§ 98. — Come in Sicilia il
fatto non risponda alla teoria di governo ricevuta in Italia.
Non è questo il luogo di
ricercare fino a qual punto il fatto risponda alla teoria nell’Italia in
generale. Certo è che non vi risponde in Sicilia. Quivi la classe abbiente è
scarsa, e in questa l’influenza e l’autorità è monopolio esclusivo di
pochissimi. Essi soli hanno voce tanto forte da farsi sentire, e mezzi tanto
efficaci da farsi temere dal Governo; da loro dipende l’elezione dei deputati;
a piacer loro si manifestano quei fenomeni che in altri paesi sono a torto od a
ragione considerati come la espressione dell’opinione pubblica. D’altra parte,
gli interessi di questi pochi non hanno nulla che fare con quelli della
popolazione in generale; sono interessi strettamente personali di loro o di
quegli altri individui che per relazioni di clientela fanno capo a loro. Diremo
più: se l’interesse generale sta principalmente nella pubblica sicurezza,
nell’impiego a vantaggio di tutti del pubblico patrimonio, nell’applicare in
modo uguale per tutti le leggi di ogni specie, gl’interessi di quei pochi sono
contrari a quelli dell’universale, giacchè quello che per loro importa più, è
di mantenere la propria autorità, e questa si fonda in parte, ne abbiano essi o
no coscenza, sul proteggere e sul mantenere in stato i malfattori; e si fonda
del tutto sull’assicurare a sè, e più che a sè ai propri clienti, sotto una
forma o sotto un’altra, l’utile dei patrimoni pubblici di ogni specie;
finalmente sul far prevalere, ovunque sia bisogno, a vantaggio proprio e dei
clienti, la propria volontà, sopra quella della legge.
In conseguenza, più un
provvedimento o un funzionario sono efficaci nel promuovere il vantaggio
generale, maggiore è l’opposizione che incontrano in quel ristretto numero di
persone che in Sicilia forma la classe dominante: opposizione nel maggior
numero dei casi sincerissima, come quella di persone che non conoscono nè
ammettono stato sociale diverso da quello in cui vivono. Di modo che un Governo
il quale si regoli sull’approvazione o disapprovazione di quella classe per
conoscere se i provvedimenti che prende e i funzionari che invia sono o no
realmente vantaggiosi per l’interesse generale, otterrà dalla prova resultati
opposti alla realtà dei fatti e alle più ragionevoli previsioni.
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