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S. Alfonso Maria de Liguori
Selva di materie predicabili

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 Modo della licenziata.

 

Fatta la mentovata preghiera alla divina Madre, il predicatore prima di dare la benedizione si licenzierà dal popolo nel seguente modo: Or via, figli miei, è finita la missione. Prima che mi parta, voglio che mi perdoniate, se mai col parlare ho dato qualche dispiacere ad alcuno. Io per altro ho parlato sempre in generale, e non ho inteso mai di offendere alcuno in particolare. Tutte le parole aspre e rimproveri li ho detti e fatti non contro di voi, ma contro i vizj, perché voglio vedervi tutti salvi. Del resto, se mai ho ecceduto, se v'ho dato troppo tedio, se sono stato troppo indiscreto nello sgridarvi, e specialmente di tutti gl'impedimenti che ho posti al vostro profitto coi difetti miei, ve ne cerco perdono, e voi pregate Gesù Cristo che mi perdoni.

 

Io poi vi ringrazio dell'assistenza che mi avete fatta in questi giorni e dell'ubbidienza che mi avete usata. Benedico tutti i miei sudori e le fatiche che ho fatte per voi in questi giorni, e tutte le offerisco a Dio per la vostra salute eterna; e mi protesto ch'io sono pronto a dar la vita per ognuno di voi, acciocché tutti quanti siamo qui ci salviamo e ci abbiamo a rivedere un giorno tutti uniti in paradiso.

 

Io mi parto contento del gran bene che si è fatto in questa missione. Un solo pensiero m'affligge il cuore, pensando chi sa se alcuno di voi con tutta la missione resti in disgrazia di Dio. Ma, peccatore mio, se ci stai qui, sappi, che se la missione è finita, non è finita ancora per te la misericordia di Dio. Non ti disperare; se vuoi far pace con Dio, ancora è tempo; cercagli perdono, ed esso ti perdona. Eccolo qua (si mostri il crocifisso). Gesù Cristo ancora ti chiama e sta colle braccia aperte per accoglierti e perdonarti. Gli dica ognuno così: Signore, io spero che già m'abbi perdonato; ma se mai per colpa mia non mi avessi perdonato ancora, perdonami in questa ultima sera della missione, mentre, Dio mio, bontà infinita, mi pento d'averti offeso ec. Ma allegramente, figli miei, io spero che Dio v'abbia tutti perdonati: quel che bisogna fare ora per salvarvi si è che seguitiate a stare in grazia di Dio; perché se tornate a tradirlo dopo la missione, ho gran timore che Dio vi volti le spalle e v'abbandoni. Via su, fa una bella risoluzione, se


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non l'hai fatta ancora, cristiano mio, falla stasera: volta le spalle al mondo; che te ne trovi di tanti peccati fatti? Su, datti ora a Dio, comincia ad amare questo Dio che ti ha usate tante misericordie ed ora tanto t'ama, come spero; e non perdere tutto il bene che t'hai guadagnato in questi giorni.

 

Figli miei, io mi parto; ma vedete chi vi lascio (si mostri il crocifisso); vi lascio questo bello Dio: sappiatelo amare. Buon uomo mio, io mi parto, ma ti lascio questo buon amico, che t'ama più d'ogni altro amico, più d'ogni tuo parente o fratello, più di tuo padre, più di tutti. Donna, zitella o maritata che sii, io mi parto, ma ti lascio dentro il cuore tuo questo Dio innamorato, ch'è morto per te: abbraccialo e sappigli voler bene. E a tutti poi dico: anime redente da Gesù Cristo, non mi offendete più questo buon Signore. Che dite? Lo volete offendere più? Mai più. Oimè, come lo dite freddo! Alzate la voce: Dio mio, mai più, prima morire mille volte che perdere la grazia tua. Orsù alzate la mano e date la parola a Gesù Cristo di non offenderlo più. Or via vi voglio benedire. Ma prima facciamo un patto: voi avete da pregare per me, ed io per voi; io vi raccomanderò ogni giorno alla messa, e voi ogni giorno ditemi tre Ave Maria, dopo che avete detto il rosario; e quando sentirete che son morto, vi prego a fare una comunione per l'anima mia.

 




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