III.
I
MALFATTORI IN PROVINCIA
§ 60. — Condizioni speciali
dell’industria dei malfattori in provincia.
Il fenomeno dei predominio della
violenza è nei suoi elementi essenziali, simile a Palermo e in provincia. Esso
vi è ugualmente reso possibile dalle condizioni sociali già descritte. Per le
ragioni storiche già esposte, l’esercizio della violenza vi è venuto in mano ad
una classe indipendente di facinorosi che ha forza, mezzi di azione,
ordinamento, industria ed interessi suoi propri. Questa ha acquistato il
predominio coll’affermare la sua potenza con mezzi e per fini suoi propri. Ed
una volta acquistata la preponderanza, reagisce a sua volta sui costumi e le
condizioni sociali. L’esistenza di questo organismo indipendente e completo di
per sè stesso, è assicurata contro la forza dell’autorità governativa per mezzo
della protezione o della neutralità benevola della classe dominante, il cui
ordinamento si appoggia su di esso. Ma la differenza fra Palermo e la provincia
sta in questo: che il campo nel quale si esercita la industria indipendente dei
facinorosi è nell’uno e nell’altra diverso; che in conseguenza questa classe
assume in provincia caratteri diversi da quelli che ha in Palermo, e perciò la
sua influenza sui costumi delle popolazioni ha effetti un poco differenti. Ed
assumono pure forma diversa le relazioni che ha con essa la classe dominante.
La descrizione che adesso faremo
dei fenomeni che presenta la mafia di provincia, il brigantaggio e il
malandrinaggio, sarà dunque resa più facile dall’analisi già fatta, giacchè
avremo solamente da esporre le cause locali che imprimono, in provincia, alla
industria indipendente dei malfattori la sua forma speciale, e il modo in cui
questa forma speciale reagisce sui costumi; finalmente le relazioni con questa
industria della classe dominante, in quanto differiscono da quelle già trovate
in Palermo.
L’impossibilità già da noi accennata106, di stabilire
una distinzione netta fra le varie forme dell’industria dei facinorosi, ci
costringe, nel descrivere le sue condizioni in provincia, a scegliere per
principiare fra tutte le forme che essa industria ivi assume, la più dissimile
da quelle che abbiamo viste esistere in Palermo, per poi seguire la gradazione
insensibile delle modificazioni che subisce a seconda della infinita varietà
delle circostanze in mezzo alle quali si esercita, fino al punto in cui si
manifesta con atti identici a quelli della mafia palermitana.
Principieremo dunque col brigantaggio e il malandrinaggio.
Lasceremo da parte le origini
storiche di questo fenomeno. Esse hanno oramai per noi un interesse secondario
dopo la descrizione già da noi fatta nel capitolo secondo, delle cagioni
storiche della presente condizione sociale dell’Isola in generale. E ci
partiremo dal fatto che nel 1860 esisteva, come in Palermo, così in una parte
delle provincie di Sicilia, una classe di persone dedita all’industria del
delitto, la quale ebbe dai fatti della rivoluzione occasione di accrescersi.
Esporremo più tardi le ragioni per cui questa classe di facinorosi non esista
in talune parti della Sicilia, quantunque le condizioni sociali e morali siano
simili in tutta l’Isola. Per adesso non abbiamo carico di dimostrare altro, se
non che questa classe di persone ha potuto dopo il 1860, come prima e meglio di
prima, continuare l’esercizio della sua industria.
L’industria del malfattore in
provincia si esercita principalmente per mezzo del brigantaggio e del
malandrinaggio, sotto forma di grassazione, lettera di scrocco, abigeato (ossia
furto di bestiame) e ricatto. Questi sono, per la natura stessa delle cose, i
principali generi di speculazione, perchè da questi soli il malfattore può
trarre guadagni costanti e fino a un certo punto sicuri. E ciò a cagione delle
condizioni della industria e del commercio nell’interno della Sicilia. Ivi
infatti gli interessi sono quasi esclusivamente agricoli. La classe della quale
il malfattore è sempre certo di poter trarre guadagni è quella dei proprietari
e capitalisti agricoltori. Il fondo sul quale è assicurato di poter sempre
prelevare il suo profitto, è la ricchezza agricola sotto tutte le sue forme, i raccolti,
gli alberi e i caseggiati rurali, dove ve ne sono, e il bestiame. Le persone
sulle quali il malfattore esercita le sue speculazioni devono inevitabilmente
stare in campagna o sempre, o spesso, o di quando in quando; giacchè il
proprietario o il fittaiuolo deve pur sorvegliare le colture, devono pure i
suoi impiegati risiedere sui fondi a loro affidati. La campagna è dunque sede
principale della industria dei malfattori provinciali.
Non mancano del tutto, è vero, a
questi anche altre materie sulle quali esercitare il loro mestiere, giacchè
gl’interessi agricoli per essere principalissimi nell’interno dell’Isola pure
non sono i soli; ma gli altri sono troppo poco numerosi e poco considerevoli
per dare occasioni a guadagni continuati, e ne parleremo dopo. Oltre alle
cagioni adesso descritte, favoriscono l’industria dei malfattori in campagna
anche le condizioni topografiche. Il piccolo numero delle case rurali, il
terreno nudo d’alberi, leggermente ondulato, permettono al malfattore di
sorvegliare uno spazio estesissimo e di riconoscere da lontano così la forza
pubblica dall’uniforme, come le persone ch’egli intende assalire, mentre non
l’impediscono di nascondersi al bisogno dietro una piega di terreno. D’altra
parte, non avendo egli stesso nulla che lo distingua dal pacifico cittadino in
un paese dove niuna persona agiata gira la campagna senza schioppo, il vedere
da lontano gli giova, l’esser visto non gli nuoce.
In mezzo a queste circostanze di
fatto, che del resto non hanno nulla di esclusivamente siciliano, ed anche
nella stessa Isola si presentano pure in altre parti, dove la sicurezza
pubblica è perfetta, operano i loro effetti quelle condizioni che in una parte
della Sicilia favoriscono l’industria dei malfattori. Ci rimane da descrivere
sotto quali forme si manifestino, in siffatte circostanze, gli effetti di
queste condizioni. E fra queste forme analizzeremo per la prima quella del
brigantaggio come la più completa e la più perfetta. Il malandrinaggio verrà
dopo.
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