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S. Alfonso Maria de Liguori Apparecchio alla Morte IntraText CT - Lettura del testo |
PUNTO II
«Si lignum ceciderit ad austrum, aut ad aquilonem, in quocunque loco ceciderit, ibi erit» (Eccl. 11. 3). Dove caderà in morte l'albero dell'anima tua, ivi avrai da restare in eterno. E non vi è via di mezzo, o sempre re nel cielo, o sempre schiavo nell'inferno. O sempre beato in un mare di delizie, o sempre disperato in una fossa di tormenti. S. Gio. Grisostomo1 considerando l'epulone, che fu stimato felice, ma poi era stato confinato all'inferno, e Lazzaro all'incontro, che fu stimato misero, perché povero, ma poi era felice nel paradiso, esclama: «O infelix felicitas, quae divitem ad aeternam infelicitatem traxit! O felix infelicitas, quae pauperem ad aeternitatis felicitatem perduxit!»
Che serve angustiarsi, come fa taluno dicendo: Chi sa se son prescito, o predestinato! L'albero2 allorché si taglia, dove cade? cade dove pende. Dove pendete voi, fratello mio? che vita fate? Procurate di pender sempre dalla parte dell'austro, conservatevi in grazia di Dio, fuggite il peccato; e così vi salverete e sarete predestinato. E per fuggire il peccato, abbiate sempre avanti gli occhi il gran pensiero dell'eternità, chiamato appunto da S. Agostino:3 «Magna cogitatio». Questo pensiero ha condotti tanti giovani a lasciare il mondo, ed a vivere ne' deserti, per attendere solo all'anima; e l'hanno accertata. Ora che son salvi, se ne trovan certamente contenti, e se ne troveran contenti per tutta l'eternità.
Una certa dama, che vivea lontana da Dio, fu convertita dal P.M. Avila con dirle solamente: Signora, pensate a queste due parole: «Sempre e Mai».4 Il P. Paolo Segneri5 ad un pensiero ch'ebbe di eternità in un giorno, non poté prender sonno per più notti, e d'indi in poi si diede ad una vita più rigorosa. Narra6 Dresselio7 che un certo vescovo con questo pensiero dell'eternità menava una vita santa, replicando sempre tra sé: «Omni momento ad ostium aeternitatis sto». Un certo monaco8 si chiuse in una fossa ed ivi non faceva altro che esclamare: «O eternità, o eternità!» Chi crede all'eternità, e non si fa santo, diceva il medesimo P. Avila,9 dovrebbe chiudersi nella carcere de' pazzi.
Affetti e preghiere
Ah mio Dio, abbiate pietà di me: io già sapeva che peccando mi condannava da me stesso ad un'eternità di pene, e mi son contentato di contraddire alla vostra volontà con tutta questa pena; e perché? per una misera soddisfazione! Ah mio Signore, perdonatemi, ch'io me ne pento con tutto il cuore. Non voglio oppormi più alla vostra santa volontà. Misero me, se voi m'aveste fatto morire nel tempo della mala vita, ora avrei da stare nell'inferno per sempre ad odiare la vostra volontà. Ma ora io l'amo, e voglio sempre amarla. «Doce me facere voluntatem tuam».10 Insegnatemi e datemi forza di eseguire da oggi avanti il vostro beneplacito. Non voglio contraddirvi più, o bontà infinita, e di questa grazia solamente vi prego: «Fiat voluntas tua sicut in coelo et in terra»:11 fatemi fare perfettamente la vostra volontà, e niente più vi domando. E che altro volete Voi, mio Dio, se non il mio bene e la mia salute? Ah Padre Eterno, esauditemi per amore di Gesu-Cristo, che mi ha insegnato a pregarvi sempre, ed in suo nome ve lo cerco:12 «Fiat voluntas tua, fiat voluntas tua, fiat voluntas tua». O beato me, se vivo nella vita che mi resta, e se finisco la vita facendo la vostra volontà!
O Maria, beata voi, che faceste la volontà di Dio sempre perfettamente; ottenetemi per li vostri meriti ch'io la faccia almeno per li giorni che mi restano di vita.