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S. Alfonso Maria de Liguori Canzoncine spirituali IntraText CT - Lettura del testo |
Anima che sospira il Paradiso.
Io mi moro per desio
Di vederti, o mio Gesù;
Già m'annoia, o mio bel Dio,
Il più vivere quaggiù.
Star lontan da Te, mio caro,
È un tormento così amaro,
Ch'io soffrir nol posso più.
Vivo qui da Te diviso,
Ma a Te fido e sempre grido1,
Paradiso, Paradiso.
Vedo già ch'è fumo e pena
Quanto il mondo all'uomo dà;
Tutto è inganno e tutto è scena,
Che tra breve finirà.
Qual sia poi l'affanno mio,
Ch'ognor posso perder Dio,
Chi sa amarlo ben lo sa.
Dunque a Te rivolgo il viso,
Te sol miro, a Te sospiro,
Paradiso, Paradiso.
Tu puoi darmi quanto vuoi,
Non m'inganni, o mondo, no.
Va, dispensa i beni tuoi
A chi stolto li cercò.
Pompe vane, o rei piaceri,
Non sperate ch'io vi speri.
Ch'altro Ben m'innamorò.
Spero in Ciel d'esser assiso:
Questo bramo e questo chiamo,
Paradiso, Paradiso.
Patria bella, ov'all'Amore
In mercede amor si dà,
Ov'il tuo sì bel Signore
Senza vel mirar si fa;
Di venire un giorno anch'io
Ad amare in te il mio Dio,
Quando dato mi sarà?
L'alma mia tra gioia e riso2
Quando, quando, va gridando,
Paradiso, Paradiso.
«L'alma mia tra pianto e riso» («Op. Spir.» 1758, Di Domenico, Ed. XI; 1759, Ed. XI, Gessari; 1760, Paci).