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S. Alfonso Maria de Liguori
Selva di materie predicabili

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Esempio del sentimento di disciplina.

 

Dopo la predica dell'abbandono di Dio. I. Riflessione. Hai inteso, fratello mio, il castigo che meritavi per li peccati tuoi? Meritavi che Dio ti avesse voltate le spalle e non ti perdonasse più. Ma no; il Signore ancora ti aspetta e ti chiama e sta colle braccia aperte per abbracciarti, se vuoi tornare a' piedi suoi. Fratello, non isdegnare più questo Dio che è stato tanto buono con te. Muta vita: che? vuoi aspettare che esso proprio t'abbandoni? II. Moralità. Presto, peccatore mio, datti a Dio. Digli che da oggi in avanti non lo vuoi offendere più. E per lo passato, pregalo che ti perdoni le offese che gli hai fatte. III. Mozione. Piangi, via su, fa penitenza, castiga questo tuo corpo, per lo quale hai disgustato Dio. Via su, alza la mano, alza la voce e cerca perdono a Dio: perdonami, Signore, misericordia; mi pento d'averti offeso, misericordia.

 

Qui subito il padre intonerà il Miserere, che si dirà dagli ecclesiastici che assistono. In mezzo poi al Miserere farà fermare col campanello a qualche versetto che più si confà colla proposizione del sentimento, e farà un altro ma assai più breve sentimento, colla regola di sopra, v. gr.

 

Ne proiicias me a facie tua. Davide, pensando alle offese fatte a Dio, tremava e diceva: ne proiicias me a facie tua. Signore, non mi discacciare dalla tua faccia, come merito.

E tu, fratello mio, che dici? Quante volte hai discacciato Dio dall'anima tua! Meriteresti che ora Dio ti cacciasse anche da questa chiesa. 3. Ma no, senti come ti dice Dio stasera: figlio, cercami perdono, ch'io ti voglio perdonare. Alza dunque di nuovo la voce: perdono, Signore, misericordia.


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Si avverta a far finire la disciplina sempre con fervore; onde, se il fervore del popolo si va raffreddando, si abbrevii il termine della disciplina e si intoni il Gloria Patri. Indi si dirà al popolo: Orsù rispondete alla canzoncina, ma piangendo, piangendo:

Offesi te, mio Dio, caro Signore,

Mio Dio, mar di bontà, fonte d'amore.

Ingrato offesi a torto, offesi a torto

Chi per donarmi vita in croce è morto.

Mi pento, o sommo ben, bontà infinita;

Mai più ti offenderò, mai più in mia vita.

Tutt'i momenti miei, Signor, sian spesi

In pianger quel momento in cui t'offesi.

 

Detta la canzoncina, si fan dire dal popolo tre Ave a Maria ss. colla faccia per terra. E poi si termina dicendo: Sia lodato e ringraziato il ss. sacramento; sia benedetta la santa, immacolata e purissima concezione della b. Vergine Maria. Orsù tutti quelli che s'hanno da confessare venite alla casa. - E qui s'avverta esser necessario che i missionarj e specialmente l'istruttore e predicatore, inculchino sempre al popolo e precisamente agli uomini di venire a confessarsi presto, dicendo che appresso, quando verrà la folla, non avranno soddisfazione. Ciò s'inculchi spesso sin dal principio e con gran vigore; perché altrimenti i missionarj per più giorni staranno a spasso e poi si vedranno tutt'in una volta oppressi dalla moltitudine con gran confusione ed angustia.

 




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