Precedente - Successivo
Clicca qui per attivare i link alle concordanze
- 356 -
VISITA XXI.
Ubicumque
fuerit corpus, ibi congregabuntur et aquilae (Luc. XVII).1 Per
questo corpo intendono comunemente i santi quello di Gesù Cristo, e per
l'aquile intendono l'anime staccate che si sollevano come aquile sopra le cose
della terra e volano al cielo, a cui2 co' pensieri e cogli affetti
sempre sospirano e dove3 fanno la loro continua dimora. Queste aquile
poi in terra ivi trovano il loro paradiso dove trovano Gesù sacramentato, che
par che non possano mai saziarsi di stargli d'intorno.4 Se l'aquile,
dice S. Girolamo, sentendo l'odor di qualche morto si partono da lontano per
trovarlo; quanto più siamo noi obbligati di correre e volare a Gesù nel SS.
Sacramento, come alla più cara esca de' nostri cuori.5 Perciò i santi
in questa
- 357 -
valle di lagrime hanno cercato sempre come cervi
assetati6 di correre a questa fonte di paradiso. Il P. Baldassare
Alvarez della Compagnia di Gesù in qualunque impiego si trovasse buttava spesso
gli occhi dove sapeva che stava il Sacramento, lo visitava molto spesso ed alle
volte vi durava le notti intiere. Piangeva in vedere i palaggi de' grandi pieni
di gente a corteggiare un uomo da cui speravano qualche misero bene, e così poi
abbandonate le chiese dove abita il sommo Principe del mondo, che se ne sta con
noi in terra come in trono d'amore, ricco di beni immensi ed eterni. E diceva
esser troppo grande la fortuna de' religiosi che nelle loro case stesse possono
visitare semprecché vogliono di notte e di giorno questo gran Signore nel SS.
Sacramento, il che non possono fare i secolari.7
Giacché voi, Signor mio
amantissimo, con tuttoché mi vedete
- 358 -
così schifoso, e tanto ingrato al
vostro amore, pure con tanta bontà mi chiamate ad accostarmi a voi, io non
voglio disanimarmi per le mie miserie: vengo, e m'accosto a voi; ma voi
mutatemi tutto; cacciate da me ogni amore che non è8 per voi, ogni
desiderio che a voi non piace, ogni pensiero che non tende a voi. Gesù mio,
amor mio, tesoro mio, tutto mio, io voglio contentare solo voi, voglio dar
gusto solo a voi. Voi solo meritate tutto l'amor mio, voi solo voglio amare con
tutto il mio cuore. Staccatemi da tutto, Signor mio, e ligatemi solo a voi; ma
ligatemi tanto, ch'io non mi possa separare più da voi, né in questa né
nell'altra via.- Giac. Iesu mi
dulcissime, ne permittas me separari a te.9
La comunione spirituale.
1 Ubicumque fuerit corpus, illuc
congregabuntur et aquilae, Luc. XVII, 37.
2 Prima del
1755: dove.
3 Nelle ed.
prima del 1755 manca dove.
4 Napoli,
1748, '49: stargl' intorno.
5 S.
AMBROSIUS, Expositio Evangelii secundum
Lucam, in Luc. XVII, 37, n. 55, 56, ML 15-1781, 1782: « Ubi corpus fuerit, ibi congregabuntur et aquilae. Itaque prius
quae sint aquilae conniiciamus, ut quod sit corpus definiamus. Iustorum enim
animae aquilis comparantur, quod alta petant, humilia derelinquant, longaevam
ducere ferantur aetatem. Unde et David animae suae dicit: Renovabitur sicut aquilae iuventus tua. (Ps. CII, 5). Si igitur
intelleximus aquilas, de corpore iam dubitare non possumus, maxime si
meminerimus quod a Pilato Ioseph corpus acceperit (Io. XIX, 38). Nonne tibi
videntur aquilae circa corpus Maria Cleophae, et Maria Magdalene, et Maria
mater Domini, apostolorumque conventus circa Domini sepulturam? Nonne tibi
videntur [ETML-P:A]aquilae circa corpus, quando veniet cum intelligibilibus
nubibus: De exemplo naturali quod quotidie cernimus,
Christi instruimur sacramento. Aquilae et vultures etiam trans maria dicuntur
sentire cadavera, et ad escam huiuscemodi congregari. Si ero irrationabiles
voluceres naturali sensu tantis terrarum spatis et maris fluctibus separatae,
parvum cadaver sentiunt ubi iaceat: quanto magis nos et omnis multitudo
credentium debet festinare ad eum, cuius fulgur exit ab Oriente et paret usque
ad Occidentem! Possumus autem corpus, id est,
</span>(?) quod significantius latine dicitur
6 Napoli,
1748: 49: cerve assetate.
7 «Mostrava
altresì la sviscerata divozione ch' avea al Santissimo Sacramento, da cui non
sapea staccar la vista, ovunque il vedesse, senza che il disturbassero o
musiche, o persone, o altra esterior cosa, perché con gli occhi della fede,
mirava per entro il velo degli accidenti del pane l' Invisibile con più
certezza che se il vedesse con gli occhi del corpo. E come gli Apostoli, quando
videro salire al cielo il Maestro loro, togliendosi loro di veduta, non per
tanto lasciarono di mirare al cielo, ove sapean ch' era il suo soggiorno,
avvegnaché alla lor vista nascosto:
così questo sant' uomo, ch' era tanto uso mirare il suo Signore nella
contemplazione, non potea rimuover gli occhi dal suo Sacramento, ove sapea ch'
era coperto sotto quel velo. Il visitava sovente in chiesa, domorandovi gran
pezzo in orazione, e talora le notti intiere si tratteneva con esso, godendo
della sua presenza, e querelavasi in vedere in tanta solitudine i templi, e in
tanta frequenza le piazze, quanti pochi sono coloro che contrattano con questo
Signore in questo Tribunale e Soglio ch' ha in terra, essendosi a tal effetto
fermato quaggiù tra noi! Avea a gran favore l' averlo i religiosi nelle lor
case per poterlo visitare più spesso, e molte volte di giorno e di notte, con
maggior facilità che i secolari.» Ven. LODOVICO
DA PONTE, Vita, cap. 6. Roma, 1692,
pag. 60, 61.
8 Prima del
1758: sia.
9 « Fac me
tuis semper inhaerere mandatis, et a te numquam separari permittas.» Canon Missae, oratio 2 ante Communionem.
- Oratio S. Ignatii: Anima Christi. -
Napoli, 1748, '49: Noli me separari a te.
Precedente - Successivo
Copertina | Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
IntraText® (V89) © 1996-2006 EuloTech