenute nel 1750 a Melfi, nel 1751 a Lacedonia e Rocchetta S. Antonio. Perciò il manoscritto può essere stato preparato prima della morte del vescovo Lucci e cioè prima del 25/VII/1752, perché lo si chiama "il vescovo odierno". Pertanto rimane valida l’opinione del P. Kuntz che S. Alfonso abbia scritto questa relazione circa l’anno 1752.

Il manoscritto di S. Alfonso viene riprodotto fedelmente in questa edizione, con l’aggiunta delle pagine, che non ci sono nell’originale e con il corredo di note che spiegano correzioni e aggiunte apportate dal Santo. Mancano molte parole, come dimostrano gli spazi bianchi, e che vengono riprodotti anche qui. Vengono riportate in lungo le abbreviazioni e ammodernati i segni di interpunzione e l’uso delle maiuscole.

(Cf l’articolo di Andreas Sampers in Spicilegium Historicum 5 (1957), pp. 292-299)

 




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