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S. Alfonso Maria de Liguori Selva di materie predicabili IntraText CT - Lettura del testo |
Motivi diversi per l'atto di dolore.
Peccatore mio, discaccia stasera il timore. Che paura hai? tu da tanti anni fuggi da Dio, e Dio non ha lasciato di venirti appresso; e stasera, che tu vuoi mutar vita e ti penti d'averlo offeso, ti vuole discacciare Dio? Presto pentiti, piangi ecc. 2. Dice s. Agostino: ecco, quel povero pastore perde un vitello e piange; perde una pecorella e piange: e tu hai perduto Dio, quel sommo bene, e non piangi? 3. Fratello mio, Dio ti va trovando per far pace con te; e tu non
vuoi far pace con Dio? Presto su ec. 4. Hai timore che Gesù Cristo ti discacci? No, senti come Gesù Cristo dice nell'evangelio: Eum qui venit ad me non eiiciam foras1. Io non so discacciare chi viene a me pentito. Hai inteso? Presto ecc. 5. Oh quanto si consola Dio quando vede un peccatore che piange i peccati suoi! Fratello mio, quanti disgusti hai dati a Dio! Dagli questo gusto stasera, digli di cuore: Signor mio, mi pento di averti offeso. 6. Dimmi, peccatore: si meritava d'esser trattato Gesù Cristo come tu l'hai trattato? Ma Gesù Cristo non vuole che tu ti disperi; cercagli perdono ecc. 7. Hai desiderio tu d'essere perdonato da Dio? Sappi che Dio ha più desiderio di perdonare te. 8. Vedi qua Gesù Cristo, vedi quanto gli costa l'anima tua. Vedi quanto ha fatto per te. E tu hai perduto Gesù Cristo per niente! 9. Tu hai voltate le spalle a Dio, e Dio ha voltate le spalle a te. Ma senti come ti dice stasera Gesù Cristo: Convertimini ad me... et convertar ad vos2. Lascia il peccato, voltati a me, ed io t'abbraccio. 10. Peccatore, da quanti anni fuggi da Dio che ti viene appresso? Senti quel che ti dice stasera: Pecorella mia, ferma, ferma, non fuggire più da me, che ti voglio bene e ti voglio salva. 11. Ti parla stasera il Signore, quasi piangendo la tua ruina: Quare moriemini, domus Israel3? Figlio, ti dice, perché ti vuoi dannare e andare ad ardere ecc.? Ma tu dici: che ho da fare? i peccati son fatti. E perciò soggiunge il Signore: Revertimini et vivite4: Ritorna a me, pentiti, ed io ti perdono. 12. Ecco Gesù Cristo che sta colle braccia aperte e ti dice: Figlio, cercami perdono, perché ti voglio perdonare. 13. Peccatore, avresti desiderio di sentire ancora tu le parole che Gesù Cristo disse alla Maddalena: Mulier, remittuntur tibi peccata tua? Ma se le vuoi sentire, buttati tu pure, come la Maddalena, piangendo ai piedi suoi ecc. 14. Consolati, peccator mio, che non hai che fare con qualche uomo di terra, ma con Dio. Se avessi che fare con qualche persona che tu avessi offesa quanto hai offeso Dio, io ti direi che poca speranza ci è di perdono. Ma hai che fare con Dio ch'è d'infinita misericordia, l'avessi tu offeso per cinquant'anni continui con mille peccati mortali al giorno, basta che tu gli dica stasera: Signore, mi pento ecc.: e Dio ti risponde: Ed io ti perdono di tutti i disgusti che m'hai dato. Di questi motivi se ne possono formar molti altri simili. Si son posti i notati di sopra per esempio.
Queste son le regole per predicare; ma la prima regola è quella che diede il p.m. Avila ad un sacerdote, a cui dimandando questi qualche buona regola per predicare bene, rispose: «Se volete predicar bene, amate assai Gesù Cristo». Il predicar bene consiste nel conseguir l'intento della predica, cioè che gli ascoltanti si convertano a Dio e mettano in esecuzione quel che loro dice il predicatore; e questo è quel che ottengono i predicatori che assai amano Dio. Si narra nelle cronache teresiane5 di un certo padre scalzo teresiano, chiamato fra Giuliano di s. Paolo, che, predicando egli, con tutto che poco avesse studiato, le genti correano a folla ad ascoltarlo e si convertivano, cavando tutti gran frutto dalle sue
prediche. Una persona dimandò a quel popolo che cosa trovassero di buono in quel predicatore, che tutti andavano a sentirlo? Risposero: «Noi andiamo a sentirlo perché è santo; egli piange alla messa, poco mangia, poco dorme, va sempre cogli occhi bassi, fa sempre orazione, non parla che cose di Dio e del nostro bene: e perciò facciamo quello che ci dice». Dunque avea ragione il padre Avila di dire che la prima e più importante regola di ben predicare è l'amare Dio.