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S. Alfonso Maria de Liguori Selva di materie predicabili IntraText CT - Lettura del testo |
Esempio del soliloquio al popolo, cogli atti d'apparecchio avanti la comunione.
Introduzione. Gaudeamus et exultemus et demus gloriam ei: quia venerunt nuptiae Agni, et uxor eius praeparavit se 1. Non più lagrime di dolore, ma lagrime d'allegrezza e d'amore voglio da voi questa mattina, cristiani miei: Gaudeamus et exultemus. Fate festa, state allegramente; e perché? Venerunt nuptiae Agni. Gesù Cristo, placato già col vostro pentimento, vuol venire questa mattina a sposarsi alle anime vostre colla santa comunione. Voi tanto avete sospirato questo giorno; eccolo è venuto.
Apparecchiatevi, perché lo sposo celeste è già vicino, già sta per entrare ne' vostri cuori.
Atto di fede e di adorazione. S. Teresa si maravigliava di coloro che tanto invidiavano chi si trovava a tempo quando Gesù Cristo stava in terra e potea ciascuno godere della sua presenza, parlargli da faccia a faccia e cercargli le grazie. «Ma noi, dice la santa, non abbiamo lo stesso nostro Salvatore nel ss. Sacramento, che non solo ci fa godere la sua presenza, ma ancora ci dona in cibo le sue carni sacrosante e tutto se stesso?» Così vi assicura Gesù Cristo medesimo stamattina da quell'altare, donde vi dice: Figli miei, quel pane del quale tra poco dovrete cibarvi sappiate che non è pane, ma è lo stesso corpo mio: Accipite et manducate; hoc est corpus meum. Ravvivate dunque la fede. Fede viva vi bisogna per comunicarsi con divozione. Ditemi: chi credete che sia quegli che sta nel ss. Sacramento? È Gesù Cristo. Dica dunque ognuno con me: Ah Gesù mio, io credo fermamente, perché voi l'avete detto, che tutto voi in anima, corpo e divinità state nell'ostia consacrata. Credo che in ricevere voi ricevo quello stesso Figlio di Dio che si è fatto uomo ed è morto per me in croce. Sì, mio Signore, in questo sacramento io vi adoro con tutto il cuore mio, ed unisco la mia adorazione a quella che vi danno gli angeli e Maria ss.
Atto d'umiltà coll'atto di pentimento. Anticamente prima di comunicarsi il diacono gridava al popolo dall'altare: Si quis non est sanctus non accedat ad sacramentum. Fratelli miei, voi volete questa mattina ricevere Gesù Cristo: ma siete santi? no? almeno umiliatevi, e dica ognuno: Domine, non sum dignus. Signore, io non son degno di ricevervi, non son degno neppure di stare alla vostra presenza: per li peccati miei meriterei d'essere cacciato da questa chiesa e di stare nel fondo dell'inferno. Ma no, Gesù Cristo non vuole che lasciate d'accostarvi a riceverlo. Egli si è dichiarato: Eum qui venit ad me non eiiciam foras: Chi viene a me pentito ec. io non lo discaccerò. Avete inteso? Accostatevi dunque, ma accostatevi piangendo per tutte le offese che gli avete fatte (Qui si prenda il crocefisso).
Digli, fratello: ecco, o Signore, quel traditore tanto da te amato e tanto ingrato con te. Dio mio, io spero che già m'abbiate perdonato, ma se mai, chi sa? non m'aveste perdonato ancora, perdonatemi ora, prima che vi riceva, mentr'io mi pento ec.