XIX Divieto di ingombrare le chiese con oggetti profani
Non vogliamo tollerare che alcuni chierici si servano delle chiese per
depositare le suppellettili loro e di altri di modo che esse assomigliano più a
case di laici che a delle basiliche di Dio. Essi dimenticano che il Signore
non permetteva che un vaso venisse portato per il tempio 30.
Altri non hanno per le loro chiese alcuna cura, permettono che i vasi sacri,
i paramenti liturgici, le nappe dell'altare, e perfino i corporali, siano così
sporchi che ad alcuni fanno ribrezzo.
Poiché, dunque, lo zelo della casa di Dio ci divora 31, proibiamo
con ogni fermezza di depositare queste suppellettili nelle chiese, salvo che,
in caso di incursioni nemiche, di incendi improvvisi, o di altre urgenti
necessità, non si debba cercar rifugio in esse a condizione che passato il
pericolo gli oggetti siano riportati al loro posto. Comandiamo anche che i
luoghi di culto, i vasi sacri, i corporali, le vesti cui abbiamo accennato,
siano conservati puliti. E’ infatti assurdo che si tolleri negli oggetti sacri
tale sporcizia, che sarebbe vergognosa anche nelle cose profane.
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