XI Dei maestri di scuola
Alcuni per mancanza di mezzi non hanno possibilità di imparare a leggere, né
opportunità di miglioramento; nel concilio Lateranense 28 si provvide,
con pia disposizione che in ogni chiesa cattedrale si assegnasse un beneficio
conveniente ad un maestro, che istruisse gratuitamente i chierici della stessa
chiesa e altri scolari poveri, venendo così incontro alle necessità del maestro
e aprendo la via alla scienza agli scolari.
Poiché in molte chiese ciò non si osserva affatto, volendo ridare vigoria
tale prescrizione, aggiungiamo che non solo in ogni chiesa cattedrale, ma anche
nelle altre in cui vi siano mezzi sufficienti, venga scelto dal prelato un
maestro adatto; esso sia scelto insieme col capitolo, o con la maggioranza di
esso e la parte più prudente; questi istruirà i chierici di quelle chiese e
delle altre, gratuitamente, nella grammatica e nelle altre discipline come
meglio potrà.
La chiesa metropolitana abbia tuttavia un teologo che possa istruire i
sacerdoti e gli altri nella sacra scrittura, e li formi specialmente in quanto
riguarda la cura delle anime. A ciascun maestro sia assegnata dal capitolo la
rendita di una sola prebenda, e altrettanto dal metropolita per il teologo; con
ciò, però, egli non entra a far parte del capitolo, ma percepisce il beneficio
solo finché dura l'insegnamento. Se poi la chiesa metropolitana si trova
gravata da due insegnanti, allora essa provveda al teologo nel modo che abbiamo
detto, e al maestro di grammatica faccia in modo che provveda sufficientemente
un'altra chiesa della città o della diocesi.
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