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Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino
La Sicilia nel 1876

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO PRIMO   CONDIZIONI POLITICHE E AMMINISTRATIVE DELLA SICILIA
    • Capitolo III. LA PUBBLICA SICUREZZA
      • III. I MALFATTORI IN PROVINCIA
        • § 60. — Condizioni speciali dell’industria dei malfattori in provincia.
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III.

I MALFATTORI IN PROVINCIA

 

 

§ 60. — Condizioni speciali dell’industria dei malfattori in provincia.

Il fenomeno dei predominio della violenza è nei suoi elementi essenziali, simile a Palermo e in provincia. Esso vi è ugualmente reso possibile dalle condizioni sociali già descritte. Per le ragioni storiche già esposte, l’esercizio della violenza vi è venuto in mano ad una classe indipendente di facinorosi che ha forza, mezzi di azione, ordinamento, industria ed interessi suoi propri. Questa ha acquistato il predominio coll’affermare la sua potenza con mezzi e per fini suoi propri. Ed una volta acquistata la preponderanza, reagisce a sua volta sui costumi e le condizioni sociali. L’esistenza di questo organismo indipendente e completo di per stesso, è assicurata contro la forza dell’autorità governativa per mezzo della protezione o della neutralità benevola della classe dominante, il cui ordinamento si appoggia su di esso. Ma la differenza fra Palermo e la provincia sta in questo: che il campo nel quale si esercita la industria indipendente dei facinorosi è nell’uno e nell’altra diverso; che in conseguenza questa classe assume in provincia caratteri diversi da quelli che ha in Palermo, e perciò la sua influenza sui costumi delle popolazioni ha effetti un poco differenti. Ed assumono pure forma diversa le relazioni che ha con essa la classe dominante.

La descrizione che adesso faremo dei fenomeni che presenta la mafia di provincia, il brigantaggio e il malandrinaggio, sarà dunque resa più facile dall’analisi già fatta, giacchè avremo solamente da esporre le cause locali che imprimono, in provincia, alla industria indipendente dei malfattori la sua forma speciale, e il modo in cui questa forma speciale reagisce sui costumi; finalmente le relazioni con questa industria della classe dominante, in quanto differiscono da quelle già trovate in Palermo.

L’impossibilità già da noi accennata106, di stabilire una distinzione netta fra le varie forme dell’industria dei facinorosi, ci costringe, nel descrivere le sue condizioni in provincia, a scegliere per principiare fra tutte le forme che essa industria ivi assume, la più dissimile da quelle che abbiamo viste esistere in Palermo, per poi seguire la gradazione insensibile delle modificazioni che subisce a seconda della infinita varietà delle circostanze in mezzo alle quali si esercita, fino al punto in cui si manifesta con atti identici a quelli della mafia palermitana. Principieremo dunque col brigantaggio e il malandrinaggio.

Lasceremo da parte le origini storiche di questo fenomeno. Esse hanno oramai per noi un interesse secondario dopo la descrizione già da noi fatta nel capitolo secondo, delle cagioni storiche della presente condizione sociale dell’Isola in generale. E ci partiremo dal fatto che nel 1860 esisteva, come in Palermo, così in una parte delle provincie di Sicilia, una classe di persone dedita all’industria del delitto, la quale ebbe dai fatti della rivoluzione occasione di accrescersi. Esporremo più tardi le ragioni per cui questa classe di facinorosi non esista in talune parti della Sicilia, quantunque le condizioni sociali e morali siano simili in tutta l’Isola. Per adesso non abbiamo carico di dimostrare altro, se non che questa classe di persone ha potuto dopo il 1860, come prima e meglio di prima, continuare l’esercizio della sua industria.

L’industria del malfattore in provincia si esercita principalmente per mezzo del brigantaggio e del malandrinaggio, sotto forma di grassazione, lettera di scrocco, abigeato (ossia furto di bestiame) e ricatto. Questi sono, per la natura stessa delle cose, i principali generi di speculazione, perchè da questi soli il malfattore può trarre guadagni costanti e fino a un certo punto sicuri. E ciò a cagione delle condizioni della industria e del commercio nell’interno della Sicilia. Ivi infatti gli interessi sono quasi esclusivamente agricoli. La classe della quale il malfattore è sempre certo di poter trarre guadagni è quella dei proprietari e capitalisti agricoltori. Il fondo sul quale è assicurato di poter sempre prelevare il suo profitto, è la ricchezza agricola sotto tutte le sue forme, i raccolti, gli alberi e i caseggiati rurali, dove ve ne sono, e il bestiame. Le persone sulle quali il malfattore esercita le sue speculazioni devono inevitabilmente stare in campagna o sempre, o spesso, o di quando in quando; giacchè il proprietario o il fittaiuolo deve pur sorvegliare le colture, devono pure i suoi impiegati risiedere sui fondi a loro affidati. La campagna è dunque sede principale della industria dei malfattori provinciali.

Non mancano del tutto, è vero, a questi anche altre materie sulle quali esercitare il loro mestiere, giacchè gl’interessi agricoli per essere principalissimi nell’interno dell’Isola pure non sono i soli; ma gli altri sono troppo poco numerosi e poco considerevoli per dare occasioni a guadagni continuati, e ne parleremo dopo. Oltre alle cagioni adesso descritte, favoriscono l’industria dei malfattori in campagna anche le condizioni topografiche. Il piccolo numero delle case rurali, il terreno nudo d’alberi, leggermente ondulato, permettono al malfattore di sorvegliare uno spazio estesissimo e di riconoscere da lontano così la forza pubblica dall’uniforme, come le persone ch’egli intende assalire, mentre non l’impediscono di nascondersi al bisogno dietro una piega di terreno. D’altra parte, non avendo egli stesso nulla che lo distingua dal pacifico cittadino in un paese dove niuna persona agiata gira la campagna senza schioppo, il vedere da lontano gli giova, l’esser visto non gli nuoce.

In mezzo a queste circostanze di fatto, che del resto non hanno nulla di esclusivamente siciliano, ed anche nella stessa Isola si presentano pure in altre parti, dove la sicurezza pubblica è perfetta, operano i loro effetti quelle condizioni che in una parte della Sicilia favoriscono l’industria dei malfattori. Ci rimane da descrivere sotto quali forme si manifestino, in siffatte circostanze, gli effetti di queste condizioni. E fra queste forme analizzeremo per la prima quella del brigantaggio come la più completa e la più perfetta. Il malandrinaggio verrà dopo.

 

 




106 Vedi sopra, pag. 116 [§ 50 Nota per l'edizione elettronica Manuzio]..






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