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S. Alfonso Maria de Liguori
Iliceto, (Notizie della fondazione)

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Introduzione

Il primo documento della fondazione di Deliceto è la lettera di Andrea Calvini indirizzata al canonico Giacomo Casati da Roccapiemonte il 13/XI/1744, dove S. Alfonso era giunto in missione, e con la quale egli descrive al canonico la nascente Congregazione e lo invita a sceglierli per la fondazione: "... Costà nella Diocesi di Salerno vi è una novella Congregazione di Sacerdoti Missionari, fondata dodeci anni sono da quel gran Servo di Dio Mons. Falcoia, Vescovo di Castell’ammare. L’Istituto loro è di far Missioni ne ‘i luoghi più abbandonati..."

Subito dopo, il 27/XI/1744 Calvini scrisse allo stesso S. Alfonso proponendogli la fondazione, e lo fece da Ciorani, dove si era recato per trovare di persona il Santo, ma che non c’era in quei giorni. Il giorno dopo S. Alfonso da Napoli scrive al canonico Casati annunciandogli il suo imminente arrivo e quindi l’occasione di comporre il tutto.

Le cose andarono per il meglio e il Fondatore il 19/XII poteva già annunciare al padre Rossi: "Ringraziamo Gesù Cristo e Maria Vergine che si sono degnati di concludere la fondazione di questa Casa di S. Maria della Consolazione fra otto giorni. Il Canonico Casati ha già stipolata la donazione inter vivos stamattina con averci dato il consenso".

Dopo che Casati con atto notarile del 19/XII 1744 aveva ceduto ai missionari del SS. Salvatore vari beni con donazione inter vivos, e il Capitolo aveva approvato il 22/XII la cessione della chiesa della B. Vergine della Consolazione, il venerabile Antonio Lucci OFM Capp., vescovo della diocesi (Bovino), autorizzato nell’intento da una lettera del P. Girolamo Sparano da Napoli il 6/I 1745, concesse chiesa e convento ai padri missionari.

Il 9/I 1745 il Re aveva già dato il suo consenso, come annunzia a S. Alfonso il marchese Gaetano Brancone con Dispaccio del 27 febbraio dello stesso anno, dopo che il 22 dello stesso mese gli aveva promesso il suo aiuto. Il santo Fondatore ringraziò il marchese con lettera del 12/III inviata da Deliceto.(1719-1807)

La Casa di Deliceto fu soppressa in data 11/VII/1866. Nel 1894-95 furono fatti tentativi dal vescovo e dal sindaco per il ripristino della casa, ma invano.

Del Canonico Casati, vero benefattore e promotore della fondazione di Deliceto, il p. Antonio Tannoia ha scritto un profilo biografico che giace ancora manoscritto nell’Archivio Generale dei Redentoristi in Roma.

(Cf l’articolo di Andreas Sampers in Spicilegium Historicum 5 (1957), pp. 292-299)

 




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