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S. Alfonso Maria de Liguori Canzoncine spirituali IntraText CT - Lettura del testo |
Anima amante di Dio desolata1.
Selva romita e oscura2,
Che col tuo mesto orrore3
Sembri nel mio dolore
Fatta compagna al cor;
Abbi tu dunque amica
Pietà del mio tormento,
Lasciami a mio talento
Piangere e sospirar.
Piango, né può giammai
Finire il pianto mio,
Finché il mio caro Dio
Non torno a ritrovar4.
Dove, mio Ben, Tu sei?5
Ove da me ne andasti6
Lontano e mi lasciasti
Misera senza Te?
Dov'è quel tempo oh Dio7,
Quando il mio Sposo amante
Col suo Divin sembiante
Tutta mi consolò?
Quando in soave sonno
Con dolce stral d'amore
Prima ferimmi il core,
E poi me lo rapì?
Quando d'amore accesa
Andava io sospirando,
E mi cresceva amando
Il bel desio d'amar?
Ahimè come la calma
Poi si cangiò in tempesta8,
Sicché del Ciel funesta
Parmi la luce ancor!
Dove mi porto, o guardo9,
Orrore io vedo e sento:
Tutto mi fa spavento,
Tutto m'è pena e duol.
Ahi che mi vedo sempre10
Abbandonata e sola;
Né mai chi mi consola
Trovo nel mio dolor.
Mi strazia e non mi uccide
Spietata ognor la morte;
E chiuse aimè le porte11,
Scampo non vedo più12.
Vorrei fuggir, ma dove
Posso trovare aita,
Se chi può darmi vita
Fugge lontan da me?
Amato mio, soccorri13,
Vieni, se m'hai lasciata:
Vedi che sconsolata14
Sempre sospiro a Te.
Placati meco ormai15,
E torna a me, mia Vita,
E se Tu m'hai ferita,
Sanami ancora Tu.
So ben che di fuggirmi16
Giust'hai ragion, mio Bene;
Ma pur le tue catene
Vedi ch'io porto ancor.
E se per me non mai17
Vi fosse, oh Dio, perdono18,
Sappi che tua pur sono
E sempre tua sarò.
T'amo, sebben mi vedo19
Nemica agli occhi tuoi.
Fuggimi quanto vuoi,
Sempre ti seguirò.
Che col tuo mesto orrore
Al pianto ed al dolore
Chiami l'afflitto cor.
Perdono io pur ti cerco
Se nel mio duolo audace
Vengo a turbar tua pace
Col pianto e coi sospir».
(Manoscritto di Scala).
«Dove mi porto o miro» (Sarn. «Anima Desolata» 1740).
«Amato mio Signore» (Sarn. «Anima Desolata» 1740).