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S. Alfonso Maria de Liguori
Selva di materie predicabili

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Del piantar le croci.

 

Questa funzione riesce molto tenera e si fa nel seguente modo. Dopo l'ultima meditazione dell'esercizio divoto pubblicherà il predicatore che, per memoria così della passione di Gesù Cristo, come della missione, si pianteranno le croci le quali ognuno che poi andrà a visitarle, guadagnerà dieci mila anni d'indulgenza, recitando cinque Pater ed Ave in memoria della passione di Gesù Cristo o de' dolori di Maria1.

 

Terminata dunque la meditazione, usciranno i padri da dietro l'altar maggiore, ciascuno portando la sua croce sulle spalle, andando in fila l'uno appresso all'altro con due torce davanti ad ogni croce, Giunti che saranno poi al luogo destinato a piantarsi le croci, le medesime si porranno distese a terra, e poi si farà per ogni croce che si pianta il suo sentimento. Avverta il predicatore a dire che, nell'uscir la detta processione dalla chiesa, prima escano gli uomini poi le donne, per evitare che non si mischino insieme donne e uomini; e quando si fanno i sentimenti attendano i padri a fare star divisi gli uomini dalle donne, acciocché non succeda qualche inconveniente, essendo tempo di notte in cui ordinariamente occorre a farsi la suddetta funzione. Questi sentimenti saranno brevissimi, acciocché riescano fervorosi e senza tedio del popolo che assiste. Le croci saranno cinque, e cinque saranno i sentimenti in memoria dei cinque misteri principali della passione, che sono gli stessi del rosario: orazione all'orto, flagellazione, coronazione di spine, viaggio al calvario e crocifissione. Ciascun sentimento conterrà tre parti: l'esposizione del mistero, l'enunciazione della grazia che si dimanda e la preghiera. Per prima dunque si esporrà il mistero in memoria di cui si pianterà quella croce. Per seconda si enunzierà la grazia che dovrà domandare all'eterno Padre per li meriti di Gesù Cristo; ciascuno che poi visiterà quella croce, giusta il mistero che si enunzia, v. gr. all'orazione nell'orto, si cerca il perdono de' peccati: alla flagellazione, la virtù della castità: alla coronazione, la vittoria contro i mali pensieri: al viaggio al Calvario, la pazienza ne' travagli: alla crocifissione, la santa perseveranza. Per terza, in alzarsi ogni croce, si domanderà attualmente la grazia, secondo si è divisato. Ed in fine d'ogni sentimento poi si canterà da un padre la seguente canzoncina:

Io ti adoro, o santa croce,

Duro letto del mio Signore;

Io ti adoro con tutto il cuore

E ti lodo colla voce:

Io ti adoro, o santa croce.

 




1 Viva in ap. Iubil. in calce Trutinae §. ult.






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