Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino
La Sicilia nel 1876

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO PRIMO   CONDIZIONI POLITICHE E AMMINISTRATIVE DELLA SICILIA
    • CONDIZIONI POLITICHE E AMMINISTRATIVE         Capitolo I. CONDIZIONI GENERALI
      • III. LE PROVINCE TRANQUILLE
        • § 37. — Condizioni sociali delle provincie orientali uguali a quelle del rimanente dell’Isola.
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

§ 37. — Condizioni sociali delle provincie orientali uguali a quelle del rimanente dell’Isola.

Ma se, lasciando da parte queste manifestazioni esteriori e derivate, per quanto importanti, ci volgiamo ad esaminare le condizioni sociali in loro stesse, ci ritroviamo pur troppo in paese di conoscenza. Certamente, manca nelle provincie orientali quella classe di malfattori che desola le altre; sono rare le violenze sanguinarie; ma ciò è in gran parte perchè i prepotenti sanno con altri mezzi prevalere a dispetto delle leggi e della giustizia. Da un lato, la classe abbiente ha saputo conservare preziosamente il monopolio della forza ed impedire fino adesso che lo dividessero con lei, servendola, dei facinorosi venuti su dalle classi infime della società; dall’altra parte, la popolazione di ogni classe, o per indole o per tradizione o per qualsiasi ragione è piuttosto portata ad usare l’astuzia che la violenza. Ma gli effetti finali vengono ad esser sempre i medesimi. In questa parte, come in tutte le altre dell’Isola, si adopera la legge soltanto per eluderla: v’è una cospirazione generale e permanente per far sfuggire alla legge coloro che l’hanno offesa se, offendendola, non hanno leso gli interessi di qualcuno fra coloro che prevalgono. Un piccolo numero di persone s’impone all’intera società e ne volge a proprio profitto le ricchezze e la forza. Nel campo delle relazioni private, le prepotenze, usandosi più generalmente da ricco a povero, fanno meno rumore e sono meno conosciute, le frodi di una infinita popolazione di faccendieri, non assumendo la forma di offese aperte e violenti alle leggi, non sollevano scandali e non sono conosciute fuori del luogo dove si commettono. Ma il disordine in tutte le relazioni sociali private e pubbliche qui come nel rimanente dell’Isola è profondo, e si estende a tutto. Ben più, quegli elementi di violenza che nelle provincie orientali dell’Isola sono in piena attività, qui esistono in germe e sono pronti a fiorire alla prima circostanza favorevole. Già in Messina mostrarono i loro frutti, e sono ovunque abbastanza sviluppati perchè, se qualcuno abbia un valido movente a far commettere un omicidio, non peni a trovare il braccio che lo eseguisca. Si sono presentati parecchi casi di uomini della classe abbiente che, volendo dar moglie ai loro figli si sbarazzavano delle drude di questi facendole uccidere. In un Comune della provincia di Siracusa che prima era fra i più tranquilli, da alcuni anni, gli odii si sono inaspriti fra le due famiglie che tengono diviso il paese, ed è già stato commesso un omicidio in circostanze tali, che nel centro della provincia di Palermo non si potrebbe far di meglio. Un sicario, per mandato di una di queste famiglie, uccise un membro dell’altra, mentre era la sera nella casina di società piena di gente, tirandogli dalla strada una fucilata per la finestra. I facinorosi non essendo in questa parte dell’Isola potentemente organizzati come in altre, l’autore e i mandanti del delitto sono stati arrestati. Però, a quanto pare, fu trovato modo di fare assalire per la strada la corriera il giorno che portava il loro processo a Palermo presso la sezione d’accusa della Corte d’appello. Questa fu svaligiata, e le carte del processo portate via.

La vista delle condizioni dell’Isola intera senza distinzione di provincie, ispira un profondo sconforto. L’animo prova una continua vicenda di sdegno e di pietà verso i vari elementi che vanno cozzandosi ciecamente in quella disperata confusione, prova uno smarrirsi e un confondersi di tutti quei criterii e concetti di buon governo che nelle università e nei libri si è imparato a ritenere per sicuri, e un dubbio doloroso che tutti quei principii di giustizia e di libertà, nei quali si era abituati a credere quasi come in una religione, non siano altro che discorsi bene architettati per coprir magagne che l’Italia è incapace di curare, una vernice per lustrare i cadaveri.


 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License