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S. Alfonso Maria de Liguori Visite al SS. Sacramento IntraText CT - Lettura del testo |
VISITA XX.
In illa die, dice Zaccaria, c. 13, erit fons patens Domui David et habitantibus Ierusalem in ablutionem peccatorum.1 Gesù nel Sacramento è questa fonte predetta dal profeta a tutti aperta, dove possiamo, semprecché vogliamo, lavare l'anime nostre da tutte le macchie de' peccati che alla giornata si contraggono. Quando alcuno commette qualche difetto, che più bel rimedio vi è, che ricorrere subito al SS. Sacramento! Sì, mio Gesù, così propongo di far sempre, sapendo di più che l'acque di questa vostra fonte non solo mi lavano, ma ancora mi danno luce e mi danno forza per non cadere e per soffrire allegramente le cose contrarie, e mi infiammano insieme per amarvi. Io so che a questo fine mi aspettate voi a visitarvi, e con tante grazie ricompensate le visite de' vostri amanti. Gesù mio,
via su lavatemi da tutt'i difetti che ho commessi oggi, de' quali mi pento, per avervi disgustato; datemi forza a2 più non cadervi, con darmi un grande ardore di amarvi assai. Oh chi potesse starvi sempre vicino, come faceva quella vostra serva fedele Maria Diaz che visse a tempo di S. Teresa ed ebbe licenza dal vescovo d'Avila di abitare nella tribuna d'una chiesa dove quasi di continuo assisteva avanti il SS. Sacramento ch'ella chiamava il suo vicino, e non usciva di là se non per andare a confessarsi e comunicarsi!3 Il Ven. fra Francesco del Bambino Gesù carmelitano scalzo passando per le chiese dove stava il Sacramento non poteva astenersi di entrar a visitarlo, dicendo non esser conveniente che un amico passando avanti la casa del suo amico non vi entri almeno a salutarlo e dirgli una parola. Ma egli non si contentava di una parola, se ne stava sempre quanto più gli era permesso avanti il suo amato Signore.4
Unico mio ed infinito bene, io vedo che voi a questo fine avete istituito questo Sacramento e ve ne state in questo altare per essere amato da me; voi a questo fine mi avete dato un cuor capace d'amarvi assai. Ma perché poi io ingrato non v'amo? o v'amo così poco? No, non è giusto che sia amata poco una bontà così amabile, come siete voi. Almeno l'amore che mi portate merita altro amore da me. Voi siete un Dio infinito ed io un verme miserabile. È poco che io muoia per voi, che mi consumi per voi che siete morto per me, vi siete posto
nel Sacramento per me,5 ed ogni giorno per amor mio vi sacrificate tutto sugli altari. Voi vi meritate d'essere amato assai, io vi voglio amare assai. Aiutatemi, Gesù mio, aiutatemi ad amarvi, ed a far quello che tanto piace a voi e che tanto cercate da me.- Giac. Dilectus meus mihi et ego illi.
La comunione spirituale.