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Leopoldo Franchetti e Sidney Sonnino
La Sicilia nel 1876

IntraText CT - Lettura del testo

  • LIBRO PRIMO   CONDIZIONI POLITICHE E AMMINISTRATIVE DELLA SICILIA
    • Capitolo III. LA PUBBLICA SICUREZZA
      • IV. I RIMEDI
        • § 76. — Come debba mantenersi più rigorosamente il segreto delle denunzie ricevute dall’autorità, e quello delle istruzioni penali.
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§ 76. — Come debba mantenersi più rigorosamente il segreto delle denunzie ricevute dall’autorità, e quello delle istruzioni penali.

Ma quando pure i provvedimenti ora proposti ottenessero il loro intento, rimarrebbe da assicurare la segretezza delle denunzie e delle istruzioni penali indispensabile in Sicilia più che altrove. Finchè il segreto non sarà assicurato ai denunciatori, questi saranno rarissimi160; e si ode spesso lamentare in Sicilia che denuncie pericolose per i loro autori siano venute a cognizione degli interessati. La segretezza delle istruzioni penali non esiste che di nome. È frequentissimo il caso che taluno riceva avviso del suo imminente arresto a tempo per poter fuggire. Per rimediare a ciò, è necessaria una prudenza molto maggiore dell’attuale nelle autorità quando ricevano denuncie. Tutte le lettere ed altri documenti concernenti rivelazioni non dovrebbero esser conosciuti che dai funzionari per i quali sono assolutamente indispensabili. È necessario che questi funzionari non siano esposti a subire pressioni di specie alcuna che li inducano a palesarle, e perciò il minor numero possibile di loro deve esser siciliano. Conviene che siano soppresse talune formalità, anche se perciò si debba rinunziare alle garanzie contro abusi di altra specie. Si è dato il caso che fosse da alcuni interessati risaputa una denuncia, perchè al suo autore fu fatta firmare la ricevuta della taglia pagatagli in ricompensa dall’autorità. Esso venne ucciso tre giorni dopo. Ma il mezzo principale col quale vengono palesati i segreti degli uffici di polizia e di istruzione è il basso personale di siffatti uffici, quasi tutto composto di Siciliani: uscieri, scrivani ec. Anche se questi impiegati non hanno per conto loro relazioni colla mafia esiste nelle città principali una classe di avvocatucoli, il cui mestiere consiste nell’accattare siffatti segreti. Il solo rimedio sarebbe non lasciare un solo basso impiegato siciliano negli uffizi di pubblica sicurezza ed in quelli dei tribunali, e disporre il servizio in modo da poter fare a meno degli scrivani temporanei.

Naturalmente il bisogno comune a tutta Italia di una riforma nella procedura delle istruzioni penali la quale le renda più rapide, è, più che in ogni altra parte, stringente m Sicilia. Lasciamo agli specialisti il trattare siffatto argomento161. ci dilungheremo qui su tutte le riforme particolari colle quali si toglierebbe facilità a commettere taluni delitti o si renderebbe più facile lo scuoprire i colpevoli.

 

 




160 Si noti che qui parliamo dell’istruzione solamente, non del dibattimento pubblico. Quando ragioneremo di questo, avremo luogo di proporre quei provvedimenti che, a parer nostro, toglierebbero in parte gl’inconvenienti della pubblicità data alle denuncie durante il dibattimento, ed esporremo come un’azione efficace della giustizia toglierebbe in un tempo non molto lungo il pericolo per chi facesse rivelazioni anche palesi. Ad ogni modo osserveremo fin d’ora che molte rivelazioni e non delle meno importanti, non hanno necessità di venir manifestate nel dibattimento pubblico. Tale sarebbe, per esempio, quella di colui che insegnasse all’autorità il ricovero di un malfattore già ricercato.



161 Vedi le proposte della Commissione d’inchiesta dirette a render più rapide le istruzioni. (Relazione della Commissione d’inchiesta per la Sicilia, pag. 156 e 157). Vedi pure la già citata relazione del procuratore generale comm. Calenda per l’anno 1873, a pag. 57. Ivi: — «e ciò senza addentrarci in quelle più ampie investigazioni sulla convenienza di limitare il numero de’ rinvii dei processi alla Sezione d’accusa, bastando l’opera delle Camere di consiglio in taluni casi,... ecc.».






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