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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
13. AL MEDESIMO.
Confuta una delle obbiezioni proposte.
Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!
SCALA, 18 AGOSTO 1733.
Don Giuseppe, vedo già la svogliatezza che maggiormente vai acquistando di essere nostro. Quando mai si è inteso che un figlio abbia da lasciare la vita più perfetta, per accudire alla madre la quale ha più figli secolari nell'istesso paese, perché? Perché la madre non vuole stare con quelli. Se ella non ci vuole stare, non sei obbligato tu a lasciare dove ti chiama Dio
ad una vita più perfetta, dove servirai Iddio, spogliato di tutto ecc. Orsù, io non ci voglio perdere più parole, le quali già vedo che saranno forse tutte perdute per causa tua; forse non si farà la fondazione di Caiazzo, che già si era appuntata: noi non vogliamo gente a forza.
Almeno parla con D. Gennaro Sarnelli, a cui hai dato parola, ma queste parole non obbligano. Almeno facci favore per la missione, che forse si farà tra breve. Stiamo aspettando l'ultima chiamata, e subito te lo manderò a dire.
Per la tua infermità poi, io ti ho fatto raccommandare a Mamma Maria. Prega almeno per noi. Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa! Sappi però che se non vieni, darai disgusto a Monsignore; del resto, fa quel che ti piace.
Conforme all'edizione romana.